Sulla cessione delle navi alla Libia

Intervento alla Camera dei Deputati in dichiarazione di voto sul decreto per la cessione delle navi alla Libia (video).
Noi qui esaminiamo un decreto per la cessione di dieci motovedette, più due altri mezzi navali, al Governo libico, in particolare alla Guardia costiera libica, e, come è già stato ricordato anche dal sottosegretario Molteni, questo provvedimento in realtà non è che un provvedimento applicativo di impegni che sono stati precedentemente assunti anche dai Governi precedenti all’attuale, in particolare impegni che sono contenuti nel memorandum sottoscritto dal Primo Ministro, Gentiloni e dal Primo Ministro, Sarraj nel febbraio dello scorso anno. E quindi, sul merito della cessione delle motovedette dico che non abbiamo alcuna obiezione e non riteniamo che sia questa la materia del contendere.
Le norme per il settore giochi contenute nel Decreto Dignità
Signor Presidente, colleghi, io interverrò solo sull'articolo 9 del decreto-legge, perché credo che sulla vicenda del gioco sia utile, al di là della retorica e della propaganda, dire le cose come stanno, sapendo che non sottovalutiamo assolutamente l'importanza della proibizione della pubblicità. Credo che sia un provvedimento giusto, necessario per ridurre la domanda di gioco; un provvedimento importante che interviene dopo una regolamentazione che i Governi precedenti avevano già messo in campo sulla pubblicità, proibendo la pubblicità in RAI e stabilendo delle regole ferree rispetto agli orari in cui era possibile trasmettere pubblicità sulle reti generaliste.
Incompetenza, arroganza e ambiguità

Signor Presidente, il giudizio del Partito Democratico sul provvedimento in esame è molto negativo e va molto al di là del fatto che su alcuni emendamenti, in particolare sulla parte che ha riguardato il terremoto, il nostro atteggiamento è stato costruttivo, ragionevole e razionale. È un giudizio negativo che riassumo in tre parole dure, e faccio poi una specifica. Le tre parole sono: incompetenza, arroganza e ambiguità.
Voglio, però, precisare, Presidente, proprio perché nelle mie considerazioni non c'è nulla di personale, che doto queste parole di aggettivi.
Dalla parte della Scienza e della Responsabilità

Populismo e pericoli dei movimenti «contro»

I leader dell’attuale governo italiano sono orgogliosi di definirsi “populisti”. Non sono gli unici a rivendicare quel titolo. Il populismo è in ascesa ovunque. Nel 2017, il Cambridge Dictionary lo definì la parola dell’anno.
Eppure non c'è un consenso sulle cause che lo hanno generato e diffuso.
Per alcuni, il populismo ha dato voce all’ansia economica prodotta dal processo di globalizzazione in settori della popolazione penalizzati da quest’ultima. Per altri, è stata la reazione alla messa in discussione delle identità culturali tradizionali da parte delle innovazioni indotte dal processo di globalizzazione.