Fermare l'ideologia della forza
Articolo di Patrizia Toia.
È normale che la destra al governo abbia idee e obiettivi diversi dai nostri sull'immigrazione e che tenti di applicare le proprie ricette, ma non è normale e non possiamo accettare che, come reazione scomposta al clamoroso fallimento della "politica delle porte chiuse", le autorità italiane siano messe nelle condizioni di infierire sui migranti, bambini, uomini e donne in una situazione di estrema vulnerabilità, per esibire a favore di telecamera il pugno duro nei confronti di un fenomeno che non sanno come governare.
Le drammatiche immagini mostrate oggi dal Tg1 di un inseguimento notturno da parte della Guardia di Finanza di un gommone di migranti con a bordo anche una donna e bambini terrorizzati sono indegne di un Paese civile. Piuttosto che mettere a repentaglio la vita delle persone si fermino gli scafisti al loro arrivo. Ed è altrettanto inaccettabile che nel discorso all'Assemblea Generale dell'Onu la Presidente del Consiglio abbia ridotto il fenomeno migratorio a una questione di sicurezza, senza spendere una parola sul dramma umano di persone che fuggono da situazioni disperate e che hanno diritto alla protezione internazionale.
È ora di fermare l’ideologia della forza per ritrovare la politica delle risposte concrete, ricordando in ogni momento che Europa vuol dire civiltà umana.
È normale che la destra al governo abbia idee e obiettivi diversi dai nostri sull'immigrazione e che tenti di applicare le proprie ricette, ma non è normale e non possiamo accettare che, come reazione scomposta al clamoroso fallimento della "politica delle porte chiuse", le autorità italiane siano messe nelle condizioni di infierire sui migranti, bambini, uomini e donne in una situazione di estrema vulnerabilità, per esibire a favore di telecamera il pugno duro nei confronti di un fenomeno che non sanno come governare.
Le drammatiche immagini mostrate oggi dal Tg1 di un inseguimento notturno da parte della Guardia di Finanza di un gommone di migranti con a bordo anche una donna e bambini terrorizzati sono indegne di un Paese civile. Piuttosto che mettere a repentaglio la vita delle persone si fermino gli scafisti al loro arrivo. Ed è altrettanto inaccettabile che nel discorso all'Assemblea Generale dell'Onu la Presidente del Consiglio abbia ridotto il fenomeno migratorio a una questione di sicurezza, senza spendere una parola sul dramma umano di persone che fuggono da situazioni disperate e che hanno diritto alla protezione internazionale.
È ora di fermare l’ideologia della forza per ritrovare la politica delle risposte concrete, ricordando in ogni momento che Europa vuol dire civiltà umana.
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