Più sostegno all’estetica oncologica per le donne
Articolo di Carlo Borghetti.
«È sempre più importante la presa in carico globale della persona che comprende anche occuparsi del suo benessere psicofisico. Perché si deve curare la persona e non la malattia»: è questo il cuore del mio intervento al VII Congresso Scientifico APEO, l’Associazione Professionale di Estetica Oncologica, ospitato oggi e ieri a Palazzo Pirelli.
Dal 2013, su iniziativa del professor Umberto Veronesi, le professioniste dell’estetica oncologica APEO offrono trattamenti di bellezza e benessere a persone che stanno affrontando le terapie oncologiche. Grazie a competenze teoriche e pratiche acquisite durante un corso specifico, le Estetiste APEO – che in tutta Italia sono più di trecento e cominciano a formare un network d’eccellenza - con il loro lavoro permettono di alleviare gli effetti dolorosi e invalidanti della malattia e contrastare gli inestetismi che toccano anche la sfera sociale e psicologica del paziente, migliorandone la qualità di vita.
Alcune Estetiste APEO, oltre a operare nel loro centro, collaborano con strutture sanitarie, ambulatori medici e farmacie. Oggi queste cure però sono totalmente a carico del paziente: io ritengo che ci sia un valore pubblico in tali prestazioni e quindi che il servizio sanitario regionale le possa sostenere. Anche per ampliare il numero di persone che possono accedervi e per offrire una più ampia disponibilità dei trattamenti su tutto il territorio lombardo.
Credo anche che la professionalità delle specialiste di estetica oncologica possa trovare spazio nelle Case di Comunità che, attraverso un team multidisciplinare, si occuperanno della presa in carico sanitaria dei pazienti con i vari specialisti, compreso lo psicologo, presenza prevista grazie a un ordine del giorno presentato da noi minoranze in Consiglio Regionale. Per un approccio davvero olistico al benessere di persone afflitte da una patologia.
«È sempre più importante la presa in carico globale della persona che comprende anche occuparsi del suo benessere psicofisico. Perché si deve curare la persona e non la malattia»: è questo il cuore del mio intervento al VII Congresso Scientifico APEO, l’Associazione Professionale di Estetica Oncologica, ospitato oggi e ieri a Palazzo Pirelli.
Dal 2013, su iniziativa del professor Umberto Veronesi, le professioniste dell’estetica oncologica APEO offrono trattamenti di bellezza e benessere a persone che stanno affrontando le terapie oncologiche. Grazie a competenze teoriche e pratiche acquisite durante un corso specifico, le Estetiste APEO – che in tutta Italia sono più di trecento e cominciano a formare un network d’eccellenza - con il loro lavoro permettono di alleviare gli effetti dolorosi e invalidanti della malattia e contrastare gli inestetismi che toccano anche la sfera sociale e psicologica del paziente, migliorandone la qualità di vita.
Alcune Estetiste APEO, oltre a operare nel loro centro, collaborano con strutture sanitarie, ambulatori medici e farmacie. Oggi queste cure però sono totalmente a carico del paziente: io ritengo che ci sia un valore pubblico in tali prestazioni e quindi che il servizio sanitario regionale le possa sostenere. Anche per ampliare il numero di persone che possono accedervi e per offrire una più ampia disponibilità dei trattamenti su tutto il territorio lombardo.
Credo anche che la professionalità delle specialiste di estetica oncologica possa trovare spazio nelle Case di Comunità che, attraverso un team multidisciplinare, si occuperanno della presa in carico sanitaria dei pazienti con i vari specialisti, compreso lo psicologo, presenza prevista grazie a un ordine del giorno presentato da noi minoranze in Consiglio Regionale. Per un approccio davvero olistico al benessere di persone afflitte da una patologia.
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