Un PD ecologista
Articolo di Alessandro Capelli.
L'alternativa a una destra negazionista è un Partito Democratico ecologista, che abbia tra le sue priorità la cura dell'ambiente e una vera transizione ecologica.
I nubifragi dei nostri territori di queste settimane non sono un campanello d'allarme, ma una fotografia sempre più nitida del cambiamento climatico in atto.
Lo scorso luglio e di nuovo questo weekend (e purtroppo ci aspettiamo altri fenomeni temporaleschi nelle prossime ore), abbiamo toccato con mano gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici anche sul nostro territorio.
Dobbiamo essere orgogliosi dello straordinario lavoro portato avanti da tutte le nostre amministrazioni comunali per ripristinare in fretta la viabilità nelle nostre strade, mettere in sicurezza i nostri parchi, i viali e anche gli edifici scolastici per renderli agibili il prima possibile (come ad esempio ha fatto nel Comune di Milano l'Assessore alla protezione civile Marco Granelli).
Anche su questo tema vediamo con nettezza la differenza tra le nostre amministrazioni e i governi delle destre.
Dobbiamo essere orgogliosi, per esempio, anche dell'attivazione dei quasi 600 cittadine e cittadini che saranno volontari nelle aree verdi colpite della città e che grazie al lavoro dell'Assessora Gaia Romani potranno fare la loro parte attivamente, rafforzando quella rete intergenerazionale milanese intorno alla cura del bene comune.
Su questo tema, però, è importante che ci sia anche la Regione e che ancora una volta non si giri dall'altra parte.
Perché incredibilmente Milano è stata dimenticata dalla Giunta Fontana.
Ci uniamo alla voce e al grande lavoro della Vicesindaca, Anna Scavuzzo, che chiede che come per tutti gli altri Comuni lombardi, Milano riceva i fondi che ha anticipato per sistemare gli oltre 300 edifici scolastici che a breve dovranno accogliere bambine e bambini, ragazze e ragazzi.
L'ambiente e la lotta al cambiamento climatico sono uno dei temi cardini su cui costruire la connessione tra tutti i territori dell'area metropolitana, con politiche coordinate e coraggiose.
Dobbiamo farlo insieme strada per strada, circolo per circolo.
Senza confini.
L'alternativa a una destra negazionista è un Partito Democratico ecologista, che abbia tra le sue priorità la cura dell'ambiente e una vera transizione ecologica.
I nubifragi dei nostri territori di queste settimane non sono un campanello d'allarme, ma una fotografia sempre più nitida del cambiamento climatico in atto.
Lo scorso luglio e di nuovo questo weekend (e purtroppo ci aspettiamo altri fenomeni temporaleschi nelle prossime ore), abbiamo toccato con mano gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici anche sul nostro territorio.
Dobbiamo essere orgogliosi dello straordinario lavoro portato avanti da tutte le nostre amministrazioni comunali per ripristinare in fretta la viabilità nelle nostre strade, mettere in sicurezza i nostri parchi, i viali e anche gli edifici scolastici per renderli agibili il prima possibile (come ad esempio ha fatto nel Comune di Milano l'Assessore alla protezione civile Marco Granelli).
Anche su questo tema vediamo con nettezza la differenza tra le nostre amministrazioni e i governi delle destre.
Dobbiamo essere orgogliosi, per esempio, anche dell'attivazione dei quasi 600 cittadine e cittadini che saranno volontari nelle aree verdi colpite della città e che grazie al lavoro dell'Assessora Gaia Romani potranno fare la loro parte attivamente, rafforzando quella rete intergenerazionale milanese intorno alla cura del bene comune.
Su questo tema, però, è importante che ci sia anche la Regione e che ancora una volta non si giri dall'altra parte.
Perché incredibilmente Milano è stata dimenticata dalla Giunta Fontana.
Ci uniamo alla voce e al grande lavoro della Vicesindaca, Anna Scavuzzo, che chiede che come per tutti gli altri Comuni lombardi, Milano riceva i fondi che ha anticipato per sistemare gli oltre 300 edifici scolastici che a breve dovranno accogliere bambine e bambini, ragazze e ragazzi.
L'ambiente e la lotta al cambiamento climatico sono uno dei temi cardini su cui costruire la connessione tra tutti i territori dell'area metropolitana, con politiche coordinate e coraggiose.
Dobbiamo farlo insieme strada per strada, circolo per circolo.
Senza confini.