Mobilità a Milano: la rivoluzione del traffico
Articolo della Stampa.
Se funzionerà sarà il tempo a dirlo, quel che è certo è che farà discutere. È la rivoluzione della mobilità milanese targata Giuseppe Sala. Una delibera ampia, un piano ambizioso di aggiornamento della “governance” che abbraccia dalla normativa di Area C alla rimodulazione della sosta a pagamento, dalla richiesta di nuove licenze taxi alle linee guida per il bando di bici e monopattini in sharing, da una nuova zona di limitazione della circolazione privata fino alla tutela della sicurezza per ciclisti e pedoni con l’obbligo del sensore per l’angolo cieco.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala e l’assessora alla Mobilità Arianna Censi l’hanno illustrata in una conferenza stampa convocata al termine della giunta. Punto per punto.
Intanto, com’era nell’aria, a partire dal prossimo 30 ottobre, l’ingresso in Area C passerà dai 5 euro attuali ai 7,5 euro (per i residenti, a partire dal 41esimo il ticket sarà di 3 euro) e sarà estesa anche al sabato e alla domenica (con eccezioni per alcune categorie). La delibera sull’Area C, ha assicurato Sala, arriverà in consiglio “appena possibile” ma questo non basta a placare le opposizioni, Lega in testa, che nelle stesse ore annuncia una raccolta firme contro il ticket di Area C e B accusando il Comune di voler fare cassa sulla pelle dei milanesi. Non placa nemmeno il capogruppo dei Verdi Carlo Monguzzi che parla di “tassa senza scopo”. Si agita anche Confcommercio, preoccupata per l’attrattività del centro. Una decisione, replicano da Palazzo, motivata dal fatto che l’aumento del biglietto singolo del trasporto pubblico da gennaio, dovuto all’adeguamento ISTAT, rischia di incentivare l’utilizzo del mezzo di trasporto privato e di ridurre i successi finora raggiunti con Area C. "A regime - ha detto l'assessore alla mobilità Arianna Censi al termine della giunta - prevediamo un incasso extra di 15 milioni". Sala ha poi chiarito che l’intenzione è quella “di procedere a una limitazione del traffico di auto private nel Quadrilatero della Moda” e di farlo “entro il primo semestre dell’anno prossimo”. Si tratta di un’area che ha come punto d’ingresso corso Venezia all’incrocio con via Senato, “dove ci saranno telecamere”, fino a via Manzoni. L’ex manager di Expo la rivendica: è “un'operazione che sta facendo gran parte delle grandi città internazionali”. Inoltre, nell’area della Cerchia dei Bastioni, è guerra alla “sosta parassitaria”, con la sosta a pagamento che non sarà consentita per più di due ore consecutive durante il giorno. Ciliegina sulla torta, come lo stesso Sala aveva ampiamente anticipato, entro metà luglio il Comune chiederà a Regione Lombardia, che ha la titolarità delle autorizzazioni, mille licenze taxi in più. Palazzo Marino ha un tavolo di confronto aperto con le categorie dei tassisti, al centro la scarsità di auto bianche e le relative lunghe attese, specie nelle ore notturne.
Innanzitutto, dal primo ottobre sarà effettivo lo stop alla circolazione dei mezzi pesanti senza i sensori per la rilevazione dell'angolo cieco nello specchietto. Dopo i numerosi incidenti mortali che hanno coinvolto pedoni e ciclisti investiti da mezzi pesanti, la delibera modifica la disciplina di Area B, la ztl grande quasi come tutta la città, e impedisce il divieto di accesso e circolazione in città per i mezzi a partire dalle 3,5 tonnellate non dotati di sistemi per la rilevazione dell'angolo cieco nello specchietto, capaci di rilevare la presenza di pedoni e ciclisti situati in prossimità della parte anteriore del veicolo o sul lato del marciapiede e quindi di emettere un segnale di allerta. A partire del primo ottobre 2023 scatterà il divieto di circolare in Area B per chi non ha i sensori, dalle 7.30 alle 19.30, nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì. I veicoli i cui proprietari risultino in possesso di un contratto di acquisto di un sistema di rilevazione per angolo cieco, potranno circolare fino all'installazione del dispositivo e comunque non oltre il 31 dicembre 2024. L'obbligo invece slitterà di un anno per i mezzi più leggeri, ad ottobre 2024, con la medesima possibilità di deroga non oltre il 31 dicembre 2025. Seconda novità: l’estensione di bike e monopattini in sharing ai Comune della prima fascia metropolitana che vorranno fare accordi col Comune e la diminuzione degli operatori presenti sulle strade. Per un totale di mezzi che non cambia, il limite massimo di operatori previsto sarà di 8 per 16mila biciclette e di 3 operatori per 6mila monopattini. Due i nuovi bandi che partiranno l’anno prossimo.
Sala, “Siamo contro il traffico incontrollato, non contro le auto”. “Sono una serie di decisioni che vanno nell’ottica di favorire un altro passo avanti per cambiare il sistema con cui ci si muove” ha sottolineato Sala parlando di un “percorso di lavoro che riguarda i prossimi anni” e che “è stato profondamente analizzato”. Secondo il primo cittadino “una città come Milano chiede questo e la politica, che deve decidere, ha questa responsabilità”. “Siamo un po’ scesi sul numero di veicoli per mila abitanti - ha aggiunto - ma siamo ancora a 4.9, dobbiamo ridurlo con buonsenso, col tempo, offrendo delle alternative”. “Noi – ha concluso il sindaco - non siamo contro le auto ma contro il traffico incontrollato e dobbiamo trovare formule che nel rispetto di tutti il traffico ci guidino con buon senso e senza strappi verso un’idea di città con una mobilità diversa. Ora siamo in condizioni di poter partire”.
