Errore collocare Israele sempre a destra
Intervista di Paolo D'Amico ad Emanuele Fiano pubblicata dal Corriere della Sera (file PDF).
«I nuovi Sanbabilini sono isolati dal contesto politico-sociale del corteo. Sono ignoranti della storia». Emanuele Fiano, deputato Pd e responsabile nazionale per le Riforme del partito, esponente della Comunità ebraica milanese, figlio di Nedo Fiano deportato ad Auschwitz, commenta a caldo l’ennesimo attacco in piazza San Babila dei comitati pro Palestina con insulti e sputi alla Brigata ebraica nel corteo del 25 Aprile.
Ignoranza o confusione?
«Non sanno di cosa parlano e dimostrano ogni volta la loro assoluta marginalità. La Brigata ebraica è il gesto glorioso di ebrei che già abitavano sotto il mandato britannico in Palestina e che pur scampati alla Shoah sono tornati in Europa per liberarla, hanno partecipato a battaglie importanti, in Romagna per esempio, e finita la guerra sono rimasti in Italia ad aiutare famiglie che erano state distrutte».
L’ebraismo in Italia ha partecipato alla Resistenza.
«Era ebreo Franco Cesana, il partigiano più giovane d’Italia, è stato ucciso a 13 anni. E Primo Levi quando fu arrestato in Valle d’Aosta faceva parte di una formazione partigiana. Gli ebrei nel momento dell’occupazione sono stati tra coloro che si sono ribellati quando potevano e non sono stati deportati».
A far salire la tensione è stata la presenza in corteo dei due candidati sindaci Sala e Parisi?
«Si temeva che la competizione elettorale potesse essere un elemento in più di frizione, cosa che non è stata. E questo perché tra le due persone sul diritto di cittadinanza della Brigata in un corteo che celebra la liberazione dell’Europa, non c’è nessuna differenza».
A Milano da due anni la Brigata ebraica sfila scortata dai giovani del Pd. Perché?
«È un modo concreto per cristallizzare un principio importante. C’è qualcuno che vorrebbe sempre collocare Israele e gli ebrei dalla parte destra della storia. Noi vogliamo dimostrare che quell’idea è una mistificazione, un errore assoluto nella rilettura della storia».
Essi criticano le politiche dei governi di Israele.
«Israele nasce costruito da persone che combattevano il nazismo e il fascismo. Punto. Non c’è altro da dire. Si possono criticare le politiche dei governi ma sulla patente di appartenenza di Israele al campo dell’antifascismo non c’è discussione».
La preoccupa il fatto che a Milano si celebri il 25 Aprile con il saluto romano dove sono sepolti repubblichini e SS?
«Se qualcuno non ha ancora compreso da che parte stava il giusto e da che parte il torto nella storia d’Italia vuole dire che c’è molta strada da fare».
Cosa serve?
«Dovremmo occuparci tutti del fatto che in un cimitero al grido “Sieg Heil” si celebri la Repubblica di Salò e che in Austria l’estrema destra prenda il 36% dei voti».
Nell’immediato?
« È iniziata la discussione della mia proposta di legge per inserire il reato di apologia del fascismo nel codice penale in Commissione giustizia alla Camera».
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