ARAC, il sufflè per il compleanno di Maroni

L'ARAC in Aula è stata oggetto di fondatissime critiche da parte di tutte le minoranze rispetto alla costituzionalità del suo impianto, come evidenziato anche da importanti pareri giuridici. Ma soprattutto l'ARAC è un organismo non indipendente: i suoi componenti saranno nominati su proposta di Maroni! Ma il punto più dolente che voglio sottolineare è che -alla fin della fiera- tutto ciò che riguarda i compiti e i poteri di ARAC (art. 4 e art. 5 della legge costitutiva), laddove non confligge con poteri di altre amministrazioni dello Stato, semplicemente potrebbe già essere fatto da Maroni e dalla sua Giunta! Ma allora che fa in più ARAC? A precisa mia domanda in Aula, nessuno mi ha risposto. Per non dire che gli organismi di controllo regionali esistenti hanno già dato in questi anni molte indicazioni su mosse anticorruzione da adottare (anche nella sanità lombarda!), indicazioni che la Giunta Maroni... deve ancora adottare (vedi relazioni semestrali del già esistente Comitato regionale per la trasparenza degli appalti). E come se non bastasse, l'attività dei cinque componenti del Consiglio di ARAC -che faranno cose che Maroni potrebbe già aver fatto gratis-, costerà ben un milione di euro all'anno dei cittadini lombardi, cifra indicata e impegnata "per sempre" nella legge approvata. Che dire? L'ARAC è proprio come un sufflè: accattivante fuori, vuoto dentro. E in questo caso pure piuttosto costoso, e destinato a sgonfiarsi presto. E pensare che la maggioranza ha votato l'ARAC proprio nel giorno del compleanno di Maroni: era meglio festeggiare con un babbà, Presidente...
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