Bene la posizione espressa dal segretario Zingaretti

Mi pare tra l’altro, una posizione in piena sintonia con quanto avrebbe fatto trapelare il Quirinale, sulla necessità di verificare una solida alleanza politica parlamentare tra i 2 partiti e non un governo tattico tecnico-istituzionale che, sarebbe volto a far passare il messaggio devastante all’opinione pubblica della sola paura del voto, mascherato dallo strumentale timore contingente del possibile aumento dell’Iva, perché del taglio propagandistico dei parlamentari, già non parla più nessuno.
È la grande occasione per fare un governo verde

«Salvini distrugge l’identità positiva dell’Italia, un’identità comunitaria, accogliente, innovativa, rispettosa dell’ambiente. Se un nuovo governo serve a questo, molto bene. Se è l’ennesimo esperimento tecnocratico, tanti cari auguri. Non credo preluda a un futuro migliore». Un governo ambientalista è il sogno della vita di Ermete Realacci, presidente e fondatore di Fondazione Symbola, e prima ancora di Legambiente, storico esponente dell’ala verde del Partito Democratico. Oggi però quel sogno è diventato una necessità: perché, dice Realacci, altre strade non ce ne sono, se si vuole trovare un’alternativa al governo gialloverde dominato e abbattuto da Matteo Salvini.
Muore la “Terza Repubblica”

Non so se sia mai nata la Terza Repubblica, ma so che potrebbe morire oggi.
Quella Repubblica nata con l’insulto al Presidente Mattarella, per il quale si pretendeva un ruolo di passacarte ratificatore di scelte altrui sui nomi dei Ministri, arrivando a ipotizzarne l’impeachment, oggi ripassa da dove era partita: dal Presidente della Repubblica. Come è giusto che sia per la nostra carta costituzionale e per tutti i sistemi liberali dove nessuno, da solo, ha i “pieni poteri”.
Conte ha tenuto fede al profilo orgoglioso ma tardivo tenuto in queste ore di scontro con Salvini e se Di Maio terrà fede al “non possumus” concordato con Grillo, allora oggi con la salita del premier al Colle, si scriverà la parola fine a questa parentesi italiana.
Ordine del giorno approvato dalla Direzione Nazionale del PD

Questo l'ordine del giorno approvato all'unanimità dalla Direzione Nazionale del PD:
La Direzione Nazionale del Partito Democratico:
giudica la caduta del governo lo sbocco naturale e necessario del fallimento della maggioranza gialloverde responsabile di una paralisi dell’economia, di un impoverimento diffuso, un tessuto imprenditoriale ulteriormente provato e di un isolamento senza precedenti dell’Italia sulla scena europea e internazionale.
No accordicchi, governo di svolta o voto

La Relazione alla Direzione Nazionale del PD.
Ieri è caduto il 65 Governo dell'Italia, uno dei peggiori della storia della Repubblica. Il progetto della maggioranza giallo/ verde che doveva produrre un cambiamento, una rivoluzione, dopo 14 mesi è fallito. Sono stati per l'Italia mesi drammatici. Segnati da una perenne litigiosità delle forze di maggioranza e dall'incapacità di indicare al Paese una via, un orizzonte, una strada da seguire.
Il dibattito di ieri al Senato non è stato da meno. Il Governo ha terminato il suo percorso tra insulti e urla e con un tardivo racconto da parte del Presidente Conte dell'irresponsabilità istituzionale del principale protagonista del suo Esecutivo.