Nessuna commistione partito e sindacato
Intervista di Qn a Piero Fassino.
"Se la coalizione sociale promossa da Landini è sintomatica di una commistione di ruoli tra sindacato e politica? No, ognuno fa la sua parte. Il sindacato mobilita i cittadini su obiettivi di equità e giustizia. La mobilitazione di ieri della Cgil va in questa direzione. E, come tutte le mobilitazioni, dev'essere ascoltata". Così l'ex segretario Ds Piero Fassino al QN.
"La politica deve fare la sua parte mettendo in campo le misure concrete per rispondere - aggiunge - Il tempo delle 'cinghie di trasmissione' è alle spalle. Si è affermata un'autonomia sindacale, che vale altrettanto per i partiti".
Nessuna 'supplenza' da parte della Cgil: "Non credo. C'è una distinzione di ruoli per cui il sindacato persegue la tutela sociale dei cittadini, e come tale mette in campo iniziative volte a obiettivi di equità. I partiti politici hanno il ruolo di raccogliere queste istanze e trasformarle in provvedimenti di governo. Si fa sempre un torto al buonsenso cercando motivazioni occulte e secondi fini. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Roma ponendo domande di lavoro, salario, servizi, investimenti, giustizia sociale. Così come è importante la raccolta di firme della Cisl sul coinvolgimento dei lavoratori nella gestione delle imprese. La politica ha il dovere di dare risposte".
Rispetto ai rapporti tra lui e Cofferati "quando io ero segretario dei Ds e lui della Cgil abbiamo sempre avuto un confronto aperto, sempre ricercando la convergenza utile alla tutela dei cittadini. Non credo che la politica debba avere paura di un sindacato forte. Come il sindacato non deve temere la politica. La dialettica tra partiti, governo, movimenti sociali appartiene alla fisiologia della democrazia".
"Se la coalizione sociale promossa da Landini è sintomatica di una commistione di ruoli tra sindacato e politica? No, ognuno fa la sua parte. Il sindacato mobilita i cittadini su obiettivi di equità e giustizia. La mobilitazione di ieri della Cgil va in questa direzione. E, come tutte le mobilitazioni, dev'essere ascoltata". Così l'ex segretario Ds Piero Fassino al QN.
"La politica deve fare la sua parte mettendo in campo le misure concrete per rispondere - aggiunge - Il tempo delle 'cinghie di trasmissione' è alle spalle. Si è affermata un'autonomia sindacale, che vale altrettanto per i partiti".
Nessuna 'supplenza' da parte della Cgil: "Non credo. C'è una distinzione di ruoli per cui il sindacato persegue la tutela sociale dei cittadini, e come tale mette in campo iniziative volte a obiettivi di equità. I partiti politici hanno il ruolo di raccogliere queste istanze e trasformarle in provvedimenti di governo. Si fa sempre un torto al buonsenso cercando motivazioni occulte e secondi fini. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Roma ponendo domande di lavoro, salario, servizi, investimenti, giustizia sociale. Così come è importante la raccolta di firme della Cisl sul coinvolgimento dei lavoratori nella gestione delle imprese. La politica ha il dovere di dare risposte".
Rispetto ai rapporti tra lui e Cofferati "quando io ero segretario dei Ds e lui della Cgil abbiamo sempre avuto un confronto aperto, sempre ricercando la convergenza utile alla tutela dei cittadini. Non credo che la politica debba avere paura di un sindacato forte. Come il sindacato non deve temere la politica. La dialettica tra partiti, governo, movimenti sociali appartiene alla fisiologia della democrazia".