Cosa intende fare il governo per il carcere Vigevano?
Articolo di Franco Mirabelli.
Giovedì 13 luglio sette agenti di polizia penitenziaria in servizio presso la Casa di reclusione di Vigevano, nella Provincia di Pavia, sono stati aggrediti da un gruppo di detenuti della 2^ sezione, quella che dovrebbe presentare condizioni di maggiore sicurezza.
Si tratta dell'ultima di una lunga serie di aggressioni che si sono venute a verificare presso la predetta struttura, che come denunciato più volte dai rappresentanti dei sindacati Sappe, Osapp, Sinappe, Uspp, Cgil, Cisl e Uil presenta gravi carenze strutturali e di organico. In particolare, nella casa di reclusione vigevanese al momento sono presenti circa 380 detenuti rispetto ai 240 posti disponibili, con un sovraffollamento pari al 160 per cento. A quanto detto si aggiunga la mancanza di interpreti che possano fare da mediatori per i detenuti stranieri e la significativa carenza di personale della polizia penitenziaria. Le sigle sindacali della polizia penitenziaria hanno già segnalato al Ministero il disinteresse registrato in merito alle drammatiche condizioni di lavoro della Casa Circondariale di Vigevano e il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, ha più volte avuto modo di evidenziare le criticità, sottolineando la necessità di aumentare le unità di personale. Per questo ho presentato una interrogazione al Ministro della Giustizia, sottoscritta da molti colleghi del mio gruppo, per chiedere al governo 'quali iniziative necessarie e urgenti intenda intraprendere al fine di porre rimedio senza ulteriori ritardi alle criticità esposte rispetto alla Casa Circondariale di Vigevano.
TESTO DELL'INTERROGAZIONE
INTERROGAZIONE CON RICHIESTA DI RISPOSTA URGENTE AI SENSI DELL'ARTICOLO 151 DEL REGOLAMENTO DEL SENATO
MIRABELLI, BAZOLI, ROSSOMANDO, VERINI
Al Ministro della Giustizia
giovedì 13 luglio sette agenti di polizia penitenziaria in servizio presso la Casa di reclusione di Vigevano, nella Provincia di Pavia, sono stati aggrediti da un gruppo di detenuti della 2^ sezione, quella che dovrebbe presentare condizioni di maggiori sicurezza, che dopo essersi scagliati contro gli agenti, hanno afferrato manganelli ed idranti devastando vetri blindati e neon finendo poi con il gettare dell’olio bollente sul personale in servizio e quello richiamato d’urgenza;
l’episodio si inserisce in una lunga serie di aggressioni che si sono venute a verificare presso la predetta struttura, che come denunciato più volte dai rappresentanti dei sindacati Sappe, Osapp, Sinappe, Uspp, Cgil, Cisl e Uil presenta gravi carenze strutturali e di organico;
in particolare, nella casa di reclusione vigevanese al momento sono presenti circa 380 detenuti rispetto ai 240 posti disponibili, con un sovraffollamento pari al 160 per cento. A quanto detto si aggiunga la mancanza di interpreti che possano fare da mediatori per i detenuti stranieri e la significativa carenza di personale della polizia penitenziaria. Nella struttura, infatti, prestano servizio 195 agenti anziché i 240 previsti;
il Coordinamento Unitario Regionale delle sigle sindacali della polizia penitenziaria, in una lettera inviata al Ministero della Giustizia ed al Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria, ha denunciato il disinteresse registrato in merito alle drammatiche condizioni di lavoro della Casa Circondariale di Vigevano. Nella missiva si evidenzia, infatti, come: “Il provveditore regionale nonostante le diverse e corpose segnalazioni sindacali sulle insopportabili ed insicure condizioni di lavoro non ha ancora incontrato il personale o chi lo rappresenta”;
considerato che:
il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, nei suoi Rapporti pubblicati a seguito delle proprie visite ai diversi istituti penitenziari nazionali, ha più volte evidenziato le criticità legate al personale che vi opera. In particolare, ha ripetutamente auspicato un maggiore impegno da parte dell’Amministrazione penitenziaria, per il miglioramento delle condizioni di lavoro al fine di garantire ambienti rispettosi dei diritti e della dignità dei lavoratori;
come di tutta evidenza occorre urgentemente implementare le unità di personale in numero rispondente alle esigenze degli istituti, nonché provvedere ad una formazione professionale iniziale e continua all’altezza dei compiti assegnati al Corpo di Polizia penitenziaria;
si chiede di sapere:
quali iniziative necessarie e urgenti il Ministro in indirizzo intenda intraprendere al fine di porre rimedio senza ulteriori ritardi alle criticità esposte in premessa rispetto alla Casa Circondariale di Vigevano.
