Festa di chi crede nella democrazia e nella libertà

Salvini banalizza il 25 aprile per propaganda

"Parlatene bene o male, basta che se ne parli. Salvini resta al centro dell'attenzione e non gli importa nulla se con il suo atteggiamento, spiani la strada a chi la storia dell'antifascismo e della Resistenza non vede l'ora di cambiarla.
Il ministro dell'Interno non si può permettere la foto con il mitra

Un tempo c’era Umberto Bossi che avvisava i magistrati intenzionati a indagare sulla Lega: sappiano che le loro vite valgono 300 lire, o 1.500 lire (a seconda delle versioni), in ogni caso «quanto una pallottola».
Il senatur parlò poi di «fucili pronti» per la ribellione contro «Roma ladrona» a più riprese: nel 1998, nel 2007, nel 2008. Oggi Matteo Salvini si affaccia sui social con un mitragliatore tra le mani e l’espressione compiaciuta. Il senso del messaggio, a ben vedere, è lo stesso: chi fa «di tutto per gettare fango sulla Lega» sappia che «noi siamo armati e dotati di elmetto».
Grillini complici e vittime della Lega

Nel corridoio del segretario sono rimaste le foto di Piazza della Signoria colorata dalle bandiere del Pd e una gigantografia di Matteo Renzi. Si può dire quindi che Nicola Zingaretti non ha paura di essere risucchiato dal passato. Anzi, pensa di aver già voltato pagina. «La lista unitaria è un’idea su cui non avrebbe scommesso nessuno. Invece è realtà. Siamo usciti dall’eterna contemplazione del presente e guardiamo avanti». I sondaggi dicono che il Partito democratico cresce, ma le forze di governo sono stabili oltre il 60 per cento, impongono l’agenda e giocano sul web a fare cane e gatto, maggioranza e opposizione. Come nel caso del sottosegretario Armando Siri coinvolto in un’inchiesta con presunti mafiosi.
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