Città metropolitana e trasporto pubblico locale
Il trasporto pubblico locale è la prima tra le funzioni fondamentali della Città metropolitana di Milano. Ed è quella che necessita di un urgente investimento per realizzare un sistema della mobilità delle persone che sia in grado di attirare stabilmente maggiore utenza per il trasporto pubblico, che assicuri la qualità dell’ambiente e che sia capace di competere con le più importanti aree metropolitane europee.
Quale ente di area vasta, la Città metropolitana ha una visione strategica che va oltre i confini municipali e ha il compito promuovere e coordinare percorsi di azione condivisi con tutti i soggetti interessati per lo sviluppo dei servizi di trasporto pubblico sul territorio. Per svolgere il proprio ruolo di pianificazione strategica dei trasporti nell’area vasta, la Città metropolitana ha coinvolto da subito tutti gli enti territoriali, organizzando una serie di incontri con i Comuni disaggregati per ambiti, all’interno dei quali si sono sviluppati ragionamenti per un riassetto condiviso dell’offerta di trasporto.
Ha anche promosso un momento di confronto collettivo, al quale hanno partecipato i rappresentanti di circa 65 Amministrazioni e nell’ambito del quale sono state raccolte le osservazioni al PUMS (Piano urbano della mobilità sostenibile) del Comune di Milano. In particolare è stato evidenziato come uno dei temi più importanti dell’area metropolitana sia il miglioramento dell’efficienza del trasporto pubblico su relazioni esterne al capoluogo e delle relazione tra periferia e capoluogo, con particolare attenzione alla prima corona urbana.
I contributi dei Comuni hanno riguardato realtà molto varie, ma hanno evidenziato anche alcuni temi ricorrenti. Il più sentito è la mancanza di alcuni scenari di offerta, come i prolungamenti delle metropolitane, gli interscambi e i cosiddetti hub di prima cintura, la necessità di ripensare i servizi nella prima corona, laddove il confine comunale di Milano rappresenta spesso drastico cambiamento tra qualità di servizi e tariffazione degli stessi.
Tutti infine hanno convenuto sulla necessità di una visione strategica e condivisa di maggior respiro, che sviluppi la pianificazione in una direzione di maggior integrazione tra le dinamiche della mobilità, lo sviluppo insediativo e la qualità della vita e dell’ambiente urbano.
Bisogna quindi definire un programma condiviso che raccolga le istanze di mobilità del territorio e che sia centrato sul potenziamento, sulla qualificazione e anche sull’equità dei servizi di trasporto pubblico. Queste sono le condizioni per sviluppare un trasporto pubblico che soddisfi le esigenze di tutti i cittadini dell’area metropolitana, incentivandoli a lasciare a casa l’auto per usufruire dei mezzi pubblici.
Oggi solo il 19% dei cittadini sale su un mezzo di trasporto, l’81% preferisce la macchina. Una tendenza che dobbiamo invertire. Razionalizzando le tratte esistenti, collegando territori oggi lontani e potenziando un servizio insufficiente e inefficiente. Dobbiamo creare le connessioni orizzontali che mancano: i flussi delle corse sono generalmente verticali, dalla periferia al centro e viceversa; mancano le corse tra le direttrici est-ovest. L’offerta di mobilità deve essere anche più conveniente. Occorre rivedere il sistema di tariffazione attuale, in modo che sia più razionale ed equo per tutti i cittadini, istituendo il biglietto unico integrato.
Dobbiamo insomma costruire un sistema così funzionale da provocare un cambiamento nelle abitudini dei cittadini e far sì che il 30% nel medio periodo decida di lasciare l’auto in box.
La prima opportunità per affermare tutto questo è data dal prossimo insediamento dell’Agenzia per il trasporto pubblico locale di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia. Il mio augurio, e il mio impegno, è che tutti gli Enti coinvolti possano condividere un unico documento programmatico per definire un nuovo modello di organizzazione della rete dei servizi, e che riescano a garantire un governo rappresentativo di tutto il sistema evitando di riprodurre vecchie logiche di appartenenza territoriale, e che preveda anche una rappresentanza degli utenti del servizio.
È chiaro che è necessario che gli investimenti previsti per il potenziamento della rete stradale e autostradale siano massicciamente riconvertiti nel potenziamento del sistema del trasporto pubblico locale, sia per il servizio – corse e collegamenti – sia per interventi strutturali necessari e indifferibili. Una nuova politica della mobilità.
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