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I nuovi Giusti

Written by Carlo Borghetti.

Articolo di Carlo Borghetti.

Un giornalista, una donna rom, un giurista, uno scrittore azero: sono quattro figure di ieri e di oggi ratificate dal Comitato dei Garanti dell’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, di cui fanno parte anche e il Comune di Milano e Fondazione Gariwo-La foresta dei Giusti, e scelte dall’Assemblea per le celebrazioni del ventennale del Giardino dei Giusti del Monte Stella di Milano (“nato” il 24 gennaio 2003 con l’intento di onorare i Giusti di tutti i genocidi, totalitarismi e crimini contro l’umanità), il prossimo 6 marzo 2023.
Tema: “Salvare l’umano nell’uomo. I Giusti e la responsabilità personale”.
Gareth Jones, giornalista gallese, fu il primo a documentare l’Holodomor, il genocidio per fame perpetrato dal regime sovietico a danno della popolazione ucraina negli anni 1932 – 1933, scontrandosi con l’indifferenza dell’Occidente e la censura sovietica. Alfreda Noncia Markowska, polacca di etnia rom, vide sterminare tutti membri della sua tribù, oltre 80 di cui molti bambini, e da quel giorno, ovunque ci fosse una strage, di rom o di ebrei, lei si avvicinava e cercava di portare in salvo il maggior numero di bambini, salvandone oltre cinquanta. Hersch Lauterpacht, giurista nato in Ucraina da una famiglia ebrea, pubblicò nel 1945 Una Carta Internazionale dei diritti umani che ispirò la Carta delle Nazioni Unite. Akram Aylisli, scrittore azero, ha denunciato le violenze del suo Paese contro gli armeni e sostenuto il dialogo tra i due popoli, pagando con un “esilio” nella propria terra: vive a Baku in una sorta di domicilio coatto e non può uscire dal Paese.
Gabriele Nissim, presidente della Fondazione Gariwo e vicepresidente dell’Associazione Giardino dei Giusti, sottolinea: “L’esempio dei Giusti ci insegna a lottare ogni giorno contro l’odio e la cultura del disprezzo e del nemico, che spesso attraversano il dibattito pubblico; dall’altra a difendere la verità contro le menzogne dei totalitarismi e delle autocrazie che ancora oggi insanguinano il mondo”.

Per seguire l'attività di Carlo Borghetti: sito web - pagina facebook

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