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Il voto cinese e i diritti

Written by Associazione Democratici per Milano.

Francesco WuRiportiamo alcuni commenti in merito alle polemiche sul voto delle comunità straniere alle primarie di Milano.
"Le comunità straniere di Milano sono orgogliose di promuovere la partecipazione al voto per le Primarie del Centrosinistra 2016: è questo un primo importante passo per essere soggetti attivi nel processo democratico di partecipazione politica.
Abbiamo organizzato volantinaggi e punti di informazione per far conoscere come e dove si deve votare oggi 6 e domani 7 febbraio.
Siamo sorpresi delle pregiudiziali dichiarazioni, che si stanno diffondendo sui media e i social network sui cittadini non nati in Italia che, a pieno diritto, vanno a votare alle Primarie milanesi".
E' quanto si legge in una nota, diffusa dalla Comunità di Sant'Egidio di Milano, in merito alle polemiche sul voto alle Primarie del centrosinistra da parte delle comunità straniere e su possibili sostegni a singoli candidati, che qualcuno ha ipotizzato in alcuni casi poco trasparenti. Il documento porta le firme di Maryan Ismail per la Comunità Somala, di Francesco Wu per il Coordinamento delle Associazioni Cinesi di Milano, di Lorena Ramirez per Unione Solidaria Donne Latinoamericane in Italia, di Gary Jacome per Asociacion Latinoamericana de Albitros de Futbol, di Claudio Antoniassi per Nuevo Mundo, di Soledad Villa per Mariposa Amicizia e Solidarietà e di Cesar Aliaga per Asociacion Koricancha.
"La Milano in cui viviamo - prosegue il comunicato - vogliamo che sia per tutti un luogo di integrazione, partecipazione, multiculturalità e dimensioni internazionali, non solo a parole ma anche nella pratica reale. Perchè se qualcuno che è nato a Quito, a Casablanca o a Pechino, partecipa e vota con la stessa dignità di tutti in quanto cittadino residente a Milano. Non capiamo come qualcuno possa adombrare voto di scambio, o altro per chi ha qui la sua vita che vuole essere democraticamente piena e vuole sentirsi parte di una comunità più ampia, quella di tutti i milanesi".

Emanuele FianoDunque nel giorno in cui, la comunità cinese di Milano, nostri concittadini e connazionali, decide che vuole partecipare direttamente e coscientemente alla scelta di chi sarà il candidato Sindaco del centrosinistra, e lo fa ovviamente organizzandosi e traducendo il materiale necessario, arrivano, anche da parte di noti e notissimi "compagni" della piazza milanese, irricevibili e disgustose polemiche, alcune nella direzione dei brogli, altre con chiare venature diciamo discriminatorie per non dir di peggio.
Ma voi, dico voi che state postando, questo schifo di robe, voi che segnalate che magari qualche milanese di origine cinese non comprende subito a menadito le regole del meccanismo di voto, voi che state insufflando velatamente l'ipotesi di qualche irregolarità per questo o quel candidato, ma voi cosa pensate che direbbero di voi, se la cosa stesse avvenendo a New York o Londra o Berlino o Parigi? Ma voi che magari manifestate per i diritti di tutti i popoli del mondo, voi che manifestate per la pace e contro il razzismo, voi che insorgete contro la destra dei caterpillar e dei respingimenti in mare, ma voi non vi vergognate di non gioire oggi che il centrosinistra di Milano nelle sue primarie dimostra che il futuro è già qui, che noi siamo già una città aperta, che l'unico modo di avere integrazione vera è che tutti siano protagonisti della loro vita scegliendo direttamente chi li governa o rappresenta?
Pensateci prima di scrivere sui post il contrario di quello che manifestate nei cortei.

Franco MirabelliLe primarie sono un appuntamento democratico che ovunque allarga la base elettorale per promuovere partecipazione e integrazione.
A Milano ha votato chi vive, lavora e produce in città. Tra loro ci sono i cittadini stranieri che tutti i candidati hanno invitato a votare.
Non prendiamo lezioni da chi ha militato in schieramenti di destra razzista e sceglie i propri candidati nel chiuso di qualche stanza, magari a Roma.
Così come Grillo quando farà scegliere liberamente i candidati M5S a decine di migliaia di persone potrà criticare le Primarie, altrimenti è solo ridicolo.

Stefano Facchi
La questione del voto "cinese" è seria e, per quanto mi riguarda, va difesa con forza. Queste signore e signori, lungi dallo spostare risultati nelle primarie di oggi, sono invece cittadini milanesi a tutti gli effetti e, così come per i sedicenni, rappresentano un mondo che, secondo i criteri del Partito Democratico (che possono anche non essere condivisi, ovviamente) dovrebbe avere diritto di voto anche per le secondarie.
I dati parlano di un 4% dei votanti: irrilevante dal punto di vista del risultato finale ma importante nel suo significato di apertura.
Negli anni 70 questo modo di agire si chiamava "pratica dell'obbiettivo": ovvero, cominciare a realizzare con i propri atti e comportamenti quello che si chiede venga attuato per legge.
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