
Da settimane sto girando i territori e ovunque incontro una comunità di militanti e sostenitori appassionata e generosa che vuole discutere concretamente di temi e chiede unità.
L'ascolto e il coinvolgimento devono diventare una costante: il primo passo è il congresso, il secondo un viaggio nei territori per ridefinire la nostra proposta, il terzo la conferenza programmatica che deve diventare un appuntamento annuale.
Ho dato la mia disponibilità proprio per questo obiettivo, mettere al centro la discussione sui temi e non sulle persone, condividere e coinvolgere costantemente militanti e sostenitori, ripartire dall'idea originaria del PD: un partito forte, radicato nel territorio e nella società, con una struttura organizzativa efficace e ben definita. Un partito aperto, inclusivo e attrattivo: perché il PD o è plurale o non è.
Dobbiamo cambiare»