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Sala è una grande opportunità per il centrosinistra e Milano

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Intervento a Radio Lombardia.
Credo che la candidatura di Giuseppe Sala possa essere una grande opportunità per il centrosinistra e per la città di Milano. Ad oggi stiamo discutendo ancora di un’ipotesi perché, giustamente, Sala chiede di non dare per scontata la sua presenza. In ogni caso, quando ci saranno le primarie del centrosinistra, Sala potrà essere un valore aggiunto straordinario. Non credo che Sala possa essere anche il candidato del centrodestra, che oltretutto come coalizione è anche molto in difficoltà, ma non penso neanche che il centrosinistra abbia già vinto le elezioni a Milano.
Chi vive questa città non può dire che Milano non sia cambiata. Chiunque viene a Milano se ne accorge dei cambiamenti di questi ultimi anni e non solo per i progetti partiti con questa amministrazione ma questa amministrazione li ha gestite. Ci sono Porta Nuova, la Fondazione Prada, la Darsena ristrutturata: Milano è rifiorita dal punto di vista urbanistico, il centro di Milano popolato ogni giorno da migliaia di persone; ci sono eventi continui, sono stati aperti nuovi musei. L’Area C che, inizialmente, tante persone vedevano come una cosa terribile, ha diminuito fortemente il traffico in città.
Ora Milano è una città più vivibile e ha una serie di opportunità in più per i cittadini.
Credo, quindi, che dobbiamo continuare a fare ciò che si sta facendo. In questi 5 anni di amministrazione Pisapia è stato fatto molto, questa città è stata cambiata, è stata resa più moderna, è diventata una città che agli occhi del mondo ha cambiato pelle ed anche Expo è stato sicuramente parte di questo lavoro.
Inoltre dobbiamo cominciare a ragionare sul dopo: non solo sul dopo Expo ma su come la prossima amministrazione affronterà i problemi che ancora ha Milano, a partire da quelli di alcune periferie e dei quartieri popolari (come ad esempio Lorenteggio, Corvetto, San Siro), e risolvere i temi che si sono cominciati ad affrontare ma che ancora non hanno trovato soluzione.
Le caratteristiche di Sala, a mio avviso, corrispondono ad un profilo di un candidato che guarda a queste questioni.
A coloro che lamentano l’eccessiva presenza di tecnici, va ricordato che, da quando c’è l’elezione diretta del sindaco, a Milano non è mai stato eletto un politico. Lo stesso Giuliano Pisapia, al di là del fatto che avesse fatto anche il Parlamentare, è un avvocato e prima di lui ci sono stati Albertini, Formentini, Letizia Moratti… Una situazione come questa, se mai, è un problema della politica, che dovrebbe interrogarsi guardando alle proprie responsabilità e alle proprie incapacità.
Il fatto che Sala sia un manager, quindi, non sarebbe una novità in questo contesto.
Giuseppe Sala ha governato per 6 mesi una città di 200mila abitanti giorno per giorno ma, ovviamente, governare Expo non è la stessa cosa che governare Milano, e questo lo ha detto lui stesso: per il capoluogo lombardo bisogna avere anche un respiro, un’idea e cose che andranno messe in campo e su cui bisognerà giudicare poi la sua candidatura e la sua proposta politica.
L’interesse di Raffaele Cattaneo verso Giuseppe Sala ne conferma il fatto che sia un manager di grande valore ma non mi pare che nessuno si sia posto il tema di presentarlo come un candidato di centrodestra. Sala è sempre stato considerato un possibile candidato del centrosinistra; molti del centrosinistra hanno pensato a lui perché non è un uomo di destra ma è stato parte integrante della squadra di governo della città di questi cinque anni, come ha detto lo stesso Giuliano Pisapia, e in cui ha dato un contributo fondamentale con Expo.
La questione delle alleanze, invece, è seria: noi siamo impegnati a confermare e dare continuità all’esperienza del centrosinistra milanese. Facciamo una verifica però se questa coalizione c’è ancora - a prescindere da Sala - perché ho l’impressione che ci siano pezzi di sinistra della coalizione attuale che ormai stanno decidendo di andare altrove e, quindi, dovremo aprire una discussione. Non penso, comunque, che sia possibile riprodurre lo schema del governo nazionale perché nasce dall’emergenza istituzionale che c’era nel Paese. Ora a Milano serve scegliere il candidato e poi cerchiamo di aggregare.
Abbiamo le primarie che sono uno strumento di partecipazione autentica: ci saranno i candidati, si aprirà una discussione e ogni candidato darà una connotazione alla propria candidatura e poi speriamo che ancora, come è già avvenuto in passato, migliaia di milanesi vogliano partecipare e decideranno quale sarà il candidato sindaco di centrosinistra.
Video con frammenti dell'intervento»»

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