Un partito prossimo, accogliente e femminista
Articolo di Alessandro Capelli.
La grande sfida che abbiamo iniziato tutte e tutti insieme riguarda il futuro del Partito Democratico.
E’ una sfida che non dura il tempo di una campagna elettorale, ma che guarda ai prossimi anni.
La affronteremo con entusiasmo, raccogliendo idee, energie ed esperienze che hanno reso il Partito Democratico di Milano Metropolitana un soggetto politico credibile e autorevole. Lo affronteremo sapendo che tantissimo è stato fatto, ma che ancora tanto è da cambiare.
Vogliamo un Partito sempre più vicino ai circoli, in cui ogni iscritto sia importante e in cui ciascuno si senta a casa. In questi anni le distanze fra di noi si sono accorciate, ma non basta: a ogni circolo servono più strumenti per essere protagonista del dibattito politico e delle scelte che affrontiamo: una interlocuzione continua, strumenti per migliorare la comunicazione e la relazione coi primaristi, un supporto - anche economico - per le sedi e le iniziative politiche; formazione e condivisione delle competenze.
Vogliamo un partito plurale e accogliente che si prenda cura della sua comunità e delle nostre città, del linguaggio e della democrazia interna: sono esempi concreti le piattaforme digitali collaborative e il referendum fra gli iscritti, che viene evocato a ogni congresso e che è richiamato nel nostro statuto; lo useremo davvero, per le decisioni e per animare il confronto.
Vogliamo un partito aperto, permeabile e intrecciato alla forze vive della società.
Per questo il rapporto dei dipartimenti con gli stakeholders e con la segreteria dovrà essere più stretto e strutturato: su obiettivi e con confronti periodici.
Vogliamo un partito davvero metropolitano, che rappresenti una città da oltre 3 milioni e 200 mila persone.
Per questo penso che dai nostri territori possa partire una proposta politica di riforma della cittá metropolitana e, al contempo, è importante valorizzare il ruolo dei coordinamenti di zona perché siano sempre più vicini alla segreteria metropolitana svolgendo anche funzione di elaborazione di proposte territoriali specifiche, valorizzando a livello metropolitano il ruolo, le vocazioni e le specificità dei territori.
Un partito protagonista del dibattito pubblico, capace di stare al fianco dei suoi amministratori (sia nei contesti che governiamo, sia dove siamo opposizione), ma anche capace di condividere le risorse dei nostri territori e affrontare insieme le fragilità sociali.
Amministriamo e ci impegniamo per cambiare la vita e il destino delle persone. Non dobbiamo mai dimenticarlo.
Le nostre idee sono un punto di partenza per un dibattito congressuale che si arricchirà delle idee di tante e tanti.
In queste settimane costruiremo una proposta per il futuro della nostra comunità coinvolgendo iscritti ed iscritte, amministratori ed amministratici, circoli e territori.
Lo faremo perché la voce di chi si sente più lontano dal dibattito si senta più forte, in un percorso di qualità, diffuso e capillare, che coinvolga ogni iscritto di ogni circolo.
Tante e tanti saranno i nuovi protagonisti di una stagione che inizia ora.
Ci prenderemo cura della nostra comunità, perché è il solo modo che conosciamo per essere accoglienti e per cambiare davvero le molte cose che vogliamo migliorare.
Perché in questo congresso semineremo tanto di quello che potremo raccogliere nei prossimi anni.
Per questo le prossime settimane non saranno la mia campagna elettorale, ma sarà il nostro percorso per costriure il futuro del PD.
Saremo insieme strada per strada, circolo per circolo.
Senza confini.
La grande sfida che abbiamo iniziato tutte e tutti insieme riguarda il futuro del Partito Democratico.
E’ una sfida che non dura il tempo di una campagna elettorale, ma che guarda ai prossimi anni.
La affronteremo con entusiasmo, raccogliendo idee, energie ed esperienze che hanno reso il Partito Democratico di Milano Metropolitana un soggetto politico credibile e autorevole. Lo affronteremo sapendo che tantissimo è stato fatto, ma che ancora tanto è da cambiare.
Vogliamo un Partito sempre più vicino ai circoli, in cui ogni iscritto sia importante e in cui ciascuno si senta a casa. In questi anni le distanze fra di noi si sono accorciate, ma non basta: a ogni circolo servono più strumenti per essere protagonista del dibattito politico e delle scelte che affrontiamo: una interlocuzione continua, strumenti per migliorare la comunicazione e la relazione coi primaristi, un supporto - anche economico - per le sedi e le iniziative politiche; formazione e condivisione delle competenze.
Vogliamo un partito plurale e accogliente che si prenda cura della sua comunità e delle nostre città, del linguaggio e della democrazia interna: sono esempi concreti le piattaforme digitali collaborative e il referendum fra gli iscritti, che viene evocato a ogni congresso e che è richiamato nel nostro statuto; lo useremo davvero, per le decisioni e per animare il confronto.
Vogliamo un partito aperto, permeabile e intrecciato alla forze vive della società.
Per questo il rapporto dei dipartimenti con gli stakeholders e con la segreteria dovrà essere più stretto e strutturato: su obiettivi e con confronti periodici.
Vogliamo un partito davvero metropolitano, che rappresenti una città da oltre 3 milioni e 200 mila persone.
Per questo penso che dai nostri territori possa partire una proposta politica di riforma della cittá metropolitana e, al contempo, è importante valorizzare il ruolo dei coordinamenti di zona perché siano sempre più vicini alla segreteria metropolitana svolgendo anche funzione di elaborazione di proposte territoriali specifiche, valorizzando a livello metropolitano il ruolo, le vocazioni e le specificità dei territori.
Un partito protagonista del dibattito pubblico, capace di stare al fianco dei suoi amministratori (sia nei contesti che governiamo, sia dove siamo opposizione), ma anche capace di condividere le risorse dei nostri territori e affrontare insieme le fragilità sociali.
Amministriamo e ci impegniamo per cambiare la vita e il destino delle persone. Non dobbiamo mai dimenticarlo.
Le nostre idee sono un punto di partenza per un dibattito congressuale che si arricchirà delle idee di tante e tanti.
In queste settimane costruiremo una proposta per il futuro della nostra comunità coinvolgendo iscritti ed iscritte, amministratori ed amministratici, circoli e territori.
Lo faremo perché la voce di chi si sente più lontano dal dibattito si senta più forte, in un percorso di qualità, diffuso e capillare, che coinvolga ogni iscritto di ogni circolo.
Tante e tanti saranno i nuovi protagonisti di una stagione che inizia ora.
Ci prenderemo cura della nostra comunità, perché è il solo modo che conosciamo per essere accoglienti e per cambiare davvero le molte cose che vogliamo migliorare.
Perché in questo congresso semineremo tanto di quello che potremo raccogliere nei prossimi anni.
Per questo le prossime settimane non saranno la mia campagna elettorale, ma sarà il nostro percorso per costriure il futuro del PD.
Saremo insieme strada per strada, circolo per circolo.
Senza confini.