Accelerare su transizione ecologica ed energie rinnovabili
Articolo di Franco Mirabelli pubblicato da Zona Nove.
Dopo le elezioni del 25 settembre si è formato un nuovo Parlamento, due Camere i cui membri sono diminuiti (400 alla Camera dei Deputati e 200 al Senato) e una maggioranza chiara che consegna al centrodestra la responsabilità di governare il Paese per i prossimi 5 anni.
In questo quadro sono stato rieletto in Senato ed anche dall’opposizione cercherò di rappresentare il nostro territorio, come ho sempre provato a fare nelle Istituzioni.
È evidente che la priorità, alla riapertura delle Camere, non potrà che essere il lavoro per aiutare famiglie e imprese che stanno soffrendo per il caro energia, l’inflazione e l’aumento delle bollette.
Il Governo uscente ha approvato misure utili ma insufficienti a sostegno delle famiglie più in difficoltà ed insistito perché l’Europa si muova unita su questi temi per fissare un tetto al prezzo del gas e sostenere le imprese messe in crisi dagli aumenti del costo dell’energia.
Per il nuovo Governo questo sarà il primo banco di prova.
Il fatto di non essere più in maggioranza nel nuovo Parlamento credo non debba impedirci di lavorare per provare a realizzare le proposte avanzate in campagna elettorale.
In particolare, se dovessi scegliere una priorità, penso sia indispensabile lavorare per attuare la transizione ecologica e mettere al centro l’ambiente.
L’estate che abbiamo alle spalle racconta in maniera concreta ed evidente quanto sia urgente contrastare i cambiamenti climatici.
La siccità, le bombe d’acqua, il distacco dei ghiacciai sono lì a dimostrare quanto sia urgente intervenire per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera e quindi ridurre l’utilizzo di energia proveniente da fonti fossili, come il carbone ed il petrolio.
Investire subito sulle energie rinnovabili significa salvaguardare l’ambiente, abbattere i costi dell’energia e ridurre la nostra dipendenza da altri Paesi.
Serve fare in fretta, accelerare il passaggio a produzioni green, investire sull’economia circolare, combattendo gli sprechi.
Serve riorganizzare le nostre città, il modo di muoversi, privilegiando i mezzi pubblici, il modo di riscaldare le nostre case; il superbonus del 110% ha dato a tanti la possibilità di passare alle energie rinnovabili.
Serve davvero non consumare più nuovo suolo, sottraendolo alla natura, ed anzi abbiamo bisogno di più alberi e più verde.
È il grande tema della rigenerazione urbana, cioè di come si ridisegnano gli spazi e le funzioni delle città dandosi quegli obbiettivi ma anche rispondendo ai bisogni dei cittadini.
Realizzare alloggi a canoni accessibili di edilizia sociale, intervenendo là dove c’è degrado o aree destinate ad attività non più attuali, è una missione decisiva su cui il pubblico deve investire e coinvolgere la cooperazione ed il privato sociale per evitare una deriva che rischia di espellere dalla città le famiglie con redditi medio bassi.
Mi impegnerò su queste priorità in Parlamento ma anche nei nostri quartieri dove tanto si può fare, a partire dalle comunità energetiche, che si organizzano per installare pannelli solari sui nostri tetti.
La grande partecipazione in zona all’iniziativa “Puliamo il Mondo” dimostra che c’è grande sensibilità e una domanda di qualità dell’ambiente e della vita che non deve essere ignorata dalla politica.
Dopo le elezioni del 25 settembre si è formato un nuovo Parlamento, due Camere i cui membri sono diminuiti (400 alla Camera dei Deputati e 200 al Senato) e una maggioranza chiara che consegna al centrodestra la responsabilità di governare il Paese per i prossimi 5 anni.
In questo quadro sono stato rieletto in Senato ed anche dall’opposizione cercherò di rappresentare il nostro territorio, come ho sempre provato a fare nelle Istituzioni.
È evidente che la priorità, alla riapertura delle Camere, non potrà che essere il lavoro per aiutare famiglie e imprese che stanno soffrendo per il caro energia, l’inflazione e l’aumento delle bollette.
Il Governo uscente ha approvato misure utili ma insufficienti a sostegno delle famiglie più in difficoltà ed insistito perché l’Europa si muova unita su questi temi per fissare un tetto al prezzo del gas e sostenere le imprese messe in crisi dagli aumenti del costo dell’energia.
Per il nuovo Governo questo sarà il primo banco di prova.
Il fatto di non essere più in maggioranza nel nuovo Parlamento credo non debba impedirci di lavorare per provare a realizzare le proposte avanzate in campagna elettorale.
In particolare, se dovessi scegliere una priorità, penso sia indispensabile lavorare per attuare la transizione ecologica e mettere al centro l’ambiente.
L’estate che abbiamo alle spalle racconta in maniera concreta ed evidente quanto sia urgente contrastare i cambiamenti climatici.
La siccità, le bombe d’acqua, il distacco dei ghiacciai sono lì a dimostrare quanto sia urgente intervenire per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera e quindi ridurre l’utilizzo di energia proveniente da fonti fossili, come il carbone ed il petrolio.
Investire subito sulle energie rinnovabili significa salvaguardare l’ambiente, abbattere i costi dell’energia e ridurre la nostra dipendenza da altri Paesi.
Serve fare in fretta, accelerare il passaggio a produzioni green, investire sull’economia circolare, combattendo gli sprechi.
Serve riorganizzare le nostre città, il modo di muoversi, privilegiando i mezzi pubblici, il modo di riscaldare le nostre case; il superbonus del 110% ha dato a tanti la possibilità di passare alle energie rinnovabili.
Serve davvero non consumare più nuovo suolo, sottraendolo alla natura, ed anzi abbiamo bisogno di più alberi e più verde.
È il grande tema della rigenerazione urbana, cioè di come si ridisegnano gli spazi e le funzioni delle città dandosi quegli obbiettivi ma anche rispondendo ai bisogni dei cittadini.
Realizzare alloggi a canoni accessibili di edilizia sociale, intervenendo là dove c’è degrado o aree destinate ad attività non più attuali, è una missione decisiva su cui il pubblico deve investire e coinvolgere la cooperazione ed il privato sociale per evitare una deriva che rischia di espellere dalla città le famiglie con redditi medio bassi.
Mi impegnerò su queste priorità in Parlamento ma anche nei nostri quartieri dove tanto si può fare, a partire dalle comunità energetiche, che si organizzano per installare pannelli solari sui nostri tetti.
La grande partecipazione in zona all’iniziativa “Puliamo il Mondo” dimostra che c’è grande sensibilità e una domanda di qualità dell’ambiente e della vita che non deve essere ignorata dalla politica.
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