Articoli

Stampa

Odio e paura si vincono con politiche di integrazione

Scritto da Piero Fassino.

Piero FassinoIntervista a Piero Fassino pubblicata da Avvenire.

La tragedia di Parigi non riguarda solo la Francia, ma l`Europa e il mondo. Una sorta di relativismo culturale- secondo il quale il rispetto per le culture e le religioni altre può far finire in secondo piano la rivendicazione dell`universalità dei diritti umani - mostra chiaramente la corda. La convivenza di una società che sarà inevitabilmente sempre più multietnica, multiculturale e multireligiosa non può prescindere dall`affermazione di valori come la libertà, la democrazia, il pluralismo».
Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente dell`Associazione nazionale dei Comuni, è un convinto fautore dell`integrazione, che «comincia proprio dalle città». Ma che «di fronte a tragedie come quella di Parigi ha bisogno di un supplemento di impegno politico e culturale anche livello internazionale: i diritti dell`uomo devono essere proclamati e rispettati in ogni parte della terra, senza eccezioni».

Pin It
Stampa

Libertà e responsabilità

Scritto da Lorenzo Gaiani.

Lorenzo GaianiLa strage del 7 gennaio a Parigi ha colpito l'opinione pubblica non solo per il fatto che ad essere colpita era una grande capitale europea (era già successo a Londra e Madrid) ma anche e soprattutto per l'obiettivo, che non aveva nulla di politico o di militare: un giornale, anzi un settimanale satirico.
Si discuterà all'infinito sulle vignette di “Charlie Hebdo” dedicate all'Islam ed in particolare alla figura del Profeta Muhammad (Maometto), che i fedeli islamici considerano irrappresentabile in forma grafica o fisica al pari di Dio, e che spesso sulle pagine del settimanale parigino veniva presentato in contesti dissacranti se non volgari e blasfemi. Il fatto è che secondo le stesse modalità venivano spesso e volentieri rappresentati Gesù e Mosè, e così pure i rappresentanti di tutte le principali religioni, con pesanti riferimenti di carattere sessuale.

Pin It
Stampa

Quanti sono gli stranieri in Italia

Scritto da Stefano Pasta.

Stefano PastaArticolo pubblicato da Famiglia Cristiana.
L’Italia non è più meta dei migranti: i nuovi arrivi sono diminuiti del 41,3% negli ultimi cinque anni e del 12,3% nel solo 2013, anno in cui si sono registrati all’anagrafe italiana 307mila stranieri, cioè 220mila in meno rispetto al 2007. Lo dice l’Istat nell’ultimo rapporto “Migrazioni della popolazione residente”.
Nello stesso periodo, il numero di chi ogni anno lascia l’Italia è più che raddoppiato, passando dai 51mila del 2007 ai 126mila del 2013: se ne vanno sia gli italiani (+20,7%), sia gli stranieri (+14,2%). Il saldo migratorio (la differenza tra chi arriva e chi parte), in attivo in Italia dal 1973, rimane positivo (+128mila), ma cala del 25,7% rispetto al 2012.
Considerando anche gli emigrati che non hanno ottenuto la residenza, l’Ismu parla di 250-300mila stranieri l’anno che lasciano l’Italia.

Pin It
Stampa

Charlie Hebdo

Scritto da Patrizia Toia, Emanuele Fiano, Lorenzo Gaiani.

Charlie HebdoRiportiamo alcuni commenti inerenti l'atroce attacco avvenuto a Parigi alla redazione di Charlie Hebdo.


Patrizia Toia (Capodelegazione PD al Parlamento Europeo): Accanto allo sgomento e al dolore abbiamo il dovere di capire per prevenire e per reagire in modo adeguato. Non dobbiamo cadere nella trappola dello scontro di civiltà (e tanto meno della guerra di religione) perché è esattamente quello che vogliono i “nemici”.
L’ISIS è prima di tutto un progetto politico che strumentalizza la religione, un progetto di potere e di dominio economico che punta allo scontro e alla conquista, con il terrorismo più brutale e feroce e con una vera e propria guerra.
La creazione del cosiddetto Stato Islamico, sostenuto da forti finanziamenti, diventa un avamposto nello scacchiere siriano-irakeno e nel Mediterraneo.

Pin It
Stampa

Impegno comune contro violenza e orrore

Scritto da Giovanna Corchia .

Charlie HebdoVivere la vita che ci è data senza lacerazioni, ferite, strappi alla delicata stoffa di cui è fatta la nostra casa comune non può essere relegato a un sogno, a un’utopia.
Punto di partenza di questa breve riflessione sul tema della convivenza civile e dell’integrazione l’ultima citazione riportata, che serve a cogliere le tante diversità che formano il tessuto sociale del mondo occidentale, che, lungi dall’essere una minaccia, sono una ricchezza.
Nel libro di Guido Barbujani e Pietro Cheli “Sono razzista ma sto cercando di smettere” si sottolinea la complessità del mondo in cui viviamo e, di conseguenza, il bisogno di un aiuto per non cadere facili prede di chi ricorre a infondate semplificazioni e alle paure, parlando di una identità minacciata, la nostra, e della necessità di difenderla da pericolose contaminazioni.

Pin It