Come consentire la ripresa della scuola in presenza

Attraverso una interrogazione presentata nel corso del Consiglio Comunale, uno degli strumenti che abbiamo a disposizione come Consiglieri, ho chiesto alla Giunta:
- quali misure stia mettendo in campo per garantire una ripresa delle attività scolastiche a settembre che non metta nuovamente a repentaglio la presenza degli studenti nelle aule;
- quale sia la situazione vaccinale degli insegnanti;
- quali attività siano state avviate nei confronti di Regione Lombardia perché garantisca screening tempestivi, così come nei confronti del Governo perché valuti tutte le azioni necessarie per evitare la Dad.
Salvare la scuola con l'obbligo di vaccinarsi.

A pagare il prezzo degli effetti a lungo termine della pandemia e delle conseguenze socio-economiche sono stati soprattutto i più giovani. Il Covid si è abbattuto su un'intera generazione e noi abbiamo il compito di scongiurare il rischio di un altro anno dettato da chiusure e sospensioni traumatiche della continuità scolastica.
Per questo condivido la proposta del professor Pietro Ichino: il solo modo per salvare la scuola e i nostri ragazzi dalla didattica a distanza è chiedere di sottoporsi alla vaccinazione a tutti, insegnanti e allievi, con la sola eccezione di coloro per i quali ci siano controindicazioni mediche.
Strage di Srebrenica, solo l’Europa può scacciare lo spettro di quell’orrore

Intervista del Riformista a Piero Fassino.
«Non basta dire mai più una Srebrenica. Occorre costruire le condizioni politiche perché altre tragedie non accadano più. L’Unione europea si liberi delle sue reticenze. I Balcani sono ancora un’area a rischio». Srebrenica, ventisei anni dopo. Il Riformista ne parla con Piero Fassino, presidente della Commissione Affari Esteri della Camera.
Il peggiore massacro in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale iniziò l’11 luglio e si concluse il 19 luglio del 1995:il massacro di Srebrenica. Oltre 8mila musulmani bosniaci trucidati dalle squadracce del generale serbo Radko Mladic. Cosa ha rappresentato Srebrenica per l’Europa e che monito ci lascia?
«Non basta dire mai più una Srebrenica. Occorre costruire le condizioni politiche perché altre tragedie non accadano più. L’Unione europea si liberi delle sue reticenze. I Balcani sono ancora un’area a rischio». Srebrenica, ventisei anni dopo. Il Riformista ne parla con Piero Fassino, presidente della Commissione Affari Esteri della Camera.
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La Legge Zan riguarda la vita delle persone, le tattiche vanno chiuse

Il Presidente della Commissione Giustizia ha raccontato la sua versione, che devo dire è abbastanza forzata se non fantasiosa.
Visto che il Presidente in questi giorni, in queste settimane, in questi mesi ha una sorta di idiosincrasia sul voto, non tiene conto che quest’Aula ha già votato per la calendarizzazione in Aula del disegno di legge Zan. Oggi il Presidente Ostellari ci ha impedito di votare in Commissione Giustizia, dove la maggioranza avrebbe ribadito la volontà di discutere in Aula questo provvedimento.
La Sanità lombarda va cambiata

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