Dalla Regione stop alla gratuità del farmaco salvavita per il diabete
Articolo di Carlo Borghetti.
Si chiama Baqsimi ed è un medicinale a base di glucagone venduto come spray nasale, utilizzato nei casi in cui un paziente diabetico sia in crisi ipoglicemica severa, complicanza acuta grave del diabete di tipo 1.
Perfetto per i bambini che ne soffrono e sono i soggetti più a rischio, perché interviene immediatamente ed è molto più di facile da somministrare, senza bisogno della temuta puntura, anche in ambienti scolastici. Approvato da Aifa nel 2021 e inserito tra i farmaci di classe A, quindi interamente rimborsato dal Servizio sanitario nazionale, dall'ottobre scorso il Baqsimi è stato inaspettatamente inserito in classe C, quindi con il costo a totale carico del paziente. "A quel punto, molte regioni, tra cui l'Emilia-Romagna, la Toscana, il Lazio, la Puglia e la Campania, hanno deciso di metterci soldi di tasca propria, rendendo ancora gratuito il farmaco", fa sapere Carlo Borghetti, consigliere regionale lombardo del Pd e capogruppo in III Commissione Sanità, che in proposito ha presentato un ordine del giorno in consiglio regionale, durante la seduta di assestamento di bilancio, bocciato però a maggioranza, seppure per un paio di voti.
"Con questo atto chiedevo proprio alla Giunta e all'assessore di reperire le risorse per continuare a garantire la dispensazione a carico del servizio Sanitario del farmaco Baqsimi, affinché a nessun lombardo, magari partendo dai minori di 18 anni, fosse negato l'accesso pieno e gratuito a questo vero e proprio salvavita, superando le possibili disparità di accesso alle cure, visto che riguarda in particolare i pazienti più piccoli. Ne avevo parlato preventivamente con l'assessore al Welfare Bertolaso, che, pur essendo d'accordo in linea di principio, temeva che mettere soldi della Regione su un farmaco finito in fascia C potesse essere oggetto di contestazioni da parte di Roma. Un'ipotesi che però non mi ha convinto, perché, appunto, come mi ha fatto sapere l'associazione Fand, attraverso la coordinatrice Tamara Grilli, più regioni l'hanno fatto. Credo che in Lombardia ci sia tutto lo spazio per renderlo gratuito, quanto meno per i bambini, soggetti più fragili tra i fragili", spiega Borghetti.
"La dimostrazione viene dal fatto che non ero l'unico d'accordo su questa decisione: il mio ordine del giorno è stato bocciato con 24 favorevoli e 26 contrari, quindi ho raccolto adesioni anche da parte della maggioranza. Per questo ci riproverò e prossimamente presenterò una mozione in questo senso, sperando di raccogliere la maggioranza dei voti. Soprattutto perché dobbiamo assolutamente aiutare i bambini a trattare il diabete di tipo 1, quello più "Sono molto dispiaciuto di non essere riuscito a ottenere il risultato per i piccoli pazienti e le loro famiglie, ma penso e spero che ci sia spazio per ripensare alla decisione presa dal centrodestra. Voglio credere che anche da parte della Giunta e dell'assessore, sensibile a certi temi, non solo in quanto medico, ci possa essere un ripensamento al fine di seguire la strada che hanno percorso altre regioni italiane. È un peccato che già adesso non sia stata modificata la situazione, ma penso che si possa rimediare. Il glucagone è un farmaco troppo importante per i bambini", conclude Borghetti.
Si chiama Baqsimi ed è un medicinale a base di glucagone venduto come spray nasale, utilizzato nei casi in cui un paziente diabetico sia in crisi ipoglicemica severa, complicanza acuta grave del diabete di tipo 1.
Perfetto per i bambini che ne soffrono e sono i soggetti più a rischio, perché interviene immediatamente ed è molto più di facile da somministrare, senza bisogno della temuta puntura, anche in ambienti scolastici. Approvato da Aifa nel 2021 e inserito tra i farmaci di classe A, quindi interamente rimborsato dal Servizio sanitario nazionale, dall'ottobre scorso il Baqsimi è stato inaspettatamente inserito in classe C, quindi con il costo a totale carico del paziente. "A quel punto, molte regioni, tra cui l'Emilia-Romagna, la Toscana, il Lazio, la Puglia e la Campania, hanno deciso di metterci soldi di tasca propria, rendendo ancora gratuito il farmaco", fa sapere Carlo Borghetti, consigliere regionale lombardo del Pd e capogruppo in III Commissione Sanità, che in proposito ha presentato un ordine del giorno in consiglio regionale, durante la seduta di assestamento di bilancio, bocciato però a maggioranza, seppure per un paio di voti.
"Con questo atto chiedevo proprio alla Giunta e all'assessore di reperire le risorse per continuare a garantire la dispensazione a carico del servizio Sanitario del farmaco Baqsimi, affinché a nessun lombardo, magari partendo dai minori di 18 anni, fosse negato l'accesso pieno e gratuito a questo vero e proprio salvavita, superando le possibili disparità di accesso alle cure, visto che riguarda in particolare i pazienti più piccoli. Ne avevo parlato preventivamente con l'assessore al Welfare Bertolaso, che, pur essendo d'accordo in linea di principio, temeva che mettere soldi della Regione su un farmaco finito in fascia C potesse essere oggetto di contestazioni da parte di Roma. Un'ipotesi che però non mi ha convinto, perché, appunto, come mi ha fatto sapere l'associazione Fand, attraverso la coordinatrice Tamara Grilli, più regioni l'hanno fatto. Credo che in Lombardia ci sia tutto lo spazio per renderlo gratuito, quanto meno per i bambini, soggetti più fragili tra i fragili", spiega Borghetti.
"La dimostrazione viene dal fatto che non ero l'unico d'accordo su questa decisione: il mio ordine del giorno è stato bocciato con 24 favorevoli e 26 contrari, quindi ho raccolto adesioni anche da parte della maggioranza. Per questo ci riproverò e prossimamente presenterò una mozione in questo senso, sperando di raccogliere la maggioranza dei voti. Soprattutto perché dobbiamo assolutamente aiutare i bambini a trattare il diabete di tipo 1, quello più "Sono molto dispiaciuto di non essere riuscito a ottenere il risultato per i piccoli pazienti e le loro famiglie, ma penso e spero che ci sia spazio per ripensare alla decisione presa dal centrodestra. Voglio credere che anche da parte della Giunta e dell'assessore, sensibile a certi temi, non solo in quanto medico, ci possa essere un ripensamento al fine di seguire la strada che hanno percorso altre regioni italiane. È un peccato che già adesso non sia stata modificata la situazione, ma penso che si possa rimediare. Il glucagone è un farmaco troppo importante per i bambini", conclude Borghetti.
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