L'Europa ha deciso di essere attore della rivoluzione tecnologica
Articolo di Patrizia Toia.
L'Europa ha deciso di essere attore, e non spettatore, della grande rivoluzione tecnologica in atto. Dall'intelligenza artificiale alla robotica, dall'uso dei dati personali al riutilizzo di quelli commerciali, fino alla disciplina dei mercati e servizi digitali: la potenza dell'Ue si vede dalla sua capacità di regolamentare dei processi complicatissimi, sapendo coniugare il bisogno di innovazione al rispetto dei diritti fondamentali.
In seguito alla decisione del Garante della privacy italiano di bloccare ChatGPT (il tanto discusso software basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico) per mancanza di trasparenza nella gestione e nella conservazione dei dati, ora anche il Comitato europeo per la protezione dei dati ha deciso di creare una task force ad hoc per meglio coordinare le decisioni delle diverse authority nazionali senza creare disparità tra i singoli Stati membri.
In parallelo, dalla Commissione per le libertà civili del Parlamento europeo è giunta la richiesta di bloccare l'accordo Ue-Usa sulla privacy dei dati poiché la regolamentazione americana non prevede norme sufficientemente chiare sulla raccolta in blocco dei dati e sulla loro conservazione. Sappiamo che sull'uso e controllo dei dati, personali e non, si giocherà lo sviluppo delle nostre economie e anche delle nostre democrazie negli anni a venire. Per questo dobbiamo ben soppesare le nostre azioni e agire, come Unione, per garantire il massimo della tutela e un utilizzo ragionevole a servizio delle nostre imprese e dei nostri cittadini.
L'Europa ha deciso di essere attore, e non spettatore, della grande rivoluzione tecnologica in atto. Dall'intelligenza artificiale alla robotica, dall'uso dei dati personali al riutilizzo di quelli commerciali, fino alla disciplina dei mercati e servizi digitali: la potenza dell'Ue si vede dalla sua capacità di regolamentare dei processi complicatissimi, sapendo coniugare il bisogno di innovazione al rispetto dei diritti fondamentali.
In seguito alla decisione del Garante della privacy italiano di bloccare ChatGPT (il tanto discusso software basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico) per mancanza di trasparenza nella gestione e nella conservazione dei dati, ora anche il Comitato europeo per la protezione dei dati ha deciso di creare una task force ad hoc per meglio coordinare le decisioni delle diverse authority nazionali senza creare disparità tra i singoli Stati membri.
In parallelo, dalla Commissione per le libertà civili del Parlamento europeo è giunta la richiesta di bloccare l'accordo Ue-Usa sulla privacy dei dati poiché la regolamentazione americana non prevede norme sufficientemente chiare sulla raccolta in blocco dei dati e sulla loro conservazione. Sappiamo che sull'uso e controllo dei dati, personali e non, si giocherà lo sviluppo delle nostre economie e anche delle nostre democrazie negli anni a venire. Per questo dobbiamo ben soppesare le nostre azioni e agire, come Unione, per garantire il massimo della tutela e un utilizzo ragionevole a servizio delle nostre imprese e dei nostri cittadini.
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