L'antisemitismo è una mala pianta mai morta
"Premetto che sono contrario a ogni genere di boicottaggio. Ma colpisce ancora di più che si promuovano boicottaggi nei confronti di sedi di formazione, luoghi di libero confronto e quindi anche di critica verso il governo". Lo spiega Emanuele Fiano, ex deputato del Pd, segretario nazionale e animatore di Sinistra per Israele, che ha promosso il manifesto 'Dal 7 ottobre alla pace', e si appella alle istituzioni contro il boicottaggio delle università israeliane, in un'intervista al Corriere della Sera.
"Nelle università israeliane lavorano professori che hanno alimentato l'opposizione a Netanyahu - prosegue -. Quando boicotti colpisci chi non sostiene affatto il decisore che vorresti indebolire. Ostacolare la cultura e la ricerca scientifica non serve alla pace ed è discriminatorio".
Una recrudescenza dell'antisemitismo secondo Fiano "c'è già. Fin da prima della guerra di Gaza: in Francia nel 2023 sono stati 800 gli episodi di violenza e hanno portato a 400 arresti. In Italia, poi, dal 7 ottobre a fine anno sono stati 70".
"La sensazione che certe iniziative restituiscono è che l'antisemitismo sia una malapianta mai morta cui le vicende in Medio Oriente danno maggior vigore. Un sentimento che poi si manifesta in diverse forme - conclude - . E sia chiaro: non considero antisemitismo la legittima critica alle scelte del governo di Israele".
"Nelle università israeliane lavorano professori che hanno alimentato l'opposizione a Netanyahu - prosegue -. Quando boicotti colpisci chi non sostiene affatto il decisore che vorresti indebolire. Ostacolare la cultura e la ricerca scientifica non serve alla pace ed è discriminatorio".
Una recrudescenza dell'antisemitismo secondo Fiano "c'è già. Fin da prima della guerra di Gaza: in Francia nel 2023 sono stati 800 gli episodi di violenza e hanno portato a 400 arresti. In Italia, poi, dal 7 ottobre a fine anno sono stati 70".
"La sensazione che certe iniziative restituiscono è che l'antisemitismo sia una malapianta mai morta cui le vicende in Medio Oriente danno maggior vigore. Un sentimento che poi si manifesta in diverse forme - conclude - . E sia chiaro: non considero antisemitismo la legittima critica alle scelte del governo di Israele".