Giovedì 13 luglio sette agenti di polizia penitenziaria in servizio presso la Casa di reclusione di Vigevano, nella Provincia di Pavia, sono stati aggrediti da un gruppo di detenuti della 2^ sezione, quella che dovrebbe presentare condizioni di maggiore sicurezza.
Si tratta dell'ultima di una lunga serie di aggressioni che si sono venute a verificare presso la predetta struttura, che come denunciato più volte dai rappresentanti dei sindacati Sappe, Osapp, Sinappe, Uspp, Cgil, Cisl e Uil presenta gravi carenze strutturali e di organico. In particolare, nella casa di reclusione vigevanese al momento sono presenti circa 380 detenuti rispetto ai 240 posti disponibili, con un sovraffollamento pari al 160 per cento. A quanto detto si aggiunga la mancanza di interpreti che possano fare da mediatori per i detenuti stranieri e la significativa carenza di personale della polizia penitenziaria. Le sigle sindacali della polizia penitenziaria hanno già segnalato al Ministero il disinteresse registrato in merito alle drammatiche condizioni di lavoro della Casa Circondariale di Vigevano e il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, ha più volte avuto modo di evidenziare le criticità, sottolineando la necessità di aumentare le unità di personale. Per questo ho presentato una interrogazione al Ministro della Giustizia, sottoscritta da molti colleghi del mio gruppo, per chiedere al governo 'quali iniziative necessarie e urgenti intenda intraprendere al fine di porre rimedio senza ulteriori ritardi alle criticità esposte rispetto alla Casa Circondariale di Vigevano.
TESTO DELL'INTERROGAZIONE
INTERROGAZIONE CON RICHIESTA DI RISPOSTA URGENTE AI SENSI DELL'ARTICOLO 151 DEL REGOLAMENTO DEL SENATO
MIRABELLI, BAZOLI, ROSSOMANDO, VERINI
Al Ministro della Giustizia
giovedì 13 luglio sette agenti di polizia penitenziaria in servizio presso la Casa di reclusione di Vigevano, nella Provincia di Pavia, sono stati aggrediti da un gruppo di detenuti della 2^ sezione, quella che dovrebbe presentare condizioni di maggiori sicurezza, che dopo essersi scagliati contro gli agenti, hanno afferrato manganelli ed idranti devastando vetri blindati e neon finendo poi con il gettare dell’olio bollente sul personale in servizio e quello richiamato d’urgenza;
l’episodio si inserisce in una lunga serie di aggressioni che si sono venute a verificare presso la predetta struttura, che come denunciato più volte dai rappresentanti dei sindacati Sappe, Osapp, Sinappe, Uspp, Cgil, Cisl e Uil presenta gravi carenze strutturali e di organico;
in particolare, nella casa di reclusione vigevanese al momento sono presenti circa 380 detenuti rispetto ai 240 posti disponibili, con un sovraffollamento pari al 160 per cento. A quanto detto si aggiunga la mancanza di interpreti che possano fare da mediatori per i detenuti stranieri e la significativa carenza di personale della polizia penitenziaria. Nella struttura, infatti, prestano servizio 195 agenti anziché i 240 previsti;
il Coordinamento Unitario Regionale delle sigle sindacali della polizia penitenziaria, in una lettera inviata al Ministero della Giustizia ed al Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria, ha denunciato il disinteresse registrato in merito alle drammatiche condizioni di lavoro della Casa Circondariale di Vigevano. Nella missiva si evidenzia, infatti, come: “Il provveditore regionale nonostante le diverse e corpose segnalazioni sindacali sulle insopportabili ed insicure condizioni di lavoro non ha ancora incontrato il personale o chi lo rappresenta”;
considerato che:
il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, nei suoi Rapporti pubblicati a seguito delle proprie visite ai diversi istituti penitenziari nazionali, ha più volte evidenziato le criticità legate al personale che vi opera. In particolare, ha ripetutamente auspicato un maggiore impegno da parte dell’Amministrazione penitenziaria, per il miglioramento delle condizioni di lavoro al fine di garantire ambienti rispettosi dei diritti e della dignità dei lavoratori;
come di tutta evidenza occorre urgentemente implementare le unità di personale in numero rispondente alle esigenze degli istituti, nonché provvedere ad una formazione professionale iniziale e continua all’altezza dei compiti assegnati al Corpo di Polizia penitenziaria;
si chiede di sapere:
quali iniziative necessarie e urgenti il Ministro in indirizzo intenda intraprendere al fine di porre rimedio senza ulteriori ritardi alle criticità esposte in premessa rispetto alla Casa Circondariale di Vigevano.
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