Meloni getta maschera sulla sanità
“Il voto della destra, ieri alla Camera per affossare la proposta di Legge Schlein per la difesa e il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, squarcia il velo dell’ipocrisia di questo Governo. Salvare la sanità pubblica e garantire a tutti la possibilità di curarsi, a cominciare da chi fa più fatica e non ha soldi per rivolgersi al privato, non è la priorità del Governo Meloni". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria Pd.
"Oggi il Ministro Schillaci sfida il buon senso e la pazienza degli italiani dicendo che ‘dopo l’estate’ potranno ‘aspettare meno’ per curarsi - dice Sereni -. Stiamo di fronte ad un decreto senza risorse, che scarica sui medici ‘la colpa’ di liste d’attesa infinite e di mancate risposte a bisogni di cura urgenti e a un disegno di legge ancora da finanziare che, anziché favorire un grande piano di assunzioni di medici, infermieri, tecnici, impone alle Regioni nuovi ostacoli e limitazioni. Intanto oltre quattro milioni di italiani sono costretti a rinunciare alle cure e il Governo continua a fare promesse da marinaio. Non vedono o fanno finta di non vedere la realtà!".
"Per salvare il Servizio Sanitario Nazionale da un ineluttabile e rapido declino - osserva - ci sono due priorità: più personale e più fondi. Poi si può discutere di tutte le riforme necessarie per rendere i servizi più efficaci, efficienti e vicini ai bisogni della comunità. Ma per trovare le risorse indispensabili al rilancio del SSN serve la volontà politica". "E ieri - conclude Sereni - il Governo, rigettando la nostra proposta di tornare in Commissione e di cercare insieme queste risorse, ha dimostrato tutto il suo disinteresse. Noi non molleremo e continueremo questa battaglia sia in Parlamento che nel Paese perché ne va di uno dei pilastri della nostra Costituzione e della coesistenza sociale”.
"Oggi il Ministro Schillaci sfida il buon senso e la pazienza degli italiani dicendo che ‘dopo l’estate’ potranno ‘aspettare meno’ per curarsi - dice Sereni -. Stiamo di fronte ad un decreto senza risorse, che scarica sui medici ‘la colpa’ di liste d’attesa infinite e di mancate risposte a bisogni di cura urgenti e a un disegno di legge ancora da finanziare che, anziché favorire un grande piano di assunzioni di medici, infermieri, tecnici, impone alle Regioni nuovi ostacoli e limitazioni. Intanto oltre quattro milioni di italiani sono costretti a rinunciare alle cure e il Governo continua a fare promesse da marinaio. Non vedono o fanno finta di non vedere la realtà!".
"Per salvare il Servizio Sanitario Nazionale da un ineluttabile e rapido declino - osserva - ci sono due priorità: più personale e più fondi. Poi si può discutere di tutte le riforme necessarie per rendere i servizi più efficaci, efficienti e vicini ai bisogni della comunità. Ma per trovare le risorse indispensabili al rilancio del SSN serve la volontà politica". "E ieri - conclude Sereni - il Governo, rigettando la nostra proposta di tornare in Commissione e di cercare insieme queste risorse, ha dimostrato tutto il suo disinteresse. Noi non molleremo e continueremo questa battaglia sia in Parlamento che nel Paese perché ne va di uno dei pilastri della nostra Costituzione e della coesistenza sociale”.
Per seguire l'attività di Marina Sereni: sito web