Bandire una parola dal nostro vocabolario

"E smettiamo anche di dire che chiunque di noi prende una decisione o un'altra lo fa per una poltrona. Dobbiamo tornare a volerci bene", ha aggiunto. "Condivido la relazione di Martina, chiara, e può essere una buona piattaforma", ha poi spiegato Fassino: "Il voto ci mette di fronte alla frattura sociale Nord-Sud.
Al PD serve un congresso

Abbiamo unitariamente confermato la fiducia al segretario reggente. A me non era mai mancata, ma bene. Abbiamo ribadito la contrarietà ad accordi politici di governo con i cosiddetti vincitori, su entrambe le sponde. Bene. Abbiamo approvato una relazione dove si apre la riflessione autocritica. Sulle sconfitte e sulle nostre mancanze. Bene.
Siamo d’accordo su tutto? No, non mi pare. Io per esempio non condivido l’idea che il nostro abbraccio ai 5S fosse necessario. Anzi.
Dobbiamo ripensare il modo in cui vive il pluralismo dentro al PD

Credo che oggi alla Direzione Nazionale del PD ci debba essere una discussione libera da condizionamenti e imposizioni e si dovrà valutare la situazione per quella che è in questo momento.
È evidente che avremmo voluto che ci si potesse confrontare sulla possibilità di avviare una trattativa con M5S o meno dopo la missione affidata dal Presidente della Repubblica a Fico ma quell’ipotesi è uscita dalle cose possibili, anche per responsabilità di M5S che non ha voluto attendere l’esito della Direzione del PD.
A questo punto occorre discutere di come ricominciare.
Dobbiamo rinnovare la fiducia a Martina

Marina Sereni, oggi lei sarà in direzione. Renzi chiede di evitare rotture.
«Nessuno vuole divisioni artificiali, ma penso che bisogna recuperare il ruolo degli organismi dirigenti. E bisogna farlo nel migliore dei modi. C’è un punto che va chiarito: chi parlerà a nome del Pd nelle prossime settimane? Avevamo chiesto a Martina di farlo. Il reggente ha cercato di interpretare questo ruolo con la collegialità». Quindi bisogna votare per rinnovare la fiducia a Martina?
«Io penso di sì. Non c’è più il tema del dialogo con M5S, e io sarei andata al confronto pur non dando per scontato l’esito ma ora, dopo le parole di Renzi in tv, il punto è capire chi rappresenta il Pd».
La fiducia a Martina è la premessa per l’unità del partito

Quindi l’unità si può costruire facilmente, anche passando dalla chiarezza di un confronto politico, ma partendo da un voto esplicito di fiducia della Direzione al segretario reggente, atto minimo ma indispensabile per dargli la forza di gestire una fase così difficile, sino all’Assemblea o al Congresso, vedremo.
E sono certo che Renzi, che ha a cuore come tutti noi l’unità del Pd, sarà il primo a votare la fiducia al suo ex vicesegretario.
E sono certo che Renzi, che ha a cuore come tutti noi l’unità del Pd, sarà il primo a votare la fiducia al suo ex vicesegretario.