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Toti deve dimettersi subito

Written by Elly Schlein.

"Non si possono aspettare le sentenze dinanzi a un quadro come quello che sta emergendo. Toti deve dimettersi: la Liguria merita di voltare pagina, non la paralisi istituzionale". A dirlo, in un'intervista alla Stampa, la segretaria del Pd Elly Schlein, che oggi sarà a Genova.
E alla domanda se Meloni e gli altri leader di centrodestra dovrebbero sfiduciare Toti risponde: "Sì, dovrebbero essere i partiti a sfiduciarlo. Mi aspettavo questo da Meloni, invece ho sentito da lei parole da Ponzio Pilato, come se la dignità e il rispetto delle istituzioni non la riguardassero. Ma non sono sorpresa, visto che aspettiamo da mesi le dimissioni di una ministra rinviata a giudizio come Santanché".
Poi aggiunge: "Abbiamo presentato una mozione di sfiducia e ci auguriamo che la votino, per far andare avanti la Regione. L'inchiesta potrebbe essere un percorso lungo e la Liguria non può restare appesa".

Serve "decisamente più Europa, dire meno Europa va contro gli interessi italiani. Il nostro Paese è quello che più ha beneficiato del Next Generation Eu e noi vogliamo che si prosegua su questa strada. Ma le forze nazionaliste non credono negli investimenti comuni e stanno cercando di fermarli. E invece all'Italia serve un'Europa che continui a essere solidale". E' quanto dichiara al Corriere della Sera la segretaria del Pd Elly Schlein.
Schlein nega che in Europa sarà necessario allearsi con la destra: "Assolutamente no. Sono volata il 4 maggio a Berlino insieme a Scholz e agli altri leader del Pse per firmare un impegno solenne: mai alleanze con le forze nazionaliste di destra, né con il gruppo Ecr, quello guidato da Meloni, né con Id, dove ci sono Salvini e Le Pen. E trovo grave l'ambiguità di Von der Leyen su questo".
Parlando di affari interni, Schlein ribadisce il suo no al decreto del governo sulle liste d'attesa: "Non ci mettono un euro e ribadiscono cose già esistenti. Una mossa elettoralistica per prendere in giro gli elettori. Il loro decreto lascia ancora più spazio al privato. Se vogliono salvare la sanità pubblica votino insieme a noi la nostra proposta: non l'abbiamo presentata per fare testimonianza, ma per approvarla".
Sulle posizioni di Marco Tarquinio sottolinea: "Non siamo la prima forza politica che ospita all'interno delle sue liste autorevoli candidature indipendenti. Tarquinio negli anni in cui il centrosinistra sbandava sulle politiche migratorie e faceva gli accordi con la Libia a cui io mi sono opposta, segnalava questa questione. Quindi tante sono le cose che abbiamo in comune, poi ci sono altri temi su cui il suo pensiero, legittimo, non corrisponde al programma del partito che, però, impegna tutti i candidati del Pd, che sono la stragrande maggioranza nelle liste".

"Una cosa vergognosa, un uso politico delle istituzioni, accusando i cittadini di protestare perché manovrati dal Pd. Ma se sei al governo rappresenti tutti, anche quelli che non ti votano. Devono solo vergognarsi perché continuano a politicizzare in modo becero l'alluvione e la ricostruzione. E perché, dopo un anno, ancora non hanno portato i ristori al 100% come promesso: sono un diritto, non un favore da elargire in cambio del silenzio o della fedeltà politica". Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein, in una intervista a La Stampa, invitata a commentare le dichiarazioni del viceministro Galeazzo Bignami sui ristori agli alluvionati dell'Emilia-Romagna il quale ha affermato: "Il Governo ha stanziato 6 miliardi in un anno. E ricordo che mai per nessun evento calamitoso sono stati dati soldi per i beni mobili. Questa sarebbe la prima volta. E invece che riconoscere lo sforzo del Governo, accusano il Governo di prendere in giro le persone dando 6000 euro forfettari. Visto che non vogliamo prendere in giro nessuno, se davvero la pensano così ne trarremo le conclusioni: siamo pronti a ritirare la norma e ridiscuterla. E' esattamente quello che ho detto fin da subito a tutti, Comitati compresi. Ma è bene che a quel punto gli alluvionati interessati sappiano chi è responsabile e di cosa. L'unica minaccia reale è che il Pd continui a governare quei territori". 

