Nessuno sgravio alle rette, nessuna garanzia di assistenza sulle rsa
"Nessuno sgravio alle rette, nessuna garanzia di assistenza". Su Rsa, Rsd e Css, "Bertolaso con una sola delibera è riuscito a fare un pasticcio che pagheranno tutti: ospiti dei servizi sociosanitari, personale e gestori". Lo dichiarano i consiglieri lombardi del Pd Carlo Borghetti e Davide Casati, commendando in una nota la delibera annunciata oggi dall'assessore regionale al Welfare sul potenziamento del sistema delle residenze sanitarie assistenziali, delle residenze sanitarie per disabili e delle comunità sociosanitarie, attraverso uno stanziamento di circa 90 milioni di euro.
"Abbiamo aspettato per anni che Regione Lombardia aumentasse le risorse per i servizi sociosanitari - affermano Borghetti e Casati - e nel frattempo è anche enormemente aumentato il bisogno da parte delle famiglie lombarde che sono costrette ad attendere mesi o addirittura anni per un posto in Rsa o in altre strutture, dovendo poi anche pagare rette molto spesso insostenibili. E ora la Regione che fa? Stanzia meno della metà dei soldi necessari a coprire i costi sanitari che scorrettamente continua a far pagare alle famiglie - denunciano i dem - e sulle rette produce una beffa che Fontana e Bertolaso si guardano bene dal rivelare nei loro comunicati stampa: chi ha problemi cognitivi o dell'alimentazione continuerà a pagare la retta che già paga solo se la sua retta è superiore alla media, mentre a tutti gli altri la retta potrà essere aumentata senza limiti. E mentre la Regione ammette che alcuni bisogni assistenziali si aggravano, continua a dare ai gestori dei servizi gli stessi contributi, indipendentemente dalla qualità assistenziale e dalla quantità di personale in servizio, che varia da struttura a struttura".
"Siamo arrivati alla beffa che con queste regole una Rsa può prendere più soldi dalla Regione e potrebbe anche diminuire il servizio ai propri ospiti e lo stipendio al proprio personale", attaccano Borghetti e Casati. "Non servono colpi di delibere qua e là: serve una revisione complessiva del sistema - concludono - per mettere finalmente in correlazione qualità assistenziale, contributo regionale e rette, altrimenti ne fanno le spese ancora una volta gli ospiti e le famiglie, a cui le rette vanno davvero calmierate depurandole dai costi sanitari che devono essere a carico del servizio sanitario come previsto dai Lea".
"Abbiamo aspettato per anni che Regione Lombardia aumentasse le risorse per i servizi sociosanitari - affermano Borghetti e Casati - e nel frattempo è anche enormemente aumentato il bisogno da parte delle famiglie lombarde che sono costrette ad attendere mesi o addirittura anni per un posto in Rsa o in altre strutture, dovendo poi anche pagare rette molto spesso insostenibili. E ora la Regione che fa? Stanzia meno della metà dei soldi necessari a coprire i costi sanitari che scorrettamente continua a far pagare alle famiglie - denunciano i dem - e sulle rette produce una beffa che Fontana e Bertolaso si guardano bene dal rivelare nei loro comunicati stampa: chi ha problemi cognitivi o dell'alimentazione continuerà a pagare la retta che già paga solo se la sua retta è superiore alla media, mentre a tutti gli altri la retta potrà essere aumentata senza limiti. E mentre la Regione ammette che alcuni bisogni assistenziali si aggravano, continua a dare ai gestori dei servizi gli stessi contributi, indipendentemente dalla qualità assistenziale e dalla quantità di personale in servizio, che varia da struttura a struttura".
"Siamo arrivati alla beffa che con queste regole una Rsa può prendere più soldi dalla Regione e potrebbe anche diminuire il servizio ai propri ospiti e lo stipendio al proprio personale", attaccano Borghetti e Casati. "Non servono colpi di delibere qua e là: serve una revisione complessiva del sistema - concludono - per mettere finalmente in correlazione qualità assistenziale, contributo regionale e rette, altrimenti ne fanno le spese ancora una volta gli ospiti e le famiglie, a cui le rette vanno davvero calmierate depurandole dai costi sanitari che devono essere a carico del servizio sanitario come previsto dai Lea".
Per seguire l'attività di Carlo Borghetti: sito web - pagina facebook