Casa, un diritto per tutti
Articolo di Chiara Braga.
Questa settimana alla Camera, tra gli altri argomenti, abbiamo discusso di casa. Il contrasto all’emergenza abitativa è un tema che ha risvolti politici, sociali e umani. La casa non è solo un tetto per le persone; è uno spazio di cura, di condivisione e di socialità; è la base per avere una vita piena e soddisfacente. Non può essere un privilegio o una merce in mano pochi.
Non possiamo accettare che pezzi di società siano esclusi da un diritto fondamentale come quello della casa.
Lavoratori, studenti, migranti, si tratta di una ingiustizia sofferta dai più vulnerabili, ma che coinvolge sempre di più fasce ampie della popolazione.
E’ la vita degli altri, insomma, quelli che questo Governo e questa maggioranza non vogliono vedere e con cui continuano ad avere un enorme problema politico prima ancora che culturale, un problema istintivo, specie se chi è escluso da questo diritto è straniero.
Il fatto è che questo Governo non si interessa di chi ha più bisogno. Dalla pandemia in poi l’emergenza abitativa riguarda fasce sempre più ampie di popolazione. Aumentano i giovani che non riescono ad accedere alla casa, a canoni che siano compatibili con il loro reddito e con un lavoro troppo spesso discontinuo e precario; aumentano gli studenti, che protestano come avvenuto nei mesi scorsi in tante città italiane contro il caro affitti; aumentano le famiglie costrette a vivere in condizioni di sovraffollamento, in abitazioni del tutto inadeguate sia dal punto di vista energetico che sismico; aumentano le sentenze di sfratto, in particolare di quelle di morosità incolpevole; quasi 300 mila persone vivono in area a rischio alluvioni e di eventi idrogeologici mentre 21milioni cittadini abitano zone ad alto rischio sismico. Senza inoltre contare che nel nostro Paese ci sono oggi più di 80mila alloggi pubblici e privati che richiedono interventi di riqualificazione e di riassegnazione a chi ne ha bisogno. Un tema quindi, quello della casa, dalle dimensioni complesse che incrocia il disagio sociale, il diritto allo studio, la questione ambientale, l’emergenza climatica, la rigenerazione delle città e la riqualificazione delle periferie, e che necessita di un cambio radicale di rotta.
Ci sono due piani, sui quali abbiamo incalzato il Governo. Il primo riguarda l'emergenza. Occorre, nel prossimo provvedimento utile, rimediare a un grave errore commesso rifinanziando finalmente il fondo per il sostegno affitti e il fondo per la morosità incolpevole, che questo Governo ha cancellato nell'ultima legge di bilancio. Questi strumenti servono ad alleviare il disagio crescente di famiglie e di persone che sono a rischio, anche per effetto dell'inflazione e dell'aumento del carovita, di cadere in situazioni di povertà e che non sono più grado di sostenere i costi troppo alti d'affitto.
Il secondo piano è quello di mettere in campo una politica strutturale di ampio respiro sul tema della casa. L’obiettivo deve essere quello di avviare, nel nostro Paese, un nuovo piano, approvando una legge quadro sull’edilizia residenziale pubblica e sociale, riscoprendo una stagione importante di investimento nell’edilizia residenziale pubblica, ma anche di un rapporto positivo, virtuoso con il privato, puntando soprattutto al recupero e alla riqualificazione degli alloggi popolari e sociali.
Su questi due fronti in particolare abbiamo cercato di aprire un'interlocuzione con il Governo senza però ottenere nulla. La riscrittura abbastanza surreale dei testi della mozione sull’emergenza abitativa presentata questa settimana dal Partito Democratico, così come di quella delle altre opposizioni, è la prova provata che la volontà di affrontare concretamente il tema della casa, da parte del Governo, non c'è.
Su questo argomento, invece, come Partito democratico vogliamo realizzare un grande e concreto progetto.
Nelle prossime settimane apriremo un confronto reale nella società, sul territorio, nelle città, nei luoghi di lavoro, laddove c'è la vita vera, reale, delle persone. Difenderemo il diritto di tutti ad avere una casa sfidando nuovamente questa destra miope, individualista che scarica e lascia i bisognosi al loro destino.
Video dell’intervento alla Camera.
Qui il testo della mozione PD presentata alla Camera. Qui una prima sintesi delle proposte dem.