"Sono felice di aver costretto Meloni ad ammettere che non ci sono risorse sufficienti sulla sanità. Hanno fatto questo decreto fuffa a tre giorni dal voto, come se non fossero in grado di capire che le liste d'attesa non le puoi abbattere senza mettere i soldi, mentre favorisci il privato con misure tampone e rinvii lo sblocco delle assunzioni". Lo afferma Elly Schlein in una intervista a La Stampa. Sulle coperture la leader del Ps sostiene che "Meloni dice il falso, io ho sempre spiegato dove trovare le risorse. Hanno messo 4 miliardi sulla riforma dell'Irpef, che si tradurrà in uno sconto di 15 euro al mese sulle tasse. Peccato che poi, se un cittadino deve fare una gastroscopia, è costretto a rivolgersi al privato e pagare 200 euro. E non abbiamo chiesto noi di sottoscrivere il cinico accordo con l'Albania per trasferire lì i migranti, un'operazione che non serve a niente e già costa 800 milioni. Ancora, non ho scelto io di alzare bandiera bianca sulla lotta all'evasione fiscale, rinunciando a recuperare soldi da lì. E non dimentichiamo i 14 miliardi stanziati su un progetto dannoso e pericoloso come il ponte sullo Stretto di Messina". Il governo annuncia un aumento della social card per gli acquisti delle famiglie più povere da settembre… "Non so come facciano a prendere in giro in questo modo i cittadini. Parliamo di 40 euro in più all'anno, per un totale di 500 euro, in pratica un caffè al giorno. Mentre hanno smantellato uno strumento da oltre 400 euro al mese. La verità è che questa destra ha un'avversione per i poveri e ricorre a spot elettorali per coprire l'incapacità di governare. Questo è un governo che prepara l'esame di giugno e rinvia tutto a settembre: la social card, i tagli ai Comuni, i soldi per le liste d'attesa, il voto sull'autonomia differenziata. Rinviano tutto". E sul voto sottolinea: "Da federalista europea penso che sia importante fare un buon risultato per imprimere una svolta progressista all'interno dell'Ue, per riuscire a costruire davvero l'Europa che vogliamo. Poi, visto che dall'altra parte abbiamo una destra italiana che non ha mai creduto nell'integrazione europea, è chiaro che speriamo di mandare un segnale forte al governo. Anche nell'ottica di costruire l'alternativa" e "continueremo sempre a essere testardamente unitari. Ma ricordo che si vota anche in 3.700 comuni e in molti casi, ad esempio in due terzi dei capoluoghi, abbiamo costruito alleanze credibili con il Movimento 5 stelle, con Avs, a volte con +Europa, in alcuni casi anche con le forze dell'ex Terzo polo. E su queste sfide siamo molto fiduciosi, vogliamo segnare una svolta anche a livello locale".

Mario Draghi alla presidenza della Commissione Ue o del Consiglio? "Penso che sia una figura straordinariamente autorevole in Italia e in Europa". Ma, ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd in un'intervista ai quotidiani del Gruppo Nem, "noi sosteniamo alla presidenza della commissione il candidato socialista, Nicholas Schmidt, commissario uscente al lavoro, perché abbiamo bisogno di istituzioni formate da candidati effettivamente votati, principio sconfessato con la nomina di Von der Leyen. Vogliamo riformare i trattati, superare l'unanimità ed eliminare alcuni errori che si sono creati in Europa".
Rispondendo ad una domanda sulla transizione ecologica, la leader del Pd ha aggiunto che "noi vogliamo investimenti comuni, ne ha bisogno l'Italia che ha un sapere importante, ma non siamo come la Germania che anche da sola sta realizzando poderosi investimenti su nuove filiere dei chip, delle batterie e delle energie rinnovabili. Noi abbiamo un potenziale enorme, lo dicono le nostre imprese; serve un'Italia che abbia un piano industriale e un'Europa che continui a sostenere le aziende e gli agricoltori nei cambiamenti che sono necessari. Non li aiuteremo negando l'emergenza climatica, perché gli agricoltori sono le prime vittime di quella emergenza. Se li vogliamo aiutare dobbiamo avere un bilancio più forte e investimenti comuni per la transizione digitale ed ecologica". Schlein ha poi specificato che "il green deal è un tipo di industria diversa in cui l'Italia può fare scuola, come avvenuto in alcuni settori in Veneto sull'economia circolare, con soluzioni tecnologiche tra le più avanzate".
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