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Depositata mozione pro famiglie, ma la maggioranza ne rimanda la discussione

Written by Carlo Borghetti.

Carlo Borghetti Non basta accendere le luci del Pirellone e portare il Gonfalone al Family day: le politiche per le famiglie in Lombardia hanno subito da Maroni tagli molto pesanti e ora chiediamo di revocarli. Anzi, di fare molto di più.
In Consiglio Regionale abbiamo depositato una mozione urgente su questi temi e il Presidente del Consiglio regionale ci ha negato di poterla discutere in Aula. File pdf della mozione»
Le politiche per la famiglia della giunta Maroni sono contenute in pochi numeri, tutti in forte diminuzione, ma forse questo al Family day non è stato detto.
La Regione può recuperare nel suo bilancio centinaia di milioni di euro tagliando gli stanziamenti del 2016 previsti per la comunicazione istituzionale, per la tessera sanitaria regionale lombarda in via di sostituzione con la tessera nazionale e per l’inutile e costoso referendum consultivo regionale per l’autonomia. Con queste risorse può e deve ripristinare per il 2016 le misure di sostegno alle famiglie lombarde almeno a quanto stanziato nel 2015. Ma non basta, occorre rivedere le misure per la maternità ed estenderle oltre i primi mesi di vita, anche aiutando le donne che lavorano a conciliare i tempi di cura dei figli con il lavoro. Pensiamo alla riduzione dell’addizionale regionale Irpef per chi ha figli minori, introdurre dei voucher di 100 ore per le baby-sitter e un fondo per prolungare il periodo di astensione lavorativo. Poi occorre ridurre davvero le rette delle case di riposo e anche i ticket, così come ci si era impegnati a fare a inizio agosto durante la discussione della nuova legge sulla sanità lombarda. Tutte queste misure devono essere estese alle famiglie monogenitoriali e, una volta disciplinate per legge, alle unioni civili.

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