Ora serve una scelta radicale
Articolo del Corriere della Sera (file PDF)».
Il Pd è impegnato più sul futuro che sul presente. I dem cercano la soluzione per uscire dall'impasse del dopo elezioni. Tra i tanti candidati per prendere il posto dell'uscente segretario Enrico Letta, c'è un nome che avanza ogni giorno di più, si tratta di quello di Elly Schlein. La vice di Bonaccini in Emilia Romagna, sembra aver convinto anche Dario Franceschini.
L'ex ministro - si legge sul Corriere della Sera - lo ha spiegato ai compagni di corrente: "È cambiato il mondo, è cambiata la politica ed è cambiato il modo di fare politica". Ai suoi occhi Bonaccini tranquillizza la macchina del partito, che si sente «rassicurata» perché il governatore è espressione del buon governo emiliano ed è in «piena continuità» con la tradizione Pci-Pds-Ds-Pd. Ma non invertirebbe la tendenza verso un lento quanto inesorabile declino.
Al contrario, secondo Franceschini, - prosegue il Corriere - Schlein incarna «una nuova sinistra, puntata sui diritti civili, sull’ambientalismo. È giovane, molto mediatica, più strutturata di quanto sembri».
Cogliendo le perplessità dell’uditorio, Franceschini è stato ancor più diretto: «Chi l’avrebbe detto che Meloni sarebbe diventata premier? Dobbiamo capire che questa è la stagione della radicalità. Perciò bisogna provarci con Schlein, che è una sveglia». Anche troppo a sentire alcuni deputati dem. Quando alla Camera si sono votate le mozioni sull’Ucraina, l’hanno vista infrangere la disciplina di gruppo, evitando di votare contro il documento «tardopacifista» di Sinistra e Verdi. Schlein sembra avere il profilo idoneo per ricomporre l’area progressista e contrastare l’azione del M5s.
Il Pd è impegnato più sul futuro che sul presente. I dem cercano la soluzione per uscire dall'impasse del dopo elezioni. Tra i tanti candidati per prendere il posto dell'uscente segretario Enrico Letta, c'è un nome che avanza ogni giorno di più, si tratta di quello di Elly Schlein. La vice di Bonaccini in Emilia Romagna, sembra aver convinto anche Dario Franceschini.
L'ex ministro - si legge sul Corriere della Sera - lo ha spiegato ai compagni di corrente: "È cambiato il mondo, è cambiata la politica ed è cambiato il modo di fare politica". Ai suoi occhi Bonaccini tranquillizza la macchina del partito, che si sente «rassicurata» perché il governatore è espressione del buon governo emiliano ed è in «piena continuità» con la tradizione Pci-Pds-Ds-Pd. Ma non invertirebbe la tendenza verso un lento quanto inesorabile declino.
Al contrario, secondo Franceschini, - prosegue il Corriere - Schlein incarna «una nuova sinistra, puntata sui diritti civili, sull’ambientalismo. È giovane, molto mediatica, più strutturata di quanto sembri».
Cogliendo le perplessità dell’uditorio, Franceschini è stato ancor più diretto: «Chi l’avrebbe detto che Meloni sarebbe diventata premier? Dobbiamo capire che questa è la stagione della radicalità. Perciò bisogna provarci con Schlein, che è una sveglia». Anche troppo a sentire alcuni deputati dem. Quando alla Camera si sono votate le mozioni sull’Ucraina, l’hanno vista infrangere la disciplina di gruppo, evitando di votare contro il documento «tardopacifista» di Sinistra e Verdi. Schlein sembra avere il profilo idoneo per ricomporre l’area progressista e contrastare l’azione del M5s.