Il Decreto Semplificazione semplifica il lavoro delle mafie

Il “Decreto Semplificazione” ha un nome altisonante, come molti altri decreti presentati, ma in realtà è diventato un insieme di norme complicate in cui sono stati introdotti compromessi, sono state anche introdotte correzioni utili a errori fatti con la Legge di Bilancio e in cui si è cercato di strizzare l’occhio all’uno e all’altro a seconda della convenienze delle forze della maggioranza.
C’è una cosa però su cui davvero questo decreto semplifica il lavoro: semplifica il lavoro delle mafie.
Lo voglio dire con grande chiarezza e non tanto per fare una battuta ma cercando di dimostrarlo.
Tutelare i bambini e contrastare le discriminazioni

“Ci sono punti, all’interno del protocollo, di grande rilievo: è previsto, infatti, un impegno comune a collaborare per la realizzazione di obiettivi rilevanti nell’ambito umanitario, del welfare e della tutela dei bambini.
Autoguidovie: no al taglio delle corse

Questi tagli penalizzerebbero il trasporto extraurbano in una provincia dove esistono pesantissime criticità dovute alle condizioni della viabilità provinciale, alle difficoltà dell'attraversamento dei ponti e alle condizioni particolari dell'Oltrepò montano.
Come sempre siamo dalla parte dei pendolari e dei numerosi sindaci che si sono mobilitati per impedire una preoccupante riduzione del servizio che penalizzerebbe studenti e lavoratori e l'insieme dei cittadini che utilizzano i pullman per raggiungere i servizi sociosanitari.
Venezuela: la legittimità democratica resta al Parlamento

Al momento però voglio sottolineare che la legittimità democratica appartiene al Parlamento democraticamente eletto e al suo Presidente Juan Guaido‘.
Su questo l’Unione europea tutta non ha dubbi e attraverso l’Alto rappresentante per la politica estera ha fatto sentire chiaramente la sua voce.
Nessuno è al di sopra della legge e la linea politica del governo sui migranti è disumana

“Queste scelte sono fatte per dare dei messaggi. Non c’è la volontà di governare l’immigrazione ma l’idea di fare un po’ di propaganda unita all’illusione che facendo vedere che si fanno soffrire le persone, chi si trova nei lager in Libia decida di non partire. E’ una linea politica disumana”.