Da Meloni solo demagogia sui migranti
"Meloni mi accusa di fare propaganda, ma il suo fallimento è sotto gli occhi di tutti". Lo scrive la segretaria del Pd Elly Schlein in una lettera aperta a 'La Repubblica'.
"Capisco - spiega Schlein - che sia nervosa oggi che Le Pen la silura da Pontida e deve applaudirsi da sola per non aver ottenuto nulla di nuovo rispetto alle politiche europee degli ultimi dieci anni, tutte focalizzate sul controllo delle frontiere e senza l’unica cosa che servirebbe all’Italia: la redistribuzione obbligatoria delle responsabilità sull’accoglienza dignitosa tra tutti i Paesi europei. Battaglia che noi abbiamo fatto e che la destra non ha mai avuto il coraggio di fare per non disturbare i proprio alleati nazionalisti, quelli che di solidarietà all’Italia non ne vogliono sapere. Allora si inventano di poter sigillare il mare, e si rendono ricattabili da regimi non democratici che chiedono soldi, violano i diritti e comunque non fermano i flussi. Oggi insistono per reintrodurre una missione europea, su modello dell’Operazione Sophia già bloccata anni fa da Salvini: è bene chiarirgli che serve una Mare Nostrum europea per salvare le vite in pericolo, ma nessuna nave può fare respingimenti collettivi contro il diritto internazionale. È solo demagogia".
"Servono vie legali e sicure per l’accesso a tutti i Paesi europei, come unico modo di scalzare le reti dei trafficanti di esseri umani verso l’Italia, la Grecia, la Spagna e pochi altri Paesi. Il Governo ignora il prezioso richiamo del Presidente Mattarella sull’apertura dei canali regolari di ingresso. I decreti Salvini prima e Meloni poi, oltre a rendere più difficile salvare vite in mare proprio ora che la Guardia Costiera chiede aiuto alle ONG per i salvataggi, smantella l’accoglienza diffusa che è l’unica che garantisce piccole soluzioni abitative diffuse sui territori, coinvolgimento dei sindaci e delle comunità locali, servizi per l’inclusione sociale, trasparenza sui fondi, regolari appalti anziché affidamenti diretti - aggiunge - La responsabilità sulla prima accoglienza è del governo, non dei Comuni su cui Giorgia Meloni scarica le sue responsabilità. Devono mettere le risorse e le strutture adeguate a disposizione, con una regia nazionale sull’accoglienza diffusa e coinvolgendo i sindaci".
"Capisco - spiega Schlein - che sia nervosa oggi che Le Pen la silura da Pontida e deve applaudirsi da sola per non aver ottenuto nulla di nuovo rispetto alle politiche europee degli ultimi dieci anni, tutte focalizzate sul controllo delle frontiere e senza l’unica cosa che servirebbe all’Italia: la redistribuzione obbligatoria delle responsabilità sull’accoglienza dignitosa tra tutti i Paesi europei. Battaglia che noi abbiamo fatto e che la destra non ha mai avuto il coraggio di fare per non disturbare i proprio alleati nazionalisti, quelli che di solidarietà all’Italia non ne vogliono sapere. Allora si inventano di poter sigillare il mare, e si rendono ricattabili da regimi non democratici che chiedono soldi, violano i diritti e comunque non fermano i flussi. Oggi insistono per reintrodurre una missione europea, su modello dell’Operazione Sophia già bloccata anni fa da Salvini: è bene chiarirgli che serve una Mare Nostrum europea per salvare le vite in pericolo, ma nessuna nave può fare respingimenti collettivi contro il diritto internazionale. È solo demagogia".
"Servono vie legali e sicure per l’accesso a tutti i Paesi europei, come unico modo di scalzare le reti dei trafficanti di esseri umani verso l’Italia, la Grecia, la Spagna e pochi altri Paesi. Il Governo ignora il prezioso richiamo del Presidente Mattarella sull’apertura dei canali regolari di ingresso. I decreti Salvini prima e Meloni poi, oltre a rendere più difficile salvare vite in mare proprio ora che la Guardia Costiera chiede aiuto alle ONG per i salvataggi, smantella l’accoglienza diffusa che è l’unica che garantisce piccole soluzioni abitative diffuse sui territori, coinvolgimento dei sindaci e delle comunità locali, servizi per l’inclusione sociale, trasparenza sui fondi, regolari appalti anziché affidamenti diretti - aggiunge - La responsabilità sulla prima accoglienza è del governo, non dei Comuni su cui Giorgia Meloni scarica le sue responsabilità. Devono mettere le risorse e le strutture adeguate a disposizione, con una regia nazionale sull’accoglienza diffusa e coinvolgendo i sindaci".