Investiamo nella ricerca
Mi preme intervenire sul tema della ricerca e in particolare dell'area su cui si è svolta Expo, su cui ho sentito dire cose che non corrispondono al vero.
È vero che l'Istituto di tecnologia di Genova avvia un percorso, che però è coordinato dal direttore scientifico dell'Istituto italiano di tecnologia ed è composto dai rettori del Politecnico di Milano, dell'Università degli studi di Milano e dell'Università Bicocca e tale Comitato Guida ha il compito di analizzare le sinergie, organizzare le collaborazioni e sviluppare tutte le iniziative congiunte necessarie alla stesura definitiva del progetto Human Technopole.
In più, il progetto esecutivo di questo Human Technopole, con il relativo piano logistico e infrastrutturale, sarà sottoposto alla valutazione di advisor internazionali indipendenti e vi è anche una data: dovrà cioè essere completato e presentato entro il 25 febbraio 2016.
In più, il progetto esecutivo di questo Human Technopole, con il relativo piano logistico e infrastrutturale, sarà sottoposto alla valutazione di advisor internazionali indipendenti e vi è anche una data: dovrà cioè essere completato e presentato entro il 25 febbraio 2016.
Trattandosi di un piano straordinario di sviluppo per il nostro Paese e, a mio avviso, per l'intera Europa, starei attenta a derubricare quest'intervento parlando di 80 milioni nelle mani del Presidente del Consiglio, perché se così fosse nessuno potrebbe essere d'accordo e io per prima; tuttavia, una volta tanto che in questo Paese si consegnano aree pregiate non a speculazioni di varia natura, ma alla crescita della ricerca in campo tecnologico e umano, credo che potremmo anche parlarne con maggiore rispetto.
Ognuno rimane delle proprie opinioni, ma mi preme anche sottolineare che non ha alcun senso contrapporre i finanziamenti all'università allo sviluppo della ricerca. Faremmo un errore enorme se considerassimo che tutti i finanziamenti possibili devono andare all'università penalizzando i centri di ricerca e viceversa. C'è bisogno di metterli in sinergia come fa questo progetto, di moltiplicare le risorse, di avviare un rapporto tra pubblico e privato, di salvaguardare la ricerca indipendente ma di potenziare quella transnazionale, perché solo così questo Paese potrà seriamente uscire dalla crisi utilizzando idee, risorse e cervelli, e non mantenendoli nell'ambito di una burocrazia di piani di funzionamento.
Credo che abbiamo bisogno di fare un grande salto in avanti e l'utilizzo dell'area Expo in questa direzione è straordinario. La Lombardia, assieme al resto d'Italia e credo anche all'Europa, potrà lanciarsi definitivamente in una funzione nazionale straordinaria che è quella di lavorare per gli uomini e per le donne, per il loro progresso e per la loro salute. Proprio per questo penso che, al di là di come è scritto quell'articolo, il progetto sia di straordinaria importanza e vada supportato fino in fondo, oggi e anche domani.
Per seguire l'attività della Senatrice Emilia De Biasi: sito web - pagina facebook