Questa settimana alla Camera, tra gli altri argomenti, abbiamo discusso di casa. Il contrasto all’emergenza abitativa è un tema che ha risvolti politici, sociali e umani. La casa non è solo un tetto per le persone; è uno spazio di cura, di condivisione e di socialità; è la base per avere una vita piena e soddisfacente. Non può essere un privilegio o una merce in mano pochi.
Non possiamo accettare che pezzi di società siano esclusi da un diritto fondamentale come quello della casa.
Lavoratori, studenti, migranti, si tratta di una ingiustizia sofferta dai più vulnerabili, ma che coinvolge sempre di più fasce ampie della popolazione.
E’ la vita degli altri, insomma, quelli che questo Governo e questa maggioranza non vogliono vedere e con cui continuano ad avere un enorme problema politico prima ancora che culturale, un problema istintivo, specie se chi è escluso da questo diritto è straniero.
Il fatto è che questo Governo non si interessa di chi ha più bisogno. Dalla pandemia in poi l’emergenza abitativa riguarda fasce sempre più ampie di popolazione. Aumentano i giovani che non riescono ad accedere alla casa, a canoni che siano compatibili con il loro reddito e con un lavoro troppo spesso discontinuo e precario; aumentano gli studenti, che protestano come avvenuto nei mesi scorsi in tante città italiane contro il caro affitti; aumentano le famiglie costrette a vivere in condizioni di sovraffollamento, in abitazioni del tutto inadeguate sia dal punto di vista energetico che sismico; aumentano le sentenze di sfratto, in particolare di quelle di morosità incolpevole; quasi 300 mila persone vivono in area a rischio alluvioni e di eventi idrogeologici mentre 21milioni cittadini abitano zone ad alto rischio sismico. Senza inoltre contare che nel nostro Paese ci sono oggi più di 80mila alloggi pubblici e privati che richiedono interventi di riqualificazione e di riassegnazione a chi ne ha bisogno. Un tema quindi, quello della casa, dalle dimensioni complesse che incrocia il disagio sociale, il diritto allo studio, la questione ambientale, l’emergenza climatica, la rigenerazione delle città e la riqualificazione delle periferie, e che necessita di un cambio radicale di rotta.
Ci sono due piani, sui quali abbiamo incalzato il Governo. Il primo riguarda l'emergenza. Occorre, nel prossimo provvedimento utile, rimediare a un grave errore commesso rifinanziando finalmente il fondo per il sostegno affitti e il fondo per la morosità incolpevole, che questo Governo ha cancellato nell'ultima legge di bilancio. Questi strumenti servono ad alleviare il disagio crescente di famiglie e di persone che sono a rischio, anche per effetto dell'inflazione e dell'aumento del carovita, di cadere in situazioni di povertà e che non sono più grado di sostenere i costi troppo alti d'affitto.
Il secondo piano è quello di mettere in campo una politica strutturale di ampio respiro sul tema della casa. L’obiettivo deve essere quello di avviare, nel nostro Paese, un nuovo piano, approvando una legge quadro sull’edilizia residenziale pubblica e sociale, riscoprendo una stagione importante di investimento nell’edilizia residenziale pubblica, ma anche di un rapporto positivo, virtuoso con il privato, puntando soprattutto al recupero e alla riqualificazione degli alloggi popolari e sociali.
Su questi due fronti in particolare abbiamo cercato di aprire un'interlocuzione con il Governo senza però ottenere nulla. La riscrittura abbastanza surreale dei testi della mozione sull’emergenza abitativa presentata questa settimana dal Partito Democratico, così come di quella delle altre opposizioni, è la prova provata che la volontà di affrontare concretamente il tema della casa, da parte del Governo, non c'è.
Su questo argomento, invece, come Partito democratico vogliamo realizzare un grande e concreto progetto.
Nelle prossime settimane apriremo un confronto reale nella società, sul territorio, nelle città, nei luoghi di lavoro, laddove c'è la vita vera, reale, delle persone. Difenderemo il diritto di tutti ad avere una casa sfidando nuovamente questa destra miope, individualista che scarica e lascia i bisognosi al loro destino.
Video dell’intervento alla Camera.
Qui il testo della mozione PD presentata alla Camera. Qui una prima sintesi delle proposte dem.
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