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Area Mind: 117 aziende vogliono entrare

Scritto da Corriere della Sera.

Milano ExpoArticolo del Corriere della Sera.

Dopo il pubblico, i privati. Questione di giorni e per Mind, l’area di un milione e 50 mila metri quadrati di proprietà di Arexpo, si aprirà la fase due. Già la prossima giunta potrebbe adottare il programma integrato d’intervento, l’atto necessario, insieme alla convenzione, per poter chiudere accordi e contratti con le aziende private che cercano ospitalità negli spazi che furono di Expo. Non sono poche. In 117 hanno già risposto al bando. Si va dalle multinazionali, alle start up, al terzo settore, ai centri di ricerca. Alcuni nomi dei big sono già usciti. Ci sono Eni, Enel, Cisco, Bosch. Altri se ne aggiungeranno. Per vedere i primi insediamenti non si dovrà aspettare molto.
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Milano e il suo sindaco

Scritto da Giuseppe Sala.

Giuseppe SalaIntervista del Magazine del Sole 24 Ore.

Il 30 per cento degli investimenti stranieri in Italia, 200 mila studenti universitari, più di 8 milioni di turisti. La città ha molti numeri per far sorridere Beppe Sala: «Ma non sono così pazzo da prendermi tutto il merito»
Non conosco nessun altro che metta quattro cucchiaini di zucchero. Il sospetto è che parlando si sia distratto e dimenticato di averlo già preso. Forse alle otto del mattino c’è bisogno di esagerare in dolcezza per reggere l’ennesima intervista. Beppe Sala si presta con quella docilità allenata d’abitudine. Sappiamo di avere un tempo preciso, ma dentro questo perimetro non ha e non mette fretta.
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Il padrino dell’antimafia

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Intervento alla presentazione del libro di Attilio Bolzoni “Il padrino dell’antimafia. Una cronaca italiana sul potere infetto” (video).

Ad Attilio Bolzoni va il ringraziamento per aver fatto un libro che obbliga a riflettere su una cosa reale di cui si è parlato troppo poco e che invece va approfondita, soprattutto da parte di chi si occupa di antimafia perché c’è bisogno di mettere in campo anticorpi rispetto ad un uso spregiudicato e criminale dell’antimafia, non solo in Sicilia.
Un altro ringraziamento va anche a Rosy Bindi perché ha un grande merito nell’aver voluto che la Commissione Parlamentare Antimafia facesse quell’approfondimento e non era contento nessuno che ci occupassimo di questo e che ascoltassimo in audizione molti di coloro che sono considerati i rappresentanti più autorevoli dell’antimafia in Italia per costringerli a riflettere su alcune vicende.
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Ennesimo incidente: qualcosa non funziona

Scritto da Giuseppe Villani.

Giuseppe Villani “L'ennesimo incidente alla raffineria Eni di Sannazzaro, che ci dicono essere ora sotto controllo, è la spia di qualcosa che non funziona come dovrebbe. La ripetizione di incendi e di immissione di inquinanti in atmosfera è molto preoccupante, soprattutto per i cittadini della Lomellina. Si pone con maggiore forza un problema di sicurezza e di salute. È quindi ancora più evidente che questa porzione di territorio ha già una pressione elevata e che la scelta di autorizzarvi anche una discarica è una scelta del tutto sbagliata.” Lo dichiara il consigliere regionale del Pd Giuseppe Villani in merito all'incendio scoppiato questa mattina all'Eni di Sannazzaro de' Burgondi.
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Le proposte del Pd contro il consumo di suolo

Scritto da Chiara Braga.

Chiara BragaLa cementificazione avanza senza sosta soprattutto nelle aree già molto compromesse: il valore è 10 volte maggiore rispetto alle zone meno consumate. A Roma, ad esempio, il consumo cancella, in un solo anno, 57 ettari di aree verdi della città. Record a Milano dove la totalità del consumo di suolo spazza via 11 ettari di aree verdi. In controtendenza Torino che inverte la rotta e inizia a recuperare terreno.
Negli ultimi sei anni secondo le prime stime l’Italia ha perso superfici che erano in grado di produrre tre milioni di quintali di prodotti agricoli e ventimila quintali di prodotti legnosi, nonché di assicurare lo stoccaggio di due milioni di tonnellate di carbonio e l’infiltrazione di oltre 250 milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde aggravando la pericolosità idraulica dei nostri territori.
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