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La sindrome del nemico esterno

Written by Piero Fassino.

Articolo di Piero Fassino.

Evocare il “nemico esterno” è da sempre il modo con cui si cerca di imputare ad altri le inadempienze alle proprie responsabilità. La Presidente del Consiglio e la sua maggioranza vi ricorrono ormai quotidianamente.
Sbarcano sulle nostre coste 140.000 migranti? “È colpa delle ONG tedesche” che li soccorrono in mare, quando invece il 95% dei soccorsi è operato dalla Guardia Costiera italiana, cioè una struttura della Stato. E peraltro l’afflusso continuo dimostra il fallimento di una blindatura dei confini velleitaria.
La strategia messa in campo per bloccare i flussi migratori è fallimentare? “Colpa dell’Europa che ci lascia soli”, quando invece chi blocca una strategia europea per la redistribuzione dei migranti non è Bruxelles, ma sono i “governi amici” di Budapest, Varsavia e Vienna (come sta avvenendo in queste ore al vertice europeo di Granada).
Il decreto Cutro e i provvedimenti di contenimento dei migranti giudicati illegittimi? ‘Colpa di una magistratura sabotatrice”, quando invece quei decreti violano principi costituzionali e qualsiasi magistrato non può che trarne le conseguenze.
Il differenziale tra i nostri titoli di Stato e i bond tedeschi cresce pericolosamente esponendo l’Italia al rischio di un collasso finanziario ? “Colpa dei poteri finanziari forti” che vogliono sostituire il governo con un esecutivo di tecnici, quando invece quel differenziale indica la criticità di un debito pubblico gonfiato a dismisura. E peraltro tutti sanno che oggi non c’è alcuna maggioranza parlamentare disponibile a sostenere un governo tecnico.
Il Superbonus edilizio è costato molto? “Colpa del governo Draghi”, quando invece quella misura era necessaria per rimettere in moto investimenti, cantieri e lavoro (e peraltro adottata e rinnovata con il consenso di tutto il Parlamento, compreso chi oggi punta il dito accusatore).
Il servizio sanitario pubblico rischia il collasso? “Colpa delle Regioni” quando invece e l’insufficienza delle risorse a mettere in ginocchio le strutture, impedendo ai cittadini cure e prestazioni essenziali per la loro salute.
L’inflazione sale corrodendo il potere di acquisto dei redditi degli italiani? “Colpa degli speculatori”, quando invece manca una qualsiasi azione antinflazionistica efficace.
E si potrebbe continuare. C’è sempre un nemico esterno su cui scaricare la responsabilità di quel che accade: l’Europa, i migranti, i poteri forti, i magistrati politicizzati, le Regioni e i Comuni, per non parlare dei media, bollati di ostilità pregiudiziale, e del PD accusato di praticare una opposizione ideologica.
La verità è che l’esecutivo Meloni appare ogni giorno di più incapace di affrontare le criticità del Paese e si affida alla propaganda e al vittimismo per sottrarsi alle proprie responsabilità. Ma i costi delle mancate risposte ricadono pesantemente sui cittadini, sulle famiglie, sulle imprese.
Uno scenario che chiama l’opposizione a un salto di qualità nella duplice direzione di avanzare proposte credibili su ognuna delle criticità del Paese e di costruire su di esse il consenso e la unità necessaria ad ottenere risultati.
A questo compito si dedica con convinzione il PD. Ma è tutta l’opposizione che deve muoversi con spirito unitario, superando divisioni e rivalità che i cittadini per primi non comprendono.
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