C'è una questione Nord
Articolo di Giuseppe Sala.
Ha vinto davvero per un soffio il candidato del centrodestra, Marco Bucci. La mia analisi non vuole togliergli nulla dei suoi meriti, ci mancherebbe. Andrea Orlando è risultato competitivo e non gli si può attribuire alcuna responsabilità.
Ma c’è una questione Nord. È un dato oggettivo e bisogna avere il coraggio di sottolinearlo, al di là delle critiche che si possono sollevare, anche all'interno dell'area di centrosinistra, che è poi la mia parte politica di appartenenza. E, sia subito chiaro, non stiamo parlando della difesa degli interessi del Nord, la questione non va superficialmente liquidata in questo modo. Anzi. Perché se nella parte più industrializzata del Paese non si propongono prospettive e politiche di produzione, la si perde. E poi diventa più difficile lavorare tutti assieme per un grande piano di produttività per le zone meno industrializzate d’Italia.
Tornando alla Liguria, il PD a guida Elly Schlein ottiene un grande risultato, è il primo partito politico in Liguria, doppia Fratelli d'Italia mentre Forza Italia non cresce secondo l'onda che qualcuno si attendeva.
A preoccuparmi è la composizione, la consistenza e la competitività della coalizione di Centrosinistra, di cui parlo da mesi. È un fatto politico rilevante e richiede una riflessione e una soluzione. Il M5S, sotto il 5%, conferma che soprattutto al Nord non ci si può certo appiattire su un movimento che sta cercando un'identità e un principio di sopravvivenza. Ma ciò che palesemente è deficitario nel Centrosinistra è la forza centrale, quella moderata, pragmatica, capace di riforme, europeista - una nuova componente liberal, che al momento ha una rappresentanza non definita. È la lezione di questa tornata, ma in fondo è la lezione di questi ultimi anni.
Ha vinto davvero per un soffio il candidato del centrodestra, Marco Bucci. La mia analisi non vuole togliergli nulla dei suoi meriti, ci mancherebbe. Andrea Orlando è risultato competitivo e non gli si può attribuire alcuna responsabilità.
Ma c’è una questione Nord. È un dato oggettivo e bisogna avere il coraggio di sottolinearlo, al di là delle critiche che si possono sollevare, anche all'interno dell'area di centrosinistra, che è poi la mia parte politica di appartenenza. E, sia subito chiaro, non stiamo parlando della difesa degli interessi del Nord, la questione non va superficialmente liquidata in questo modo. Anzi. Perché se nella parte più industrializzata del Paese non si propongono prospettive e politiche di produzione, la si perde. E poi diventa più difficile lavorare tutti assieme per un grande piano di produttività per le zone meno industrializzate d’Italia.
Tornando alla Liguria, il PD a guida Elly Schlein ottiene un grande risultato, è il primo partito politico in Liguria, doppia Fratelli d'Italia mentre Forza Italia non cresce secondo l'onda che qualcuno si attendeva.
A preoccuparmi è la composizione, la consistenza e la competitività della coalizione di Centrosinistra, di cui parlo da mesi. È un fatto politico rilevante e richiede una riflessione e una soluzione. Il M5S, sotto il 5%, conferma che soprattutto al Nord non ci si può certo appiattire su un movimento che sta cercando un'identità e un principio di sopravvivenza. Ma ciò che palesemente è deficitario nel Centrosinistra è la forza centrale, quella moderata, pragmatica, capace di riforme, europeista - una nuova componente liberal, che al momento ha una rappresentanza non definita. È la lezione di questa tornata, ma in fondo è la lezione di questi ultimi anni.
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