Print

Paghiamo la nostra fragilità

Written by Romano Prodi.

"Per chi conosce e ama il territorio in cui si è consumata la tragedia, le riflessioni si fanno amare e complesse. Amare perché, col trascorrere delle ore, le perdite umane e materiali assumono dimensioni sempre maggiori. Complesse perché la valanga d'acqua ha colpito territori tra loro contigui, ma molto diversi per caratteristiche geologiche e per livello di antropizzazione". Lo scrive l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi, in un intervento su La Stampa dedicato all'alluvione in Emilia Romagna.
E' un evento "che siamo obbligati a definire come straordinario, ma che nessuno è in grado di prevedere se e quando si potrà riprodurre in futuro" aggiunge.
"Abbiamo trasformato "il nostro territorio senza renderci conto delle conseguenze. Il nostro compito è di prendere atto della realtà e adottare tutte le misure perché anche i possibili eventi straordinari portino ferite meno gravi - sottolinea -. Il primo passo è fermare la progressiva antropizzazione a cui ci siamo dedicati e curare il territorio operando in tutte le sue parti e in tutti i suoi aspetti". In questi giorni "sta montando il tradizionale vizio di indicare la causa di quanto è avvenuto in una sola colpa o in un solo colpevole". Questo "è il modo per scaricarci la coscienza, ma non di alleviare il problema che deve essere affrontato con mille diverse misure, che partono dalla politica nazionale, fino alle azioni minute da compiere a livello locale. Dalle opere di contenimento delle acque alla pulizia dei fiumi, dalla cura dei boschi al ripristino dei fossati di scolo, dalla messa in sicurezza degli edifici ritenuti maggiormente a rischio, all'eliminazione di quelli che sono stati costruiti in luoghi proibiti". Non pensiamo "a soluzioni miracolose, ma apprestiamoci ad un lungo lavoro per armonizzare il nostro territorio ai cambiamenti, a volte necessari e a volte sciagurati - ricorda - che abbiamo messo in atto nelle ultime generazioni".
Pin It