Decreto Enti Pubblici, Mes, Sanità
Articolo di Silvia Roggiani.
Decreto Enti Pubblici - Questa settimana la Camera ha dato il via libera al decreto in materia di amministrazione di enti pubblici. L’ennesimo decreto omnibus del Governo, un provvedimento fatto di norme contra-personam che nasce dalla volontà della destra di azzerare i vertici di Inps, Inail e del Teatro San Carlo di Napoli.
In Commissione abbiamo provato a migliorare il testo, raccogliendo segnalazioni da sindaci e amministratori. Come Partito Democratico abbiamo presentato diversi emendamenti ma nella stragrande maggioranza dei casi non ci hanno dato ascolto. In tema di Enti Locali sono stata prima firmataria di diverse proposte per venire incontro alle esigenze dei comuni. A parte pochissime concessioni, la destra ha bocciate quasi tutti i nostri emendamenti.
Ha detto No alla proroga dell’applicazione in bilancio dell’avanzo libero per i comuni, nonostante sia previsto per il 2023 dalla legge di bilancio.
Ha detto No allo stanziamento di risorse per le città metropolitane, da destinare a servizi come la manutenzione delle strade.
Ha detto No alla proroga del Bonus 110 per case popolari ed edilizia residenziale pubblica, continuando a negare aiuto alle fasce più deboli e a lasciare intere famiglie nel degrado.
Ha detto No, ancora una volta, al rifinanziamento del fondo sostegno affitti e morosità incolpevole.
Tra i pochi punti positivi, abbiamo ottenuto per i comuni una proroga della scadenza delle certificazioni sul raggiungimento degli obiettivi 2022 in materia di potenziamento degli asili nido e dei servizi sociali comunali e lo spostamento dei termini di inizio ed esecuzione dei lavori per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e abbattimento delle barriere architettoniche nei piccoli comuni.
Su questo decreto sono intervenuta in Aula nella dichiarazione di voto. Qui il mio intervento.
Mes - Con il parere del Ministero dell’Economia, che giudica in termini positivi l’adesione dell’Italia a questo importante strumento europeo, il governo è stato sbugiardato. In Commissione Esteri al Senato, abbiamo assistito al grottesco quanto ridicolo atto di una maggioranza che ha disertato i lavori pur di non votare la ratifica del Mes. Sono scappati dalle loro responsabilità. Per la Meloni si tratta di una figuraccia internazionale che si ripercuote sulla credibilità del nostro Paese. Il Partito Democratico lo dice da tempo: rinunciare al Mes è una follia.
Sanità - L’obiettivo del Governo è chiaro: vogliono definanziare la sanità pubblica. Il Def (Documento di economia e finanza) del governo Meloni prevede di passare dall’attuale 7% sul PIL nel 2022 al 6,6% nel 2023 al 6,3% nel 2024 e al 6,2% nel 2025. Nel decreto sugli enti pubblici avevamo proposto come Partito Democratico diversi emendamenti per stanziare più risorse per tagliare le liste d’attesa. Hanno detto di no anche a questo. Per questo motivo saremo al fianco della Cgil sabato a Roma dove ci sarà la manifestazione nazionale in difesa dell’art.32 della Costituzione, per il diritto alla salute e il rilancio del servizio sanitario nazionale.
Decreto Enti Pubblici - Questa settimana la Camera ha dato il via libera al decreto in materia di amministrazione di enti pubblici. L’ennesimo decreto omnibus del Governo, un provvedimento fatto di norme contra-personam che nasce dalla volontà della destra di azzerare i vertici di Inps, Inail e del Teatro San Carlo di Napoli.
In Commissione abbiamo provato a migliorare il testo, raccogliendo segnalazioni da sindaci e amministratori. Come Partito Democratico abbiamo presentato diversi emendamenti ma nella stragrande maggioranza dei casi non ci hanno dato ascolto. In tema di Enti Locali sono stata prima firmataria di diverse proposte per venire incontro alle esigenze dei comuni. A parte pochissime concessioni, la destra ha bocciate quasi tutti i nostri emendamenti.
Ha detto No alla proroga dell’applicazione in bilancio dell’avanzo libero per i comuni, nonostante sia previsto per il 2023 dalla legge di bilancio.
Ha detto No allo stanziamento di risorse per le città metropolitane, da destinare a servizi come la manutenzione delle strade.
Ha detto No alla proroga del Bonus 110 per case popolari ed edilizia residenziale pubblica, continuando a negare aiuto alle fasce più deboli e a lasciare intere famiglie nel degrado.
Ha detto No, ancora una volta, al rifinanziamento del fondo sostegno affitti e morosità incolpevole.
Tra i pochi punti positivi, abbiamo ottenuto per i comuni una proroga della scadenza delle certificazioni sul raggiungimento degli obiettivi 2022 in materia di potenziamento degli asili nido e dei servizi sociali comunali e lo spostamento dei termini di inizio ed esecuzione dei lavori per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e abbattimento delle barriere architettoniche nei piccoli comuni.
Su questo decreto sono intervenuta in Aula nella dichiarazione di voto. Qui il mio intervento.
Mes - Con il parere del Ministero dell’Economia, che giudica in termini positivi l’adesione dell’Italia a questo importante strumento europeo, il governo è stato sbugiardato. In Commissione Esteri al Senato, abbiamo assistito al grottesco quanto ridicolo atto di una maggioranza che ha disertato i lavori pur di non votare la ratifica del Mes. Sono scappati dalle loro responsabilità. Per la Meloni si tratta di una figuraccia internazionale che si ripercuote sulla credibilità del nostro Paese. Il Partito Democratico lo dice da tempo: rinunciare al Mes è una follia.
Sanità - L’obiettivo del Governo è chiaro: vogliono definanziare la sanità pubblica. Il Def (Documento di economia e finanza) del governo Meloni prevede di passare dall’attuale 7% sul PIL nel 2022 al 6,6% nel 2023 al 6,3% nel 2024 e al 6,2% nel 2025. Nel decreto sugli enti pubblici avevamo proposto come Partito Democratico diversi emendamenti per stanziare più risorse per tagliare le liste d’attesa. Hanno detto di no anche a questo. Per questo motivo saremo al fianco della Cgil sabato a Roma dove ci sarà la manifestazione nazionale in difesa dell’art.32 della Costituzione, per il diritto alla salute e il rilancio del servizio sanitario nazionale.
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