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Cresce il numero di chi non può comprare le medicine

Written by Carlo Borghetti.

Carlo Borghetti Caritas Italiana e Fondazione Banco Farmaceutico hanno presentato nei giorni scorsi un dossier sulla "povertà sanitaria" in Italia, basato su una raccolta di dati dal 2006 al 2013. La povertà sanitaria è un aspetto della povertà che, dati alla mano, in Italia è aumentato in media del 97% dal 2006 al 2013 e che evidenzia le difficoltà, sempre in aumento, dei cittadini ad acquistare i medicinali, anche quelli con prescrizione medica.
Chi si rivolge ai centri di assistenza, alle associazioni e alle parrocchie per avere farmaci sono in maggioranza le famiglie numerose, gli anziani con pensione minima e gli immigrati.
Per quanto riguarda l’Italia del Nord, dai dati emerge che in sette anni la povertà sanitaria è cresciuta del 72%, con una richiesta agli enti assistenziali che è passata da 255mila confezioni di medicinali agli attuali 440mila.
La buona notizia è che c’è stato anche un incremento dei farmaci donati passando dalle 192mila confezioni del 2006 alle 255mila del 2013 (fino al mese di luglio compreso): è cresciuta la povertà, ma anche la solidarietà di chi decide di donare un farmaco a chi non se lo può permettere per motivi economici.
Nel Centro Italia la richiesta di farmaci in sette anni è cresciuta in maniera esponenziale con un incremento percentuale addirittura del 476% . Al Sud Italia e nelle Isole, invece, la crescita del fabbisogno farmaceutico è stata più contenuta attestandosi attorno al 33%. Nel dossier si legge che, facendo una comparazione dei dati raccolti, il fabbisogno sanitario in percentuale è aumentato soprattutto al Centro a causa dei valori bassi di richiesta di partenza. Se invece si valuta l’aumento numerico dei farmaci, è il Nord il primo in questa triste classifica, con quasi 200mila confezioni in più di medicinali richiesti in sette anni.
Il presidente della Fondazione Banco Farmaceutico ha fatto presente che di fronte a questa emergenza è “quanto mai urgente che la Commissione Sanità del Senato approvi in via definitiva la proposta di legge che consentirebbe la donazione di farmaci da parte delle aziende farmaceutiche”. La palla passa alla politica, dunque, e non possiamo che girare il sollecito ai nostri parlamentari.
Si tratta di un problema poco noto che non può però essere sottaciuto, innanzitutto perchè il diritto costituzionale alla cura della salute va garantito davvero a tutti, ma non ultimo anche perché ogni malato che non viene curato diventa un costo sempre crescente per la comunità. Ancora una volta diritti, solidarietà ed economia fanno rima...
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