Smart, digitale e sostenibile è la Milano del futuro
Smart, digitale e sostenibile è la Milano del futuro. Questo il messaggio emerso dall’incontro “Facciamo vedere chi è Milano” che si è tenuto lo scorso 18 aprile presso la sede del FAI nella splendida cornice della Palazzina Appiani all’interno dell’Arena Civica. A raccontare una serie di proposte, anche suggestive, di come Milano potrebbe cambiare facendo leva sull’innovazione e la sostenibilità ambientale sono stati: Layla Pavone, amministratore delegato Industry Innovation di Digital Magics, incubatore di startup quotato presso la Borsa di Milano, Piero Manzoni, amministratore delegato di Neorurale azienda che ha raccolto l’eredita di Giulio Natta, premio nobel per la chimica e Lugi Conti, responsabile dello sviluppo strategico di Expert System, società che ha ideato una tecnologia nell’ambito dell’intelligenza artificiale che la ha permesso di entrare nel ristretto club dei partner di Google a livello mondiale.
Milano è la capitale italiana delle startup ma per favorire un maggiore dialogo e interazione tra il tessuto tradizionale delle imprese e quelle innovative occorre favorire la diffusione della cultura dell’Open Innovation. La possibilità, per le aziende, di fare innovazione attraverso l’adozione di una startup anziché investire internamente nella ricerca e sviluppo. Una politica per rilanciare il lavoro di qualità e rigenerare pezzi di aree industriali delle città attraverso la fertilità dell’ecosistema dell’innovazione. Sul fronte della sostenibilità ambientale è emerso come a Milano sia possibile innescare un modello di economia circolare applicata all’agricoltura che mette al centro il Parco Agricolo Sud Milano e dal quale, attraverso il recupero dei substrati organici derivanti dal ciclo e consumo degli alimenti di Milano, ricavare sostegno alimentare, acqua pulita e il fabbisogno energetico della città. Infine è stato spiegato come l’intelligenza artificiale, in un futuro molto prossimo, cambierà la vita nelle città rendendo gli oggetti intelligenti e sempre più interattivi con la vita delle persone. Con particolare riferimento alla mobilità che vedrà l’affermazione dei veicoli automatici, con conseguente cambio delle regole legate alla circolazione dei mezzi pubblici e privati, e dei servizi comunali alla persona. Concetti che evocano il futuro verso cui deve tenere Milano per consolidare il suo ruolo di capitale italiana dell’innovazione e proiettandosi tra le grandi città europee di questo secolo. Un obiettivo raggiungibile soprattutto attraverso la nascita e l’affermazione della città metropolitana che, come ha spiegato la consigliera Metropolitana Arianna Censi intervenuta all’incontro, grazie al suo ampio perimetro geografico e sociale, diventa il luogo con la scala ideale per regolare e applicare, con successo, i modelli di cambiamento tecnologico e di sviluppo sostenibile a cui vanno incontro le metropoli del futuro. Un contesto che cambia anche per la classe dirigente amministrativa che dovrà essere all’altezza. Per tale ragione il principio di meritocrazia dovrà diventare il punto di riferimento nella selezione e nella valutazione delle risorse umane della macchina comunale. Un concetto espresso nelle considerazioni di Nicolò Boggian, segretario del forum per la meritocrazia che ha presentato una serie di progetti di aziende pubbliche e private che credono nella promozione del merito e nello sviluppo del talento in tutte le sue espressioni.
Milano è la capitale italiana delle startup ma per favorire un maggiore dialogo e interazione tra il tessuto tradizionale delle imprese e quelle innovative occorre favorire la diffusione della cultura dell’Open Innovation. La possibilità, per le aziende, di fare innovazione attraverso l’adozione di una startup anziché investire internamente nella ricerca e sviluppo. Una politica per rilanciare il lavoro di qualità e rigenerare pezzi di aree industriali delle città attraverso la fertilità dell’ecosistema dell’innovazione. Sul fronte della sostenibilità ambientale è emerso come a Milano sia possibile innescare un modello di economia circolare applicata all’agricoltura che mette al centro il Parco Agricolo Sud Milano e dal quale, attraverso il recupero dei substrati organici derivanti dal ciclo e consumo degli alimenti di Milano, ricavare sostegno alimentare, acqua pulita e il fabbisogno energetico della città. Infine è stato spiegato come l’intelligenza artificiale, in un futuro molto prossimo, cambierà la vita nelle città rendendo gli oggetti intelligenti e sempre più interattivi con la vita delle persone. Con particolare riferimento alla mobilità che vedrà l’affermazione dei veicoli automatici, con conseguente cambio delle regole legate alla circolazione dei mezzi pubblici e privati, e dei servizi comunali alla persona. Concetti che evocano il futuro verso cui deve tenere Milano per consolidare il suo ruolo di capitale italiana dell’innovazione e proiettandosi tra le grandi città europee di questo secolo. Un obiettivo raggiungibile soprattutto attraverso la nascita e l’affermazione della città metropolitana che, come ha spiegato la consigliera Metropolitana Arianna Censi intervenuta all’incontro, grazie al suo ampio perimetro geografico e sociale, diventa il luogo con la scala ideale per regolare e applicare, con successo, i modelli di cambiamento tecnologico e di sviluppo sostenibile a cui vanno incontro le metropoli del futuro. Un contesto che cambia anche per la classe dirigente amministrativa che dovrà essere all’altezza. Per tale ragione il principio di meritocrazia dovrà diventare il punto di riferimento nella selezione e nella valutazione delle risorse umane della macchina comunale. Un concetto espresso nelle considerazioni di Nicolò Boggian, segretario del forum per la meritocrazia che ha presentato una serie di progetti di aziende pubbliche e private che credono nella promozione del merito e nello sviluppo del talento in tutte le sue espressioni.
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