
Audioguidovie: vertenza difficile, è importante mediare
“La situazione di Autoguidovie è complessa e se da un lato si possono capire benissimo le ragioni dei lavoratori, sottoposti a turni pesanti e sanzioni disciplinari, dall’altra a pagarla cara sono gli utenti che vivono disagi quotidiani”, lo dice Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, che preannuncia l’invio di una lettera all’azienda proprio per cercare di affrontare insieme il momento che sta vivendo.

La nuova Arena delle Olimpiadi 2026
Articolo pubblicato da La Stampa
Sarà un'Arena dalla forma classica ma innovativa, con tre anelli luminosi intorno a tutta la superficie, che accoglierà fino a 16mila persone, e che avrà una piazza antistante con oltre 10mila metri quadrati di spazio per eventi all’aperto. Un fiore all'occhiello sul mercato nazionale ma che vuole diventare un modello di riferimento anche internazionale. Sono solo alcuni dei numeri e delle caratteristiche della nuova Arena delle Olimpiadi 2026, il cui progetto è stato presentato questa mattina, e che sarà una delle eredità dei Giochi per il capoluogo lombardo.
Sarà un'Arena dalla forma classica ma innovativa, con tre anelli luminosi intorno a tutta la superficie, che accoglierà fino a 16mila persone, e che avrà una piazza antistante con oltre 10mila metri quadrati di spazio per eventi all’aperto. Un fiore all'occhiello sul mercato nazionale ma che vuole diventare un modello di riferimento anche internazionale. Sono solo alcuni dei numeri e delle caratteristiche della nuova Arena delle Olimpiadi 2026, il cui progetto è stato presentato questa mattina, e che sarà una delle eredità dei Giochi per il capoluogo lombardo.

Quartiere Ortica, percorsi di arte e memoria
Articolo di Repubblica
Riscoprire il piacere di stare insieme partecipando a spettacoli teatrali, laboratori di scrittura creativa e tour all'insegna della street art nel quartiere Ortica di Milano. Tutto rigorosamente 'A cielo aperto', come i 20 murales dipinti negli ultimi anni che raccontano la storia del Novecento, ma anche come il nome del nuovo progetto di socialità dedicato ai cittadini over 60.
"Sono tra coloro che hanno maggiormente subito la solitudine in questi anni di pandemia - raccontano da OrMe Ortica Memoria, ideatori dell'iniziativa insieme alle associazioni Il Mondo Creativo e Succo d'Arte -. Abbiamo organizzato queste giornate culturali per consentire loro di sperimentare nuovi modi per stare insieme".
Riscoprire il piacere di stare insieme partecipando a spettacoli teatrali, laboratori di scrittura creativa e tour all'insegna della street art nel quartiere Ortica di Milano. Tutto rigorosamente 'A cielo aperto', come i 20 murales dipinti negli ultimi anni che raccontano la storia del Novecento, ma anche come il nome del nuovo progetto di socialità dedicato ai cittadini over 60.
"Sono tra coloro che hanno maggiormente subito la solitudine in questi anni di pandemia - raccontano da OrMe Ortica Memoria, ideatori dell'iniziativa insieme alle associazioni Il Mondo Creativo e Succo d'Arte -. Abbiamo organizzato queste giornate culturali per consentire loro di sperimentare nuovi modi per stare insieme".

Serve subito un mediatore
Articolo di Piero Fassino pubblicato da La Repubblica.
Caro direttore, come gli stessi protagonisti avevano preannunciato, l'incontro tra i ministri degli Esteri russo e ucraino, Lavrov e Kuleba, non è andato al di là della rappresentazione delle rispettive posizioni. Ancorché minimo è comunque un inizio di interlocuzione che va tenuto aperto, anche alla luce della disponibilità a trattare manifestata dal presidente Zelensky, una finestra di opportunità che non va lasciata cadere. Ma il tempo incalza e ci sono poche ore per evitare una precipitazione bellica catastrofica. Fino a che i corridoi umanitari non abbiano completato la evacuazione della popolazione è possibile un parziale e limitato rallentamento delle attività militari, nonostante sciagurati atti come l'assedio di Mariupol e il feroce bombardamento del suo ospedale pediatrico.
Caro direttore, come gli stessi protagonisti avevano preannunciato, l'incontro tra i ministri degli Esteri russo e ucraino, Lavrov e Kuleba, non è andato al di là della rappresentazione delle rispettive posizioni. Ancorché minimo è comunque un inizio di interlocuzione che va tenuto aperto, anche alla luce della disponibilità a trattare manifestata dal presidente Zelensky, una finestra di opportunità che non va lasciata cadere. Ma il tempo incalza e ci sono poche ore per evitare una precipitazione bellica catastrofica. Fino a che i corridoi umanitari non abbiano completato la evacuazione della popolazione è possibile un parziale e limitato rallentamento delle attività militari, nonostante sciagurati atti come l'assedio di Mariupol e il feroce bombardamento del suo ospedale pediatrico.

Valori e libertà in pericolo
Articolo di Walter Veltroni pubblicato dal Corriere della Sera (file PDF).
«Stiamo parlando di qualcosa che va oltre le convinzioni politiche. Parliamo della salvezza umana. Ci troviamo in una guerra che ha assunto un significato metafisico. Le parate dei gay dimostrano che il peccato è una variabile ciel comportamento umano. Questa guerra è contro chi sostiene i gay, come il mondo occidentale, e ha cercato di distruggere il Donbass solo perché questa terra oppone un fondamentale rifiuto dei cosiddetti valori offerti da chi rivendica il potere mondiale». Così ha parlato recentemente, il Patriarca di Mosca di fronte alla catastrofe umanitaria della guerra di aggressione di Putin. Ha raccontato Marco Imarisio: «Quello stesso giorno, nella lontana regione di Kostromà, il sacerdote della chiesa nel villaggio di Karabanovo, ha concluso il suo sermone dicendo No alla guerra e leggendo mm passo del Vecchio Testamento: "Non Uccidere".
«Stiamo parlando di qualcosa che va oltre le convinzioni politiche. Parliamo della salvezza umana. Ci troviamo in una guerra che ha assunto un significato metafisico. Le parate dei gay dimostrano che il peccato è una variabile ciel comportamento umano. Questa guerra è contro chi sostiene i gay, come il mondo occidentale, e ha cercato di distruggere il Donbass solo perché questa terra oppone un fondamentale rifiuto dei cosiddetti valori offerti da chi rivendica il potere mondiale». Così ha parlato recentemente, il Patriarca di Mosca di fronte alla catastrofe umanitaria della guerra di aggressione di Putin. Ha raccontato Marco Imarisio: «Quello stesso giorno, nella lontana regione di Kostromà, il sacerdote della chiesa nel villaggio di Karabanovo, ha concluso il suo sermone dicendo No alla guerra e leggendo mm passo del Vecchio Testamento: "Non Uccidere".