Grazie di cuore ai miei 30.525 elettori
Articolo di Emanuele Fiano.
Grazie di cuore ai miei 30.525 elettori. Sono tanti voti, una città, ma non sono bastati.
Grazie della vostra stima e dell’amicizia che mi avete dimostrato. Grazie alle decine di persone che direttamente mi hanno aiutato durante la campagna elettorale.
Mi dispiace di non aver ripagato questi vostri sentimenti con la mia elezione al Parlamento Europeo, ci andranno altri, che evidentemente hanno avuto maggior gradimento e generano maggior consenso o sanno fare meglio le campagne elettorali.
Così è, il giudice supremo delle democrazie sono gli elettori, e così hanno deciso.
Nella vita, nello sport e nella politica o si vince o si impara. E io sto riflettendo sul mio risultato e considerando ogni aspetto dove son mancato o dove sono limitato, o dove altri hanno fatto azioni migliori o che mi hanno escluso. O dove sono stato più furbi che è probabilmente la categoria in cui ancora non ho imparato molto evidentemente.
Io ho fatto tutto il possibile, in questi mesi, ma anche negli anni passati, prima di tutto per il nostro paese e poi per il mio Partito, ho approfondito, studiato, spiegato, scritto, promosso, quello che mi pareva necessario, di fronte alla cronaca e alla storia, ma evidentemente ci sono molte cose che sbaglio, e molte dinamiche della politica in cui non sono abile.
Ho la coscienza pulita e a posto, e questo mi interessa tanto per l’esempio da dare ai miei figli, e continuerò a professare le mie idee ovunque potrò.
Ora si volta pagina, ho fatto il mio tempo, è il momento di altri, si chiude un ciclo, per me, appassionante, a volte entusiasmante, lo chiudo orgoglioso di quello che ho fatto ma ovviamente non di questo risultato.
Un abbraccio forte, Emanuele detto Lele
P.S. vorrei aggiungere che anche come si gestiscono le sconfitte deve essere un insegnamento per i figli.
Devo chiedervi un aiuto.
Io non ci avevo pensato durante la campagna elettorale, ma in molti mi scrivono dicendo che la guerra di Gaza mi ha sicuramente danneggiato nel corso di questa campagna elettorale. Non sarei o non sono stato votato da chi, magari nella Comunità ebraica ma non solo, mi avrebbe anche votato, ma pensa che io non abbia difeso abbastanza Israele, essendo fortemente critico verso il governo Netanyahu, e altrettanto non sarei stato votato, ma in numero molto più elevato, da chi pensa, sbagliando, che io non mi sia espresso in maniera chiara contro l'uccisione di migliaia di civili a Gaza.
E' così secondo voi? Aiutatemi a capire, grazie.
Grazie di cuore ai miei 30.525 elettori. Sono tanti voti, una città, ma non sono bastati.
Grazie della vostra stima e dell’amicizia che mi avete dimostrato. Grazie alle decine di persone che direttamente mi hanno aiutato durante la campagna elettorale.
Mi dispiace di non aver ripagato questi vostri sentimenti con la mia elezione al Parlamento Europeo, ci andranno altri, che evidentemente hanno avuto maggior gradimento e generano maggior consenso o sanno fare meglio le campagne elettorali.
Così è, il giudice supremo delle democrazie sono gli elettori, e così hanno deciso.
Nella vita, nello sport e nella politica o si vince o si impara. E io sto riflettendo sul mio risultato e considerando ogni aspetto dove son mancato o dove sono limitato, o dove altri hanno fatto azioni migliori o che mi hanno escluso. O dove sono stato più furbi che è probabilmente la categoria in cui ancora non ho imparato molto evidentemente.
Io ho fatto tutto il possibile, in questi mesi, ma anche negli anni passati, prima di tutto per il nostro paese e poi per il mio Partito, ho approfondito, studiato, spiegato, scritto, promosso, quello che mi pareva necessario, di fronte alla cronaca e alla storia, ma evidentemente ci sono molte cose che sbaglio, e molte dinamiche della politica in cui non sono abile.
Ho la coscienza pulita e a posto, e questo mi interessa tanto per l’esempio da dare ai miei figli, e continuerò a professare le mie idee ovunque potrò.
Ora si volta pagina, ho fatto il mio tempo, è il momento di altri, si chiude un ciclo, per me, appassionante, a volte entusiasmante, lo chiudo orgoglioso di quello che ho fatto ma ovviamente non di questo risultato.
Un abbraccio forte, Emanuele detto Lele
P.S. vorrei aggiungere che anche come si gestiscono le sconfitte deve essere un insegnamento per i figli.
Devo chiedervi un aiuto.
Io non ci avevo pensato durante la campagna elettorale, ma in molti mi scrivono dicendo che la guerra di Gaza mi ha sicuramente danneggiato nel corso di questa campagna elettorale. Non sarei o non sono stato votato da chi, magari nella Comunità ebraica ma non solo, mi avrebbe anche votato, ma pensa che io non abbia difeso abbastanza Israele, essendo fortemente critico verso il governo Netanyahu, e altrettanto non sarei stato votato, ma in numero molto più elevato, da chi pensa, sbagliando, che io non mi sia espresso in maniera chiara contro l'uccisione di migliaia di civili a Gaza.
E' così secondo voi? Aiutatemi a capire, grazie.