Nei Fondi europei per la ricerca siamo bravi ma possiamo migliorare
Articolo di Patrizia Toia.
Come abbiamo "speso" i fondi derivati da Horizon 2020? In che settori? Quali sono state le performance delle industrie italiane che hanno beneficiato di questi fondi? Sapevate che l’Italia è terza (dopo Spagna e Germania) come numero di progetti finanziati nel settore energia (ben 958) mentre diventa quarta come ricevitore netto di fondi?
Ho provato a dare qualche risposta nel dibattito dal titolo "Le imprese Italiane alla prova della ricerca europea: risultati, sfide e prospettive per il settore energia", un momento di confronto interessantissimo tra noi rappresentanti italiani nelle istituzioni Europee e gli stakeholder del mondo dell'industria, della ricerca e della competitività, concentrandoci nello specifico sui risultati della partecipazione al programma quadro europeo per la ricerca e l'innovazione nel periodo 2014-2020 nel settore dell'energia.
Abbiamo imparato, come paese, ad utilizzare di più questi fondi ma possiamo ancora migliorare, crescere e le grandi aziende possono creare filiere di innovazione anche grazie a profitti europei. L'impatto di chi ci ha provato è positivo: nuovi prodotti, miglioramento dei servizi e dei prodotti esistenti, aumento degli addetti. Ma dobbiamo fare PIÙ SISTEMA, anche nel privato e nel mondo della ricerca e delle università.
Grazie per l'organizzazione a APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea , GSE e I-Com, Istituto per la Competitività che hanno promosso l'evento.
Come abbiamo "speso" i fondi derivati da Horizon 2020? In che settori? Quali sono state le performance delle industrie italiane che hanno beneficiato di questi fondi? Sapevate che l’Italia è terza (dopo Spagna e Germania) come numero di progetti finanziati nel settore energia (ben 958) mentre diventa quarta come ricevitore netto di fondi?
Ho provato a dare qualche risposta nel dibattito dal titolo "Le imprese Italiane alla prova della ricerca europea: risultati, sfide e prospettive per il settore energia", un momento di confronto interessantissimo tra noi rappresentanti italiani nelle istituzioni Europee e gli stakeholder del mondo dell'industria, della ricerca e della competitività, concentrandoci nello specifico sui risultati della partecipazione al programma quadro europeo per la ricerca e l'innovazione nel periodo 2014-2020 nel settore dell'energia.
Abbiamo imparato, come paese, ad utilizzare di più questi fondi ma possiamo ancora migliorare, crescere e le grandi aziende possono creare filiere di innovazione anche grazie a profitti europei. L'impatto di chi ci ha provato è positivo: nuovi prodotti, miglioramento dei servizi e dei prodotti esistenti, aumento degli addetti. Ma dobbiamo fare PIÙ SISTEMA, anche nel privato e nel mondo della ricerca e delle università.
Grazie per l'organizzazione a APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea , GSE e I-Com, Istituto per la Competitività che hanno promosso l'evento.
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