Caro Sala, ti sosterrò a Milano
Articolo pubblicato da Lettera43.
E alla fine è arrivato Natale. Anche se non sembra, visto che fa caldo, i monti sono brulli, non c'è neve manco a morire.
Roma, poi, non parliamone nemmeno. Neppure la vicenda banche riesce a raffreddare il clima, che anzi lo scalda, anche se per un attimo. La mozione di sfiducia al ministro Boschi è stata ampiamente respinta, la legge di stabilità è stata approvata definitivamente, in Commissione Sanità abbiamo approvato all'unanimità la legge sullo screening neonatale. I bambini avranno una speranza in più per la loro salute. Più di così...
Non è che i problemi siano spariti, anzi. È che a un certo punto forse tutti abbiamo voglia, se non di essere più buoni, almeno di pensare ad altro. Per un pochino, giusto per brindare, per farsi gli auguri, per stare in famiglia. Come tutti, anche noi.
AUGURI A SALA, CHE SOSTERRÒ A MILANO. Buon Natale dunque e buon anno nuovo, pieni di buoni propositi e pronti a dispensarne al mondo, nella speranza che migliori.
Leggo che in Brunei mettono in galera chi festeggia il Natale, leggo di un neonazista che si è tatuato sul corpo Auschwitz, e penso che c'è ancora molto da fare per una cultura del rispetto e della dignità umana. Per fortuna alla famiglia Le Pen è andata proprio male, e l'altra buona notizia è che i francesi non si sono fatti mangiare dalla paura.
Buon Natale a Beppe Sala che si è candidato alle primarie per decidere il candidato sindaco a Milano. Firmo per lui e lo sosterrò.
Auguri di felicità agli infelici e di prosperità ai più poveri, perché Natale è la festa della nuova vita e della speranza.
Quando un anno finisce è tempo di bilanci e talvolta anche della bilancia, ahinoi.
LASCIAMOCI ALLE SPALLE LE NEGATIVITÀ. Ognuno si guardi dentro e faccia le sue valutazioni. Io di mio lo farò, lasciando alle spalle negatività, frustrazioni e miserie per scrivere una nuova pagina nel nuovo anno. E ora basta con la bontà mielosa.
Mentre scrivo un Cinquestelle sta facendo la dichiarazione di voto sulla legge di stabilità e sostiene che la Sanità è distrutta e che i cittadini non saranno più curati. Basta con demagogie e propaganda, caro collega.
Se la Sanità italiana continuerà ad essere una buona sanità non sarà certo per le vostre urla, ma per l'impegno di medici e di professionisti che mettono la vita nel Servizio sanitario nazionale, e per chi nelle istituzioni nazionali e regionali lavora ogni giorno, senza le luci della ribalta, per mantenere il nostro Servizio sanitario nazionale universale, equo e solidale.
È un lavoro difficile, per il quale servono competenza e fatica, perché parliamo del diritto alla salute, e non della caccia al voto. Ma tant'è, ognuno parla di ciò che sa.
Buon Natale a tutti noi, appassionati di buona politica, di onestà e di valori sodi, tenaci contro ogni evidenza per costruire convivenza, pace, umanità.
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