Antifascisti nei fatti
Articolo di Edoardo Pivanti.
Ogni tanto, anche a me piace scrivere qualcosa di attualità e commentare i fatti. E non me ne vogliano gli organizzatori della Fiera del Libro di Como, persone che stimo, conosco da anni e apprezzo (e meno male che ci sono, contribuendo ad alzare un po' il livello culturale della città).
Purtroppo, il fatto del Mein Kampf in vendita in uno stand della Fiera del Libro, al di là dell’eco mediatica, merita più di una riflessione politica. Dal momento in cui un libro è edito da una casa editrice, è vendibile — in questo caso, ahimè, visto il testo in questione — e quindi non si può dire nulla a chi sceglie di distribuirlo. Basta andare in qualsiasi store online di libri per trovarlo nuovo di zecca, e chissà in quante altre fiere, bancarelle, mercatini o altro si trovano edizioni storiche o ben "peggiori".
Il ragionamento sta nella risposta: è pur vero che non si può "censurare la vendita" e questa scelta mette al riparo dal punto di vista legale (non so se è il termine corretto), ma evidenzia un’opportunità politica e una scelta, cioè quella di dire "no, grazie" e anche di prendersi la responsabilità di una scelta.
Non voglio fare l’urlatore allo scandalo, perché altrimenti dovremmo perquisire ogni edicola che vende paccottiglia fascia di varia natura, ma voglio ragionare sulla forza di fare una scelta politica. È vero che questa scelta può scontentare alcuni, ma forse è uno di quei "no" che farebbe la differenza.
Perché l’Antifascismo si pratica con i fatti, anche crudi, e con le scelte.
Detto questo, chiudo qui, perché odio i "pipponi" scritti, soprattutto quelli scritti da me. Vi invito oggi ad andare alla Fiera del Libro, alle 15.00, perché ci sarà la presentazione del libro "L'ultimo discorso - Giacomo Matteotti 30 maggio 1924", scritto da Giuseppe Battarino con Filippo Di Gregorio e Valeria Cattaneo, edito da NodoLibri Como e promosso dal Comitato Comasco per il Centenario dell'uccisione di Giacomo Matteotti.
E questo è un bel modo di essere Antifascisti nei fatti.
Ogni tanto, anche a me piace scrivere qualcosa di attualità e commentare i fatti. E non me ne vogliano gli organizzatori della Fiera del Libro di Como, persone che stimo, conosco da anni e apprezzo (e meno male che ci sono, contribuendo ad alzare un po' il livello culturale della città).
Purtroppo, il fatto del Mein Kampf in vendita in uno stand della Fiera del Libro, al di là dell’eco mediatica, merita più di una riflessione politica. Dal momento in cui un libro è edito da una casa editrice, è vendibile — in questo caso, ahimè, visto il testo in questione — e quindi non si può dire nulla a chi sceglie di distribuirlo. Basta andare in qualsiasi store online di libri per trovarlo nuovo di zecca, e chissà in quante altre fiere, bancarelle, mercatini o altro si trovano edizioni storiche o ben "peggiori".
Il ragionamento sta nella risposta: è pur vero che non si può "censurare la vendita" e questa scelta mette al riparo dal punto di vista legale (non so se è il termine corretto), ma evidenzia un’opportunità politica e una scelta, cioè quella di dire "no, grazie" e anche di prendersi la responsabilità di una scelta.
Non voglio fare l’urlatore allo scandalo, perché altrimenti dovremmo perquisire ogni edicola che vende paccottiglia fascia di varia natura, ma voglio ragionare sulla forza di fare una scelta politica. È vero che questa scelta può scontentare alcuni, ma forse è uno di quei "no" che farebbe la differenza.
Perché l’Antifascismo si pratica con i fatti, anche crudi, e con le scelte.
Detto questo, chiudo qui, perché odio i "pipponi" scritti, soprattutto quelli scritti da me. Vi invito oggi ad andare alla Fiera del Libro, alle 15.00, perché ci sarà la presentazione del libro "L'ultimo discorso - Giacomo Matteotti 30 maggio 1924", scritto da Giuseppe Battarino con Filippo Di Gregorio e Valeria Cattaneo, edito da NodoLibri Como e promosso dal Comitato Comasco per il Centenario dell'uccisione di Giacomo Matteotti.
E questo è un bel modo di essere Antifascisti nei fatti.
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