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La maggioranza sta costruendo una prigione

Written by Dario Franceschini.

Intervento di Dario Franceschini in Senato.

Le Aule parlamentari hanno questa forma straordinaria dell'emiciclo, perché consentono agli avversari politici di guardarsi in faccia, di vedere le reazioni e di guardarsi negli occhi.
Davvero queste giornate di dibattito per noi sono state un po' spettacolari, perché guardando i vostri banchi si vede, più che attraverso qualsiasi discorso di circostanza o parole spese, la differenza di fondo esistente tra le posizioni dei partiti che compongono la maggioranza. Fratelli d'Italia, infatti, ha vissuto questa vicenda con baldanza e anche con una certa aggressività, credendoci, mentre Forza Italia e Lega lo hanno fatto in un clima misto di rassegnazione, di scontatezza, quasi di silenzio.
Peraltro, secondo le migliori tradizioni delle prove di forza, c'è questo meccanismo di affidare sadicamente il compito di sostenerla alla ministra Alberti Casellati, che appartiene al partito che ha minor interesse alla riforma.
Parlo di voi, non perché dimentichi i nostri problemi, ma perché vorrei fare brevemente un ragionamento, perché il tema ci riguarda tutti. Le coalizioni in questo Paese devono essere una scelta o una costrizione? Non devono essere una costrizione sotto il partito più forte del momento; le coalizioni devono rappresentare forze politiche che rappresentano delle diversità. In questo momento Forza Italia ha un trend positivo nei sondaggi, perché dentro la coalizione di centrodestra rappresenta un'area di maggior moderazione rispetto agli estremismi di linguaggi e di posizioni. Eppure vi consegnate, per cui mi viene da chiedermi perché state facendo questo, per quale la ragione. Se la ragione è quella che pare di leggere soprattutto dalla giornata di oggi, in cui contemporaneamente il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma della giustizia sulla separazione delle carriere e la Camera approva la questione pregiudiziale sull'autonomia differenziata; se il tema, cioè, è lo scambio, vorrei chiedere alla Lega e a Forza Italia se non potevano semplicemente condizionare la nascita e la sopravvivenza del Governo al fatto che queste due proposte fossero incluse nel programma di Governo e non scambiarle con questa cosa oscena dell'elezione diretta del Premier.
Soprattutto vorrei fare una domanda e mi aspetterei non una risposta, ma un pensiero franco. C'è stato un momento della storia del nostro Paese in cui Fratelli d'Italia era un piccolo partito e Berlusconi prima e Salvini poi erano sopra il 30 per cento. Vi avrebbero mai concesso in quel momento di fare una riforma di questo tipo, consegnandosi nelle mani del partito più forte della coalizione? Fratelli d'Italia avrebbe mai concesso a Berlusconi o Salvini una riforma di questo tipo? Perché state facendo questo? Avreste l'interesse opposto, per un sistema proporzionale, perché un conto è di determinare la nascita e la prosecuzione della vita delle coalizioni e dei Governi, un conto è costruire una gabbia in cui poi imprigionarsi dentro e le cui chiavi appartengono soltanto a chi la guida, a chi comanda in quel momento. (Applausi). Sostanzialmente è una prigione, rendetevene conto. È un tema generale di sistema: quando al Presidente del Consiglio è lasciata la possibilità di chiedere e ottenere lo scioglimento delle Camere, quella minaccia non è contro l'opposizione del momento ma è contro la sua maggioranza, perché in ogni momento la minaccerà nel senso di dire: o mio ubbidite o chiedo lo scioglimento delle Camere e vi mando tutti a casa.
È una prigione quella che state costruendo.
Siamo certi che l'articolo 138 della Costituzione prevede un percorso lungo a garanzia delle modifiche costituzionali, quindi vi darà il tempo di un ravvedimento. Riflettete, intanto potremmo dire che noi stiamo lavorando per voi. Alla presidente del Consiglio Meloni, che vedo molto impegnata in campagna elettorale, vorrei dire che, anziché parlare e invocare maggiori poteri per il Presidente del Consiglio, provi a usare quelli che ha, che non sono pochi; si dimostri capace di usare quelli che ha per affrontare i problemi degli italiani e governare questo Paese, che sono più che sufficienti.
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