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Con Bonaccini per un nuovo PD

Written by Piero Fassino, Patrizia Toia.

E’ stato presentato il manifesto “Con Bonaccini per un nuovo PD”.
Video della presentazione svolta alla Camera dei Deputati con Piero Fassino, Matteo Ricci, Patrizia Toia»
Testo integrale del manifesto (file PDF)»

Il Partito Democratico è a un tornante storico del cammino iniziato nel 2007.
Alle nostre spalle un quindicennio che ha conosciuto giganteschi cambiamenti economici, sociali, culturali, politici che hanno ridefinito il profilo del mondo, dell'Europa, dell'Italia mettendo a dura prova paradigmi, obiettivi e strumenti della politica.
La prima vera crisi della globalizzazione ha segnato l'inizio del secolo, colpendo soprattutto le società industriali e mettendo in causa lavoro, redditi, diritti. Il Covid ha messo a nudo le fragilità sociali del mondo globale. La guerra in Ucraina ha fatto ripiombare l'Europa negli orrori del passato. I cambiamenti climatici e le loro conseguenze hanno svelato i limiti strutturali di modelli di sviluppo non in grado di evitare incombenti gravi rischi per la vita e il futuro del pianeta. Il mondo si è scoperto vulnerabile e privo di una governance democratica capace di gestire le dinamiche della globalizzazione. Nelle opinioni pubbliche sono così maturate insicurezze, ansie e paura del domani spingendole a una continua e convulsa ricerca di sicurezze di cui sono manifestazione le continue migrazioni elettorali.
Ed è cresciuta l'illusione che autocrazia e decisionismo illiberale potessero rassicurare società inquiete.
Se tutte le culture storiche del continente hanno conosciuto riduzione di consensi, di più ne ha sofferto la sinistra.
Mentre il '900 - passando per le tragedie di guerre, totalitarismi e olocausto - è stato il secolo dell'affermazione dei valori democratici e di liberazione delle forze di progresso, l'inizio del XXI secolo è segnato da una crescita di consensi a forze conservatrici, populiste e nazionaliste.
È di fronte a tutto il campo delle forze di sinistra, centrosinistra e riformiste l'esigenza indilazionabile di un pensiero nuovo per un secolo nuovo. Una esigenza che chiama anche il Partito Democratico a una profonda e radicale innovazione di politiche, strumenti e classe dirigente. Non sono in causa i valori di fondo su cui si fonda la nostra identità - pace, democrazia, uguaglianza, dignità della persona, giustizia sociale, solidarietà, parità di genere, diritti - ma indilazionabile è l'elaborazione di politiche capaci di far vivere quei valori nei cambiamenti di oggi, nel mondo della globalizzazione, della digitalizzazione, della intelligenza artificiale, della sostenibilità.
Una esigenza tanto più avvertita in Italia dopo l'esito delle elezioni del 2022 che hanno sancito la conclusione di un decennio nel quale il PD - a fronte di esiti elettorali incerti e di assetti istituzionali precari - si è fatto carico di assicurare la governabilità del Paese, concorrendo all'azione di coalizioni governative di diverso profilo, ma tutte costituite per far fronte a impellenti emergenze. Una assunzione di responsabilità che, se certo ha consentito all'Italia di gestire passaggi critici, ha tuttavia affermato una immagine "governativa" del PD e del centrosinistra, consentendo alla destra di guadagnare crescenti consensi e infine la guida dell'Italia.
Oggi il PD è all'opposizione ed è da questa collocazione che - insieme alle altre forze progressiste - è chiamato a battersi per costruire un'alternativa di governo capace di offrire a donne e uomini del nostro Paese quelle sicurezze - nel lavoro, nel reddito, nelle opportunità di vita, nel futuro dei figli - che consentano di mobilitare energie, rimettere in moto ascensori sociali, offrire a ogni giovane la possibilità di perseguire le proprie aspirazioni, rendere ciascuno certo che alla fatica quotidiana corrisponda la effettiva possibilità di una vita migliore.
Insomma, non solo partito che si fa carico di responsabilità, ma partito che si batte per creare opportunità. Un partito che contrasti rischi e minacce facendo maturare dentro le criticità innovazioni e trasformazioni che segnino un salto di qualità nella vita degli italiani, obiettivo tanto più raggiungibile attingendo alle tante esperienze di buon governo perseguite ogni giorno nei Comuni e nelle Regioni dalle amministrazioni di centrosinistra.
È in questo scenario che si colloca il percorso costituente del nuovo PD: un progetto di radicale innovazione e apertura alla società italiana che, avviato con il Congresso, dovrà impegnare nei prossimi mesi il Segretario e il gruppo dirigente che saranno eletti con le Primarie del prossimo febbraio.
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