Se funzionerà sarà il tempo a dirlo, quel che è certo è che farà discutere. È la rivoluzione della mobilità milanese targata Giuseppe Sala. Una delibera ampia, un piano ambizioso di aggiornamento della “governance” che abbraccia dalla normativa di Area C alla rimodulazione della sosta a pagamento, dalla richiesta di nuove licenze taxi alle linee guida per il bando di bici e monopattini in sharing, da una nuova zona di limitazione della circolazione privata fino alla tutela della sicurezza per ciclisti e pedoni con l’obbligo del sensore per l’angolo cieco.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala e l’assessora alla Mobilità Arianna Censi l’hanno illustrata in una conferenza stampa convocata al termine della giunta. Punto per punto.
Intanto, com’era nell’aria, a partire dal prossimo 30 ottobre, l’ingresso in Area C passerà dai 5 euro attuali ai 7,5 euro (per i residenti, a partire dal 41esimo il ticket sarà di 3 euro) e sarà estesa anche al sabato e alla domenica (con eccezioni per alcune categorie). La delibera sull’Area C, ha assicurato Sala, arriverà in consiglio “appena possibile” ma questo non basta a placare le opposizioni, Lega in testa, che nelle stesse ore annuncia una raccolta firme contro il ticket di Area C e B accusando il Comune di voler fare cassa sulla pelle dei milanesi. Non placa nemmeno il capogruppo dei Verdi Carlo Monguzzi che parla di “tassa senza scopo”. Si agita anche Confcommercio, preoccupata per l’attrattività del centro. Una decisione, replicano da Palazzo, motivata dal fatto che l’aumento del biglietto singolo del trasporto pubblico da gennaio, dovuto all’adeguamento ISTAT, rischia di incentivare l’utilizzo del mezzo di trasporto privato e di ridurre i successi finora raggiunti con Area C. "A regime - ha detto l'assessore alla mobilità Arianna Censi al termine della giunta - prevediamo un incasso extra di 15 milioni". Sala ha poi chiarito che l’intenzione è quella “di procedere a una limitazione del traffico di auto private nel Quadrilatero della Moda” e di farlo “entro il primo semestre dell’anno prossimo”. Si tratta di un’area che ha come punto d’ingresso corso Venezia all’incrocio con via Senato, “dove ci saranno telecamere”, fino a via Manzoni. L’ex manager di Expo la rivendica: è “un'operazione che sta facendo gran parte delle grandi città internazionali”. Inoltre, nell’area della Cerchia dei Bastioni, è guerra alla “sosta parassitaria”, con la sosta a pagamento che non sarà consentita per più di due ore consecutive durante il giorno. Ciliegina sulla torta, come lo stesso Sala aveva ampiamente anticipato, entro metà luglio il Comune chiederà a Regione Lombardia, che ha la titolarità delle autorizzazioni, mille licenze taxi in più. Palazzo Marino ha un tavolo di confronto aperto con le categorie dei tassisti, al centro la scarsità di auto bianche e le relative lunghe attese, specie nelle ore notturne.
Innanzitutto, dal primo ottobre sarà effettivo lo stop alla circolazione dei mezzi pesanti senza i sensori per la rilevazione dell'angolo cieco nello specchietto. Dopo i numerosi incidenti mortali che hanno coinvolto pedoni e ciclisti investiti da mezzi pesanti, la delibera modifica la disciplina di Area B, la ztl grande quasi come tutta la città, e impedisce il divieto di accesso e circolazione in città per i mezzi a partire dalle 3,5 tonnellate non dotati di sistemi per la rilevazione dell'angolo cieco nello specchietto, capaci di rilevare la presenza di pedoni e ciclisti situati in prossimità della parte anteriore del veicolo o sul lato del marciapiede e quindi di emettere un segnale di allerta. A partire del primo ottobre 2023 scatterà il divieto di circolare in Area B per chi non ha i sensori, dalle 7.30 alle 19.30, nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì. I veicoli i cui proprietari risultino in possesso di un contratto di acquisto di un sistema di rilevazione per angolo cieco, potranno circolare fino all'installazione del dispositivo e comunque non oltre il 31 dicembre 2024. L'obbligo invece slitterà di un anno per i mezzi più leggeri, ad ottobre 2024, con la medesima possibilità di deroga non oltre il 31 dicembre 2025. Seconda novità: l’estensione di bike e monopattini in sharing ai Comune della prima fascia metropolitana che vorranno fare accordi col Comune e la diminuzione degli operatori presenti sulle strade. Per un totale di mezzi che non cambia, il limite massimo di operatori previsto sarà di 8 per 16mila biciclette e di 3 operatori per 6mila monopattini. Due i nuovi bandi che partiranno l’anno prossimo.
Sala, “Siamo contro il traffico incontrollato, non contro le auto”. “Sono una serie di decisioni che vanno nell’ottica di favorire un altro passo avanti per cambiare il sistema con cui ci si muove” ha sottolineato Sala parlando di un “percorso di lavoro che riguarda i prossimi anni” e che “è stato profondamente analizzato”. Secondo il primo cittadino “una città come Milano chiede questo e la politica, che deve decidere, ha questa responsabilità”. “Siamo un po’ scesi sul numero di veicoli per mila abitanti - ha aggiunto - ma siamo ancora a 4.9, dobbiamo ridurlo con buonsenso, col tempo, offrendo delle alternative”. “Noi – ha concluso il sindaco - non siamo contro le auto ma contro il traffico incontrollato e dobbiamo trovare formule che nel rispetto di tutti il traffico ci guidino con buon senso e senza strappi verso un’idea di città con una mobilità diversa. Ora siamo in condizioni di poter partire”.
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