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La legge sulle unioni civili

Written by Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIntervento a "Tg2 Punto di Vista" (video).

Siamo giunti al momento in cui bisogna porre termine ad un’anomalia che contraddistingue il nostro Paese. L’Italia è l’unico Paese tra i sei fondatori dell’Europa e uno dei pochissimi in generale che non riconoscono le coppie omosessuali, non riconoscono loro diritti e non fanno coincidere le libere scelte a vivere insieme che fanno le persone sulla base del loro orientamento con dei diritti così come invece avviene per le altre convivenze.
Bisogna, quindi, porre termine a questa anomalia e si è scelto di farlo non come avviene negli altri Paesi europei, cioè utilizzando il matrimonio, ma creando l’istituto delle unioni civili e lo si fa nel modo migliore possibile e dopo molti anni di discussione.
Il ragionamento sul tema delle unioni civili, però, deve partire dal fatto che vi è la necessità di riconoscere un diritto a persone che oggi non ce l’hanno. Questa è la ragione per cui bisogna arrivare all’approvazione della legge sulle unioni civili entro quest’anno: lo dobbiamo ad una parte dei cittadini italiani.
In Italia non siamo neanche riusciti ad approvare una legge contro la discriminazione degli omosessuali.
L’utero in affitto, di cui molto si dibatte sui giornali, è una pratica che esiste in altri Paesi e anche le coppie gay possono andare all’estero per utilizzare questa pratica. In Italia, però, l’utero in affitto è vietato e nessuno intende mettere mano a questo tipo di legislazione. Nel disegno di legge sulle unioni civili, con la cosiddetta “stepchild adoption” si afferma il principio che, se nella coppia un componente ha un figlio naturale, a quel figlio deve essere garantita la possibilità di avere due genitori e, quindi, al partner deve essere garantita la possibilità dell’adozione.
Nel disegno di legge, quindi, non si parla neanche di adozioni in senso lato ma si prevede “possibilità per il partner di adottare il figlio naturale della persona con cui vive”. Far passare il DDL Cirinnà come una legge che vuole introdurre le adozioni per tutte le coppie omosessuali che fanno la scelta dell’unione civile è falso.
Il tema delle unioni civili così come quello dell’adozione è comunque una materia legata a questioni di coscienza e, quindi, è difficile che vi sia unanimità di interpretazione ma i gruppi parlamentari del PD di Camera e Senato stanno discutendo di questa questione da molto tempo e, sulla base delle discussioni fatte, sono state già modificate diverse proposte di legge su questa materia e anche quella che ora andrà in Aula a fine gennaio è stata modificata raccogliendo l’opinione di tutti.
Restano ancora alcuni dubbi da parte di alcuni, ci sono alcuni casi di coscienza e, se confrontandoci non riusciremo a superarli, faranno le loro scelte ma credo che la maggioranza dei senatori e dei deputati del PD voterà il testo del DDL Cirinnà.
Credo anche che su questo tema il Governo non rischi, in quanto la discussione sulle unioni civili attraversa le diverse forze politiche ma riguarda il Parlamento non il Governo e il Parlamento ha il dovere di dare una risposta ad una parte di questo Paese. Ci sono migliaia di coppie che vivono una condizione di assenza di diritti e credo che in Parlamento si debba avere il coraggio di affrontare questo tema. Ciascuno in Parlamento si deve assumere le proprie responsabilità per dare una soluzione ad un problema che ha l’Italia mentre in quasi tutti gli altri Paesi europei è già stato risolto.
È sbagliato dire che non se ne deve discutere perché ci sono problemi più importanti. Le unioni civili non sono questioni marginali: molti cittadini le aspettano e la questione va affrontata allo stesso modo di come se ne affrontano tante altre. Inoltre, se ne discute anche da molti anni.
L’occuparsi ora delle unioni civili, in ogni caso, non toglie impegno verso altre questioni.
In questa legislatura si sono fatte anche molte iniziative per aiutare le famiglie. Nella Legge di Stabilità sono stati predisposti 600 milioni di euro in un Fondo per le famiglie più deboli e con bambini, così come non sono mancati altri interventi a sostegno delle famiglie numerose e anche l’abolizione dell’IMU e della TASI sulla prima casa è di fatto un’operazione che aiuta in maniera molto significativa le famiglie.
Non è vero, quindi, che non c’è attenzione alle famiglie.
Così come non è vero che le unioni civili comporterebbero dei problemi a livello economico perché le stime del costo della reversibilità delle pensioni sono basse.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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