Il premierato è devastante
Intervista del Corriere a Dario Franceschini.
"Noi siamo contro questa riforma" del premierato "e faremo di tutto per fermarli perché riteniamo che sia devastante per l'equilibrio del sistema democratico italiano". Lo spiega Dario Franceschini, senatore Pd, in un'intervista al Corriere della Sera in cui commenta la riforma del premierato voluta dal governo.
"Però, se guardassimo solo alla nostra convenienza, paradossalmente dovremmo ringraziarli, perché il loro è un atto di autolesionismo politico - prosegue -. Il referendum arriverà non prima del 2026, quindi a fine legislatura, quando, come è noto, in tutto il mondo, i governi in carica sono in un momento negativo. Diventerà un referendum sul governo e credo che questo dovrebbe indurli a preoccuparsi anche perché non bisogna mai dimenticarsi che dal '94 ad oggi non ha mai vinto chi governava. Si stanno facendo del male da soli".
"L'elezione diretta del premier spinge a uno scontro tra due schieramenti e due persone, insomma, al bipolarismo secco. Non ci sarà spazio per terzi poli e terze candidature - aggiunge -. Come è noto, le opposizioni hanno qualche difficoltà sulla costruzione della coalizione, la scelta del candidato premier. Ma con questo sistema ci aprirebbero un'autostrada, saremmo obbligati a costruire questo campo".
Secondo Franceschini non c'è pericolo che Elly Schlein possa scontare un risultato negativo dopo il voto delle europee. "Gli elettori delle primarie hanno eletto Schlein come segretaria fino al 2027 e così sarà. Dopo le elezioni europee inizia un percorso complicato per costruire la coalizione, un percorso che dovrà guidare lei - conclude -. Dobbiamo sgombrare dal nostro campo l'idea che ogni elezione sia un momento di vita o di morte".
"Noi siamo contro questa riforma" del premierato "e faremo di tutto per fermarli perché riteniamo che sia devastante per l'equilibrio del sistema democratico italiano". Lo spiega Dario Franceschini, senatore Pd, in un'intervista al Corriere della Sera in cui commenta la riforma del premierato voluta dal governo.
"Però, se guardassimo solo alla nostra convenienza, paradossalmente dovremmo ringraziarli, perché il loro è un atto di autolesionismo politico - prosegue -. Il referendum arriverà non prima del 2026, quindi a fine legislatura, quando, come è noto, in tutto il mondo, i governi in carica sono in un momento negativo. Diventerà un referendum sul governo e credo che questo dovrebbe indurli a preoccuparsi anche perché non bisogna mai dimenticarsi che dal '94 ad oggi non ha mai vinto chi governava. Si stanno facendo del male da soli".
"L'elezione diretta del premier spinge a uno scontro tra due schieramenti e due persone, insomma, al bipolarismo secco. Non ci sarà spazio per terzi poli e terze candidature - aggiunge -. Come è noto, le opposizioni hanno qualche difficoltà sulla costruzione della coalizione, la scelta del candidato premier. Ma con questo sistema ci aprirebbero un'autostrada, saremmo obbligati a costruire questo campo".
Secondo Franceschini non c'è pericolo che Elly Schlein possa scontare un risultato negativo dopo il voto delle europee. "Gli elettori delle primarie hanno eletto Schlein come segretaria fino al 2027 e così sarà. Dopo le elezioni europee inizia un percorso complicato per costruire la coalizione, un percorso che dovrà guidare lei - conclude -. Dobbiamo sgombrare dal nostro campo l'idea che ogni elezione sia un momento di vita o di morte".