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I drammi dei ragazzi? La solitudine e credere che conti solo il successo

Written by Don Gino Rigoldi.

Articolo del Giorno.

«I drammi dei ragazzi sono due: la solitudine e credere che il successo sia l’obiettivo della vita. Un giovane non deve produrre una bella immagine per la famiglia: primo a scuola e a calcio, vestito bene, senza che dica mai una parolaccia…. Piuttosto deve essere felice, costruendo rapporti sinceri e diventando consapevole delle sue qualità". Parole corsare di don Gino Rigoldi, 83 anni, fondatore di Comunità Nuova e storico cappellano del carcere minorile Beccaria, che all’impegno con i ragazzi, anche difficili, ha dedicato la vita.
Dal 1997 alla Barona ha creato, col sostegno del Comune e dell’associazione Amici di Edoardo onlus, il centro di aggregazione giovanile Barrio’s che ieri ha festeggiato un doppio traguardo: dieci anni di orchestra dell’associazione Song e di intitolazione della piazza alle Donne Partigiane. "L’idea di intitolare la piazza è partita dalle volontarie del doposcuola e si accorda molto allo spirito del luogo. La Resistenza ha lottato per la libertà e la democrazia che il Barrio’s cerca di far fiorire ogni giorno attraverso crescita, cultura, partecipazione e servizi.
La democrazia è forte solo quando le persone conoscono i loro diritti e trovano risposte ai loro bisogni", sottolinea don Rigoldi. Le risposte che offre il Barrio’s sono tante, dal doposcuola a percorsi di formazione e lavoro all’aiuto per l’accesso a documenti; e poi concerti, cinema, teatro, musica, incontri con gli scrittori del premio "Opera prima Edoardo Kihlgren".
Don Gino, per i giovani trovare un lavoro e una casa a prezzi accessibili è sempre più difficile. Che ne pensa?
"Il Barrio’s offre molti corsi professionali, dal meccanico al barman, ma mi piacerebbe che qualche chef o pasticciere si portasse qualcuno dei nostri ragazzi in cucina o in laboratorio per formarli. Gli adolescenti hanno bisogno di sapere di valere qualcosa e, quando ci si occupa di loro senza giudizio, nascono cose molto belle. Per le case, 15 mila alloggi popolari vuoti in Lombardia sono uno scandalo. Ci vorrebbe anche un intervento dello Stato per riconvertire stabili dismessi in case per i giovani".
Quale consiglio darebbe alle famiglie?
"Non aver paura dei figli: è come pensare di avere a che fare con una persona cattiva. Bisogna essere capaci di entrare un rapporto".
E a chi si occupa di educazione?
"È inutile dire ai giovani di impegnarsi: è come dire “siate più buoni“. Bisogna spronarli a fare gruppo in nome di qualcosa di importante – come preghiera, musica, politica, sport – per cercare di raggiungere l’obiettivo insieme. Educare a un individualismo brillante non serve a niente".
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